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VareseFansBasketNews

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    [color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Salvezza aritmetica ma soprattutto playoff ancora raggiungibili per la Cimberio dopo la vittoria tutta cuore ed intensità ottenuta contro Caserta. Una partita non bella ma comunque sostanziosa per la truppa di Stefano Bizzozi, con il presidente Cecco Vescovi che esorta l'ambiente biancorosso a credere ancora nella rimonta.[/size][/font][/color]

    [color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]«L'importante è aver tenuto acceso il lumicino della speranza per l'accesso ai playoff con una prova solida sul piano difensivo. Adesso la pausa per l'All Star Game ci servirà per integrare al meglio Stoglin in vista di una tappa decisiva come la trasferta a Bologna. Giocheremo sul campo di una squadra in salute, ma anche noi sembravamo aver svoltato prima della pausa per la Coppa Italia...».
    Nelle pieghe del match è stato subito positivo l'impatto dell'ultimo arrivato Terrell Stoglin, che ha mostrato il piglio giusto per personalità e leadership.
    «Sicuramente ci ha dato un bello scossone con una serie di giocate che hanno ribaltato l'inerzia del match. Il suo impatto sulla partita è stato importante, confermando di possedere quella personalità che cercavamo. Presto per esprimere giudizi definitivi, restano comunque altre quattro partite per valutarlo appieno. Ovviamente speriamo possa confermarsi...».
    L'altro dato che emerge dalla gara di domenica è la ritrovata capacità di soffrire in difesa di una Cimberio che per la prima volta nella stagione ha vinto una partita segnando meno di 80 punti.
    «È un aspetto interessante, anche se Caserta ha sbagliato molti tiri aperti. Adesso, però, più che da un discorso tecnico dipende tutto dall'energia e dalla voglia di provare ad arrivare a questo traguardo. Che è difficile ma non impossibile: ogni domenica arrivano risultati a sorpresa e noi dovremo esser pronti a cogliere l'occasione».
    Ancora una volta determinante il contributo offensivo di Adrian Banks (foto Blitz in alto), unico degli Indimenticabili ad aver elevato la qualità del suo gioco rispetto alla scorsa annata (17,0 punti e 48% da 3 contro i 13,9 col 29% dall'arco del 2012/2013): il presidente biancorosso condivide l'auspicio di tutto l'ambiente di ripartire dalla conferma della guardia di Memphis, ma per ora è prematuro parlare di rinnovo.
    «Sin dall'inizio Adrian ci ha dato grande entusiasmo e soprattutto una ventata di energia positiva. Se si eccettua qualche sporadica occasione, è stato l'elemento più continuo e positivo garantendoci un contributo importantissimo. L'unico dei giocatori dell'annata passata ad aver aumentato il suo rendimento? Purtroppo sì, con l'aiuto del fatto di non aver vissuto la parte iniziale della stagione senza essere contaminato dalla negatività dei primi due mesi. Ripartire da lui? Ci piacerebbe ma bisogna essere in due a volerlo. Ci abbiamo già parlato ma la risposta arriverà più avanti. Tutto dipenderà dal budget a disposizione».
    Dunque, Varese si concentra con la massima attenzione sul prossimo turno a Bologna.
    «A questo punto tutte le partite sono decisive, ma trattandosi di uno scontro diretto quella di Bologna varrà doppio. Soprattutto perché una vittoria in trasferta in questo rush finale conta tantissimo, cambiando anche lo stato mentale oltre alla classifica. In ogni caso la squadra ha risposto bene sul campo, dimostrando di voler chiudere la stagione nel miglior modo possibile. Arrivare ottavi significherebbe sfidare Milano con un turno sulla carta proibitivo? Ci penseremo se e quando sarà il momento. Ora preoccupiamoci di conquistare i playoff, visto tutto quello che è successo non sarebbe male arrivarci per il quarto anno di fila...».
    Giuseppe Sciascia[/size][/font][/color]
     

