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Eluana


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riposi in pace questa sfortunata creatura!

(sarebbe dignitoso e gradito IL SILENZIO delle jene che hanno dato spettacolo :doh[1]: in questi giorni,

ma sicuramente faranno a gara per aggiudicarsi il titolo de l'infame d'oro, so che mi deluderanno questi nostri tristi dipendenti...)

Edited by marko
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Ora riposa, in pace, Eluana.

Purtroppo mancherai ai giornalisti, ai rappresentanti delle istituzioni e a tutti coloro che con te si facevano pubblicità...

Mi piace pensare che il "protocollo" non c'entri e che te ne sei andata da questo mondo perchè ti eri stufata di sentire tutte queste parole intorno a te.

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La quotidianità di Eluana

Se questa era una donna che doveva morire

Al mattino, come tutti noi, apriva gli occhi. Più tardi, come capita a tanti disabili, veniva sottoposta a fisioterapia. Nel pomeriggio, quando il tempo lo permetteva, è accompagnata in giardino per la passeggiata. Ecco la quotidianità di Eluana. Fino a quando è stata trasferita a Udine, dove è morta.

IL RISVEGLIO

Risveglio: per tutti noi un gesto quotidiano, l’alzarci dal letto e affrontare una nuova giornata. Per le persone in stato vegetativo invece una parola che assume tutto un al­tro significato: se avvenisse, vorrebbe dire il ritorno a una vita piena e consapevole... Risveglio: la meta agognata da parenti che attendono anni, a volte decenni. Il 'miracolo' che una volta ogni tanto avviene. Di recente è successo alle porte di Milano: Massimiliano, rimasto nel suo limbo lontano per oltre un decennio, ha improvvisamente alzato un braccio e ha ri­preso la trama della vita dal punto in cui l’aveva lasciata, da un gesto antico quanto la sua esi­stenza, quell’abbraccio con cui prima dell’incidente cingeva il collo di sua madre per baciarla. Per Eluana 'questo' risveglio non c’è stato. Ma anche lei, come tutti, salutava il mattino con la prima azione di ogni uomo vivo: a­priva gli occhi. Chi si immaginava Eluana come un essere inanimato, un corpo sempre dormiente, era lontano da una realtà molto più semplice e in fondo commovente: i grandi occhi neri di E­luana ad ogni sorgere del sole si aprivano al mondo. Si richiudevano solo all’arrivo della sera...

LA FISIOTERAPIA

Non c'erano macchinari intorno al letto di Eluana, non monitor, non grovigli di fili, né spettrali bip bip, freddi e disumani come echi di un altro mondo. Il suo letto aveva solo lenzuola candide e biancheria profumata: nulla più. E intorno al suo corpo si davano da fare a turno quattro fisioterapisti: non stava mai 'ferma', Eluana, grazie a loro, e così braccia e gambe erano tornite, non avvizzite e magre, il viso era paffuto, la pelle morbida come un velluto. Ogni giorno le suore la spalmavano di creme e pettinavano i suoi capelli ancora nerissimi... «Staccare la spina», si è detto, ma si faceva presto: non c’era niente che si potesse staccare, perché Eluana a niente era 'attaccata' se non, tenacemente, alla vita. Non le hanno nemmeno ferito la gola con la tracheotomia, perché respirava come tutti noi, autonomamente, non c’era traccia di cannule o tubi, niente che la potesse infettare con tremori di febbre... Era una disabile grave, ma non aveva malattie. Lo ha ammesso anche il neurologo Defanti, amico di suo padre - «è una donna molto sana». Troppo. Perché morisse non restava che negarle cibo e acqua, renderla 'terminale' per fame e per sete: un sistema infallibile.

LA PASSEGGIATA

Se a Eluana fosse stata concessa un’altra primavera, fra tre mesi al primo tepore del sole avrebbe potuto scendere di nuovo in giardino. Aria buona e pulita dopo un inverno trascorso in camera. Da anni e anni ci pensavano le suore, a volte qualche amica, spesso suo padre, a portarla nel verde che circonda la clinica, sulle sponde del lago di Lecco, seduta sulla sedia a rotelle. Era la stessa casa di cura in cui ormai tanti anni fa sua madre l’ha partorita, il primo ambiente che i suoi occhi hanno visto... da quindici anni era anche la sua casa. Eluana, con quella sua vita ai minimi termini, aveva bisogno di poco, quasi di niente, un niente cui le suore aggiungevano un surplus di amore: parole, silenzi, carezze, piccole e continue attenzioni. Le sentiva Eluana? Dietro il suo muro di incomunicabilità forse il fruscio di quelle vesti, le voci ormai note, il contatto di quelle mani familiari le davano sensazioni e sicurezza: là ' fuori' qualcuno la vegliava. Nessun neurologo, nessuno scienziato ha mai saputo varcare la soglia misteriosa e valutare quanta coscienza resti a questi pazienti. Loro, quando ne escono, raccontano: «Sentivamo tutto, non sapevamo dirvelo».

