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XVIII Legislatura


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C'è stata un'epoca in cui, adolescente, m'illudevo sulla nobiltà della Politica: invece sono per lo più  accattoni, peraltro di molte pretese.

Brutto incidente mattutino per un amministratore pubblico – il presidente di una Provincia, per la precisione –, investito da una moto mentre cammina a piedi. A suo dire, era di ritorno da due colloqui collegati alle proprie funzioni, ma a metterne in discussione la tesi è anche l’abbigliamento, cioè una tuta da jogging.
Per l’assicurazione – che ha garantito una ‘copertura’ per i presidenti pro tempore della Provincia – però non vi sono i presupposti per un indennizzo. E questa decisione è ritenuta legittima dai giudici, proprio alla luce dei termini del contratto, che fanno riferimento, in sostanza, al concetto di infortunio in itinere. (Cassazione, ordinanza n. 5119/20, sez. VI Civile - 3, depositata il 25 febbraio).

Investimento. Il fattaccio risale a una mattina febbraio del 2008, quando l’amministratore pubblico viene investito da un motociclo, riportando diverse lesioni. Egli in qualità di presidente della Provincia chiama in causa la compagnia assicurativa che aveva raggiunto un’intesa con la Provincia “garantendo copertura degli infortuni subiti” dai presidenti pro tempore “a causa e nell’esercizio delle funzioni”, e chiede un indennizzo, spiegando che in occasione dell’incidente “stava esercitando le proprie funzioni, in quanto stava ritornando da due colloqui con soggetti privati, preordinati all’adozione di provvedimenti amministrativi”.
Netta l’opposizione della compagnia assicurativa, che nega che “la vittima stesse esercitando le proprie funzioni amministrative al momento dell’infortunio” poiché “essa stava svolgendo attività ginnica”, come desumibile “dall’ora (le 8 del mattino)” e dall’“avere indosso una tuta ginnica”.
In Tribunale viene accolta la richiesta del presidente della Provincia, ma i Giudici d’appello adottano una visione diversa, ritenendo che “al momento dell’investimento l’assicurato stesse praticando jogging” e che “se anche quel mattino avesse svolto attività istituzionale, l’itinerario e l’ora di percorrenza erano stati scelti per avere l’opportunità di fare jogging e non per esigenze connesse all’attività lavorativa”.

Lavoro. A confermare la decisione pronunciata in Appello provvede ora la Cassazione, respingendo definitivamente la pretesa avanzata dal presidente della Provincia nei confronti della compagnia assicurativa.
L’amministratore pubblico spiega ai giudici che per l’infortunio da lui subito non sono applicabili i principi previsti per “l’infortunio in itinere del lavoratore subordinato”, poiché in questo caso “l’assicurato è un pubblico amministratore” e quindi “non può trovare applicazione il principio secondo cui le scelte arbitrarie del lavoratore circa il tragitto casa-lavoro escludono l’indennizzabilità dell’infortunio. Egli aggiunge poi che “tale limitazione non era presente nella polizza e di conseguenza doveva essere indennizzato ogni infortunio avvenuto in occasione di lavoro”, anche perché “al momento dell’investimento stava rientrando da colloqui svolti per ragioni di ufficio erano irrilevanti le scelte compiute dall’assicurato circa il tragitto da compiere”.
Queste considerazioni vengono respinte dai giudici della Cassazione. Questi ultimi ritengono pienamente logica la visione tracciata in Appello, laddove si è osservato che “il contratto copre gli infortuni in itinere, ma non li definisce” e quindi “si deve ritenere che con tale espressioni le parti – Provincia e compagnia assicurativa – abbiano inteso fare riferimento al concetto di infortunio in itinere come previsto e disciplinato dal testo unico sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro”.
Detto in soldoni, “non sussiste rischio in itinere quando il tragitto seguito dal lavoratore non sia necessitato ma”, come in questo caso, “costituisca una deviazione del tutto indipendente dal lavoro”.
Sacrosanta, quindi, la visione tracciata dalla compagnia assicurativa, e ritenuta corretta dai giudici. E ciò comporta che il presidente della Provincia non ha diritto ad alcun indennizzo per l’incidente subito.

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4 minutes ago, Bluto said:

Questo ci insegna qualcosa: bisogna uscire a correre solo in orari lavorativi e in giacca e cravatta. 

Io sono in smart working, ho avuto un infortunio in itinere picchiando il mignolo sul comodino tra la sala e la camera.

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Il 27/2/2020 at 10:58, Ponchiaz dice:

Adesso esce che dei mille milioni di casi positivi solo 190 sono stati confermati da ISS.

Noi non solo non ce la facciamo, noi non MERITIAMO di farcela.

Esagerato.

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Certo,sarà una influenza un pò più "cattiva"ma va la che....

Salone auto di Ginevra rinviato.Borse che crollano ovunque,gente che si ammala dappertutto.

Olimpiadi a rischio,così come vari eventi sportivi nel mondo.Boh...

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2 hours ago, robokop said:

E quindi? Li ho visti anche io.

Dove sta il problema?

Che io ho visto Il video di un russo che spara petardi dal culo, ma non andrei in tv a dire “Abbiamo visto tutti i russi, sparano petardi dal culo” 

Dai. 

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14 minuti fa, Spaten dice:

Quando fronteggiano una emergenza sanitaria, non dimentichiamoci ciò che disse mesi fa Giorgetti aka "il leghista intelligente".

 https://www.ilpost.it/2019/08/26/medici-di-base-giorgetti/

Non dimentico di sicuro e aggiungo che se c'è una cosa per cui sarei disposto a scendere in piazza a?fare a cazzotti è proprio la sanità pubblica.

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37 minuti fa, Ponchiaz dice:

Che io ho visto Il video di un russo che spara petardi dal culo, ma non andrei in tv a dire “Abbiamo visto tutti i russi, sparano petardi dal culo” 

Dai. 

In russia ne ho viste anche di peggio,se è per questo!? Mia cognata tiene un ratto in casa,addomesticato ,vaccinato e pulito.Ma pur sempre un ratto.

E non scherzo.Però non lo ancora mangiato...?

Tornando a Zaia,ho visto il video.Non ha detto" tutti". Ma come sempre stiamo a pesare parole dei ns. mentre quando trattano i ns da appestati in giro per il mondo.

E come massima protesta sentiamo il belato di Giuseppi..

N.B. Di Zaia me ne importa quanto m'importa di Bonaccini,Fontana Zingaretti o altri.Cioè zero.

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20 minuti fa, Bluto dice:

Non dimentico di sicuro e aggiungo che se c'è una cosa per cui sarei disposto a scendere in piazza a?fare a cazzotti è proprio la sanità pubblica.

Concordo.Ma son tagli della serie "Ce lo chiede L'europa",tanto per chiarire.Anni ed anni di tagli a favore di entità private.Ricordiamocelo.

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