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    [color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Se per un punto Martin perse la cappa, per un punto la Cimberio rischia di perdere i playoff? Se il meno 1 nel doppio confronto con Caserta sarà motivo di rammarico lo si scoprirà più avanti, partendo dalla trasferta del sabato di Pasqua a Bologna. Ossia la tappa fondamentale per la rincorsa all’ottavo posto, sul campo di un’avversaria a sua volta rivitalizzata dal mercato (3 vittorie in fila dopo l’aggiunta del play Warren) come la Granarolo. Dal canto proprio però Varese potrà sfruttare la pausa per l’All Star Game per inserire al meglio Terrell Stoglin nel contesto tecnico-tattico del gruppo: il play mancino è comunque piaciuto per sfrontatezza e capacità di prendersi responsabilità nei momenti caldi. Ossia quello che è sempre mancato al suo predecessore Keydren Clark, utile solo nelle serate in cui riusciva a trovare continuità dal perimetro. Certo l'esterno ex Maryland dovrà imparare a conoscere meglio le caratteristiche dei compagni; ma in un gruppo dove l'unico solutore in penetrazione è Adrian Banks, cui anche ieri sera è stato chiesto troppe volte di risolvere le situazioni più spinose, un altro giocatore capace di attaccare il ferro aggiunge le risorse a disposizione di coach Bizzozi. Resta il problema atavico dei rimbalzi, che è evoluzione pratica di quello della difesa sul pick&roll: troppo spesso i lunghi sono fuori posizione su aiuti e cambi e troppo spesso le avversarie di turno "banchettano" a suon di secondi tiri. A differenza del clamoroso crollo del mese scorso contro Montegranaro, ieri sera la Cimberio ha mostrato però spessore caratteriale ed intensità per sopperire ai momenti più critici. Basterà per fare il pieno di fiducia in vista di un poker di impegni denso di insidie (dopo la trasferta di Bologna doppietta casalinga Cremona-Siena e chiusura a Roma)?. Per agganciare in extremis il quarto playoff consecutivo il margine di errore è ormai azzerato, e pare difficile che una squadra così alterna possa trovare d’incanto la continuità necessaria per fare un "filotto". La vittoria di ieri dimostra però che Varese ha ancora dentro l’orgoglio e l’energia di chi vuole cercare di chiudere la stagione nel miglior modo possibile. Lo si deve ad un pubblico ormai stabilmente vicino a quota 4500 spettatori: un capitale umano che rappresenta al momento la migliore certezza per il futuro.[/size][/font][/color]
     

  • Nicolò Cavalli
    [b]MARKO SCEKIC [/b](4 punti; 1/1 2p; 0/0 3p; 2/2 tl) [b]VOTO: 5,5.[/b] Subisce la contestazione della curva, “reo” di aver salutato il suo ex pubblico di Cantù. In una stagione di mercenari, non ci sentiamo di gettare la croce addosso al serbo. Il primo tempo, però, è una collezione di stenti.
     
    [b]DUSAN SAKOTA [/b](11 punti; 4/5 2p; 1/3 3p; 0/0 tl), [b]VOTO: 7. [/b]Battagliero ed arguto ad incunearsi nella difesa della Juve, esalta la platea con una tripla nel momento migliore. Nell'area si mostra più presente del solito, peccato che il resto della contraerei varesina sia più leggera di un aereo telecomandato.
     
    [b]ERIK RUSH [/b](0 punti; 0/0 2p; 0/0 3p; 0/0 tl)[b] VOTO: 6. [/b]Cinque minuti di discreta dedizione difensiva e di presenza fisica. Nell'intervallo osserva paziente in panchina, lasciando oneri ed onori ai compagni.
     
    [b]ADRIAN BANKS [/b](22 punti; 5/14 2p; 3/6 3p; 3/4 tl)[b] VOTO: 7. [/b]Sporca, suo malgrado, le percentuali con diversi tiri presi in equilibrio precario. Quando la Cimberio sembra crollare nel terzo periodo, ribalta le sorti con un cuore gigante. MVP della serata, ma lo avrebbe barattato volentieri con una vittoria un poco più larga.
     
    [b]ANDREA DE NICOLAO [/b](7 punti; 2/4 2p; 1/2 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 5,5. [/b]Inizia a sentire il peso delle chiavi della regia nel taschino. Nella prima metà si muove tra le linee nemiche con apprezzabile capacità di rottura; male, invece, nella ripresa, interpretata senza ritmo ed acume. Dura convivere con grandi responsabilità.
     
    [b]TERRELL STOGLIN [/b](7[b] [/b]punti; 2/3 2p; 0/2 3p; 3/3 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Il primo approccio con il nuovo pubblico lascia perplessi: tripla che abbatte in maniera roboante il ferro. Di ben altro spessore il rientro in campo: tosto, arcigno, convinto. Se sono rose, fioriranno; per ora rimane negli occhi il [i]bouquet [/i]servito a Johnson per la giocata più bella della serata.
     
    [b]LINTHON JOHNSON [/b] (8 punti; 4/8 2p; 0/1 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 5,5. [/b]Del salterino selvaggio visto nei trascorsi avellinesi nemmeno l'ombra. Agisce lontano da canestro, si lascia passare palloni sotto il mento, stoppa tiri in parabola evidentemente discendente. Nel finale riguadagna fiducia, però non strappa la sufficienza.
     