IL RIPOSO

Sognava Eluana la notte? Se lo sono chiesto medici e neurologi, ma risposta non c’è. Forse notte e giorno nel suo limbo erano indistintamente un lungo strano sogno mai interrotto, chissà. Quel che è certo è che anche Eluana come tutti noi quando era sera chiudeva i grandi occhi neri e si addormentava. Notte e giorno, veglia e sonno, senza confondersi mai, e al calare del buio anche il suo corpo chiedeva riposo alla fine di una giornata come tante. Un sonno tranquillo, senza incubi, ed era proprio mentre dormiva che un sottile sondino le instillava lentamente quella linfa vitale che chiamano 'alimentazione e idratazione', ma che sono solo cibo e acqua. Goccia a goccia ogni sera per ore entravano in lei e il suo corpo le assimilava, si nutriva, cresceva, viveva. Era il suo unico ausilio, l’unica richiesta: negargliela significava ucciderla. E infatti è questo il metodo previsto dai 'protocolli' giudiziari per condurla alla morte, gli stessi che l'hanno uccisa. Nel silenzio della sera il mistero si infittiva, i dubbi crescevano. Sulla parete della stanza erano incorniciate tante Eluane, belle, sorridenti, giovani, piene di vita, maliziose, allegre, spensierate: crudele guardare quelle foto e chiedersi in che piega era nascosto il sorriso di diciassette anni fa. Eluana - la sua anima - giocava a nascondino, ma da qualche parte c’era. Che cosa viveva in sé Eluana di ogni singola giornata? Che cosa ha avvertito? A volte ha sussultato, altre ha sospirato, talvolta ha persino teso la bocca in un sorriso, ma era poi un sorriso? Inutile farsi domande, impossibile darsi risposte, Eluana era viva, e questo bastava. Fino a stanotte.

_______________________________________

Piango, tanto per una vita spentasi in un modo che,personalmente, ne ha amplificato la tragedia.

La mia piccola, piccolissima fede, me la fa comunque sentire avvolta dall' abbarccio del Signore.

Riposi in pace.

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Spegniamo le luci, togliamo l'audio.

Il circo è finito.

La tragedia della famiglia continua.

Fra un mese ci saremo scordati tutti.

Il padre resterà per sempre preda della sua sofferenza.

Rispettiamo lui e tutte le persone che vivono e hanno visutto questo dolore.

Edited by Ale Div.
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Una tragedia su cui nessuno dovrebbe permettersi di giudicare il comportamento di chi l'ha circondata e amata.

Tutto il resto è show. O meglio farsa

Che possa ritrovare il sorriso ora che nessuno potrà più "usarla" per farsi propaganda

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Oggi i funerali: dedicherò una preghiera alla sua anima, sperando con tutte le mie forze che alla tristezzza di un commiato senza genitori, non si aggiunga lo scempio di striscioni o cartelli e, soprattutto, dei terribili applausi.

Riposa in pace.

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Oggi i funerali: dedicherò una preghiera alla sua anima, sperando con tutte le mie forze che alla tristezzza di un commiato senza genitori, non si aggiunga lo scempio di striscioni o cartelli e, soprattutto, dei terribili applausi.Riposa in pace.

temo che sarà così, ma spero che la gente abbia il buon gusto di tacere, almeno oggi.

Edited by Long Leg
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Oggi i funerali: dedicherò una preghiera alla sua anima, sperando con tutte le mie forze che alla tristezzza di un commiato senza genitori, non si aggiunga lo scempio di striscioni o cartelli e, soprattutto, dei terribili applausi.

Riposa in pace.

Che le tue spogli terrene possano avere degna sepoltura: benchè l'anima fosse già da tempo nel limbo....

E che Dio ci scampi dal potere mediatico che ha scatenato tutta questa pletora di ovini, pro oppure contro una faccenda che meritava solo silenzio.

Perdonaci.

R.I.P.

Mau

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  • 2 weeks later...
La quotidianità di Eluana

Se questa era una donna che doveva morire

Al mattino, come tutti noi, apriva gli occhi. Più tardi, come capita a tanti disabili, veniva sottoposta a fisioterapia. Nel pomeriggio, quando il tempo lo permetteva, è accompagnata in giardino per la passeggiata. Ecco la quotidianità di Eluana. Fino a quando è stata trasferita a Udine, dove è morta.

IL RISVEGLIO

Risveglio: per tutti noi un gesto quotidiano, l’alzarci dal letto e affrontare una nuova giornata. Per le persone in stato vegetativo invece una parola che assume tutto un al­tro significato: se avvenisse, vorrebbe dire il ritorno a una vita piena e consapevole... Risveglio: la meta agognata da parenti che attendono anni, a volte decenni. Il 'miracolo' che una volta ogni tanto avviene. Di recente è successo alle porte di Milano: Massimiliano, rimasto nel suo limbo lontano per oltre un decennio, ha improvvisamente alzato un braccio e ha ri­preso la trama della vita dal punto in cui l’aveva lasciata, da un gesto antico quanto la sua esi­stenza, quell’abbraccio con cui prima dell’incidente cingeva il collo di sua madre per baciarla. Per Eluana 'questo' risveglio non c’è stato. Ma anche lei, come tutti, salutava il mattino con la prima azione di ogni uomo vivo: a­priva gli occhi. Chi si immaginava Eluana come un essere inanimato, un corpo sempre dormiente, era lontano da una realtà molto più semplice e in fondo commovente: i grandi occhi neri di E­luana ad ogni sorgere del sole si aprivano al mondo. Si richiudevano solo all’arrivo della sera...

LA FISIOTERAPIA

Non c'erano macchinari intorno al letto di Eluana, non monitor, non grovigli di fili, né spettrali bip bip, freddi e disumani come echi di un altro mondo. Il suo letto aveva solo lenzuola candide e biancheria profumata: nulla più. E intorno al suo corpo si davano da fare a turno quattro fisioterapisti: non stava mai 'ferma', Eluana, grazie a loro, e così braccia e gambe erano tornite, non avvizzite e magre, il viso era paffuto, la pelle morbida come un velluto. Ogni giorno le suore la spalmavano di creme e pettinavano i suoi capelli ancora nerissimi... «Staccare la spina», si è detto, ma si faceva presto: non c’era niente che si potesse staccare, perché Eluana a niente era 'attaccata' se non, tenacemente, alla vita. Non le hanno nemmeno ferito la gola con la tracheotomia, perché respirava come tutti noi, autonomamente, non c’era traccia di cannule o tubi, niente che la potesse infettare con tremori di febbre... Era una disabile grave, ma non aveva malattie. Lo ha ammesso anche il neurologo Defanti, amico di suo padre - «è una donna molto sana». Troppo. Perché morisse non restava che negarle cibo e acqua, renderla 'terminale' per fame e per sete: un sistema infallibile.

LA PASSEGGIATA

Se a Eluana fosse stata concessa un’altra primavera, fra tre mesi al primo tepore del sole avrebbe potuto scendere di nuovo in giardino. Aria buona e pulita dopo un inverno trascorso in camera. Da anni e anni ci pensavano le suore, a volte qualche amica, spesso suo padre, a portarla nel verde che circonda la clinica, sulle sponde del lago di Lecco, seduta sulla sedia a rotelle. Era la stessa casa di cura in cui ormai tanti anni fa sua madre l’ha partorita, il primo ambiente che i suoi occhi hanno visto... da quindici anni era anche la sua casa. Eluana, con quella sua vita ai minimi termini, aveva bisogno di poco, quasi di niente, un niente cui le suore aggiungevano un surplus di amore: parole, silenzi, carezze, piccole e continue attenzioni. Le sentiva Eluana? Dietro il suo muro di incomunicabilità forse il fruscio di quelle vesti, le voci ormai note, il contatto di quelle mani familiari le davano sensazioni e sicurezza: là ' fuori' qualcuno la vegliava. Nessun neurologo, nessuno scienziato ha mai saputo varcare la soglia misteriosa e valutare quanta coscienza resti a questi pazienti. Loro, quando ne escono, raccontano: «Sentivamo tutto, non sapevamo dirvelo».

IL RIPOSO

Sognava Eluana la notte? Se lo sono chiesto medici e neurologi, ma risposta non c’è. Forse notte e giorno nel suo limbo erano indistintamente un lungo strano sogno mai interrotto, chissà. Quel che è certo è che anche Eluana come tutti noi quando era sera chiudeva i grandi occhi neri e si addormentava. Notte e giorno, veglia e sonno, senza confondersi mai, e al calare del buio anche il suo corpo chiedeva riposo alla fine di una giornata come tante. Un sonno tranquillo, senza incubi, ed era proprio mentre dormiva che un sottile sondino le instillava lentamente quella linfa vitale che chiamano 'alimentazione e idratazione', ma che sono solo cibo e acqua. Goccia a goccia ogni sera per ore entravano in lei e il suo corpo le assimilava, si nutriva, cresceva, viveva. Era il suo unico ausilio, l’unica richiesta: negargliela significava ucciderla. E infatti è questo il metodo previsto dai 'protocolli' giudiziari per condurla alla morte, gli stessi che l'hanno uccisa. Nel silenzio della sera il mistero si infittiva, i dubbi crescevano. Sulla parete della stanza erano incorniciate tante Eluane, belle, sorridenti, giovani, piene di vita, maliziose, allegre, spensierate: crudele guardare quelle foto e chiedersi in che piega era nascosto il sorriso di diciassette anni fa. Eluana - la sua anima - giocava a nascondino, ma da qualche parte c’era. Che cosa viveva in sé Eluana di ogni singola giornata? Che cosa ha avvertito? A volte ha sussultato, altre ha sospirato, talvolta ha persino teso la bocca in un sorriso, ma era poi un sorriso? Inutile farsi domande, impossibile darsi risposte, Eluana era viva, e questo bastava. Fino a stanotte.

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Piango, tanto per una vita spentasi in un modo che,personalmente, ne ha amplificato la tragedia.

La mia piccola, piccolissima fede, me la fa comunque sentire avvolta dall' abbarccio del Signore.

Riposi in pace.

Io rispetto qualsiasi idea, ma lavorando e avendo studiato in materie sanitarie, vi assicuro che non era e non poteva essere così...

Ho avuto modo di informarmi (non dai giornalisti), vedere casi simili. e voi non avete idea di che strazio che sia....eluana aveva piaghe perfino sulle orecchie...non si muoveva, aveva i muscoli completamente atrofizzati (salvo qualche piccolo spasmo), la lingua al di fuori della bocca (morte muscolare) e il cervello in necrosi da 14 anni (3 anni dopo l'incidente)...mi dispiace leggere queste FALSITA'! Soprattutto perchè degli sciacalli (giornalisti; gran parte della classe politica italiana PDL, UDC e parte del PD; per non parlare della scabrosa messa in scena Vaticana) ne hanno approfittato per fare campagna elettorale.

Se io non ledo una persona terza è CORRETTO che abbia il DIRITTO di scegliere cosa farne della mia vita...

W la democrazia e la libertà di uno stato LAICO!

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Io rispetto qualsiasi idea, ma lavorando e avendo studiato in materie sanitarie, vi assicuro che non era e non poteva essere così...

Ho avuto modo di informarmi (non dai giornalisti), vedere casi simili. e voi non avete idea di che strazio che sia....eluana aveva piaghe perfino sulle orecchie...non si muoveva, aveva i muscoli completamente atrofizzati (salvo qualche piccolo spasmo), la lingua al di fuori della bocca (morte muscolare) e il cervello in necrosi da 14 anni (3 anni dopo l'incidente)...mi dispiace leggere queste FALSITA'! Soprattutto perchè degli sciacalli (giornalisti; gran parte della classe politica italiana PDL, UDC e parte del PD; per non parlare della scabrosa messa in scena Vaticana) ne hanno approfittato per fare campagna elettorale.

Se io non ledo una persona terza è CORRETTO che abbia il DIRITTO di scegliere cosa farne della mia vita...

W la democrazia e la libertà di uno stato LAICO!

Bravo, quoto tutto.

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Io rispetto qualsiasi idea, ma lavorando e avendo studiato in materie sanitarie, vi assicuro che non era e non poteva essere così...

Ho avuto modo di informarmi (non dai giornalisti), vedere casi simili. e voi non avete idea di che strazio che sia....eluana aveva piaghe perfino sulle orecchie...non si muoveva, aveva i muscoli completamente atrofizzati (salvo qualche piccolo spasmo), la lingua al di fuori della bocca (morte muscolare) e il cervello in necrosi da 14 anni (3 anni dopo l'incidente)...mi dispiace leggere queste FALSITA'! Soprattutto perchè degli sciacalli (giornalisti; gran parte della classe politica italiana PDL, UDC e parte del PD; per non parlare della scabrosa messa in scena Vaticana) ne hanno approfittato per fare campagna elettorale.

Se io non ledo una persona terza è CORRETTO che abbia il DIRITTO di scegliere cosa farne della mia vita...

W la democrazia e la libertà di uno stato LAICO!

Mah.... onestamente non vedo perchè si dovessero raccontare "falsità" (campagna elettorale per quali elezioni...le europeee ???).

A proposito delle tue 2 ultime frasi ti propongo un quesito: quanto è lecito, dunque, rianimare un tentato suicidio ??

Edited by ROOSTERS99
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Mah.... onestamente non vedo perchè si dovessero raccontare "falsità" (campagna elettorale per quali elezioni...le europeee ???).

A proposito delle tue 2 ultime frasi ti propongo un quesito: quanto è lecito, dunque, rianimare un tentato suicidio ??

I voti dei cattolici fanno comodo...SEMPRE...

Riguardo alla 2 domanda...non è neanche paragonabile..è un paradosso...in quanto la situzione di partenza (lo stato fisico) è completamente differente..nel caso di Eluana te lo ripeto.."cervello in necrosi da 14 anni"

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I voti dei cattolici fanno comodo...SEMPRE...

Riguardo alla 2 domanda...non è neanche paragonabile..è un paradosso...in quanto la situzione di partenza (lo stato fisico) è completamente differente..nel caso di Eluana te lo ripeto.."cervello in necrosi da 14 anni"

Ancora perplesso...... io non posso dicutere la tua attendibilità come fonte, ma non ho MAI sentito parlare di necrosi cerebrale nelle migliaia di dibattiti ed articoli dell' ultimo anno. Sono stato distratto io ?

Ma torniamo alla tua affermazione : "Se io non ledo una persona terza è CORRETTO che abbia il DIRITTO di scegliere cosa farne della mia vita..."

Ergo, se decido di suicidarmi gettandomi da un palazzo, mi schianto al suolo senza restarci secco, con che diritto qualcuno mi "rianima", e cerca di rimettermi in piedi ?

Edited by ROOSTERS99
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Ancora perplesso...... io non posso dicutere la tua attendibilità come fonte, ma non ho MAI sentito parlare di necrosi cerebrale nelle migliaia di dibattiti ed articoli dell' ultimo anno. Sono stato distratto io ?

Ma torniamo alla tua affermazione : "Se io non ledo una persona terza è CORRETTO che abbia il DIRITTO di scegliere cosa farne della mia vita..."

Ergo, se decido di suicidarmi gettandomi da un palazzo, mi schianto al suolo senza restarci secco, con che diritto qualcuno mi "rianima", e cerca di rimettermi in piedi ?

Per come la vedo io, il tentato suicidio deriva da uno stato mentale confuso, quasi sempre legato alla depressione. E la depressione è una malattia da cui si può guarire. Credo che la differenza con il caso Eluana sia proprio questo. Lei, purtroppo, non poteva più guarire. Detto questo, premesso che sono dalla parte di Beppino Englaro, credo che ogni pensiero su questo argomento meriti il massimo del rispetto.

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Se una persona che aveva lasciato un testamento biologico in cui chiedeva di essere rianimata si butta da un palazzo, che si fa?

Io propongo, prima di infilarsi in un ginepraio di norme, di passarci sopra con l'ambulanza.

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Ancora perplesso...... io non posso dicutere la tua attendibilità come fonte, ma non ho MAI sentito parlare di necrosi cerebrale nelle migliaia di dibattiti ed articoli dell' ultimo anno. Sono stato distratto io ?

Ma torniamo alla tua affermazione : "Se io non ledo una persona terza è CORRETTO che abbia il DIRITTO di scegliere cosa farne della mia vita..."

Ergo, se decido di suicidarmi gettandomi da un palazzo, mi schianto al suolo senza restarci secco, con che diritto qualcuno mi "rianima", e cerca di rimettermi in piedi ?

Parto dalla 2 domanda..credo che Tricky abbia risposto rubandomi le parole di bocca...

Riguardo la prima..dipende da che dibattiti e da che giornali hai letto...certo l'Avvenire o Libero non potevano scrivere certe cose....

In ogni caso ripeto, rimane un tema molto delicato e difficile..non chiedo che tu (o in generale i cattolici...) la pensi come me..semplicemente si chiede il rispetto x delle decisioni (volontà) personali..che possono essere condivisibili o meno...ma la libertà personale (sempre che non leda persone terze) è SACROSANTA.... :D

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