    [b]NICOLA MEI[/b] (0 punti; 0/0 2p; 0/0 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: s.v. [/b]La prossima puntata di Voyager cercherà di far luce sul suo presunto sfondamento subito nel primo tempo: fallo di Nicola o dell'attaccante? Il “moviolone” lascia aperti dubbi che si protrarranno fino alla notte dei tempi.
     
    [b]EBI ERE [/b] (11 punti; 4/8 2p; 1/3 3p; 0/2 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Solida partita, in veste di ex, per il ragazzone nigeriano. Talvolta lascia buchi in difesa o si perde nel proverbiale bicchiere d'acqua, ma è l'unico ad alzare i gomiti a rimbalzo (ben otto i palloni arpionati) ed è il più altruista nelle assistenze.
     
    [b]ACHILLE POLONARA [/b](2 punti; 1/2 2p; 0/2 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 4,5. [/b]Non ha ancora smaltito le tossine del derby giocato in maniera improvvida sabato scorsa. Non indovina mezza entrata e ha la mano tremante dall'arco. Brooks lo umilia in ogni prova del decathlon, allora Achille si nasconde nell'angolino e lascia fare. Così non va.
     

  • Nicolò Cavalli
    Sfruttando la classica aggressività di Banks, le folate di Sakota ed Ere e qualche spezzone mirabile di Stoglin, Varese coglie un meritato successo tra le mura amiche. La Cimberio, salvo uno svarione di dieci minuti a cavallo dell'intervallo, non dispiace per coesione e solidità mentale. Eppure i rimbalzi concessi in maniera smodata alla formazione di Molin sono un fardello mortificante per le residue ambizioni di gloria: al diciassettesimo pallone arpionato sotto le plance di casa, Brooks sbarra l'ultimo, piccolo, varco rimasto per entrare nel portone dei play-off. Chiamarla sfortuna è inappropriato; troppe volte la Varese di quest'anno non ha colto momenti propizi per uscire dal grigiore.
     
    [i][b]Studio reciproco. [/b][/i]L'avvio del match mette in vetrina attacchi confusi su ambo i fronti, con Johnson che si addormenta con il pallone in mano per cinque secondi prima di farsi perdonare con due ciuffi dalla media: 4-4. La Cimberio patisce l'esplosività fisica di Easley e di Brooks (6-9 a metà periodo), quindi ritrova fiducia con due lampi di De Nicolao e Polonara. La Pasta Reggia rompe un digiuno di quasi cinque minuti con Roberts, sull'altro versante i padroni di casi rispondono con una fluente circolazione (due triple pulite di Banks) e con i recuperi del suo giovane play azzurro. Mordente timbra il 18-13, infine Stoglin si presenta a Masnago con un tiro fuori dai giochi: ferro e tutti al primo riposo.
     
    [i][b]Mancanza di continuità. [/b][/i]Scekic, contestato alla presentazione delle squadre per aver salutato i vecchi tifosi di Cantù al termine del derby di sabato scorso, invece di rispondere con i fatti alle sterili polemiche si autoesclude dalla partita con tre falli in meno di tre minuti. Gli allenatori danno fondo alle risorse della panchina con ampie rotazioni, dalle quali Sakota estrae dal cilindro un canestro in acrobazia per il 24-15. I campani restano in scia con Michelori e Vitali,allora Bizzozi prova a frenare la [i]remuntada [/i]con un minuto di sospensione tecnica in concomitanza del 26-21. Una serie di forzature e di dettagli trascurati (viaggio in bianco dalla lunetta di Ere, fallo metà campo di Johnson a bonus speso) dà un'ulteriore spinta a Caserta, non certo brillante – come suggerito dalle undici palle perse e dalle percentuali misere dall'arco – eppure tignosa. Un paio di accelerazioni di Banks restituiscono ossigeno, però Varese non è più in fiducia: di Moore il sigillo per il 32-30 della pausa lunga.
     
    [i][b]Parziali e contro parziali. [/b][/i]La Juve si ripresenta sul parquet con un [i]break[/i] di 0-6, reso ancor più gravoso dai contropiedi mortiferi di Brooks e Roberts: Varese dorme su un'amaca penzolante issata da un canestro all'altro, ignorando i taglia-fuori e i palloni vaganti, Caserta schizza sul 35-42. L'aridità della Cimberio rende il PalaWhirlpool silente ed arido di palpitazioni, Bizzozi ci mette del suo non interrompendo lo scempio nonostante il parziale della ripresa assuma le tinte fosche del 6-16. Solo l'impavido Banks ci prova, suonando la cornamusa e rianimando i compagni: i guizzi di Ere e Sakota valgono il riavvicinamento sul 48-50. Stoglin annusa la preda e assomma, da buon mestierante dei palazzetti di mezza Europa, cinque punti in un amen: a sorpresa i biancorossi chiudono il periodo sul più tre (53-50).
     
    [i][b]Sul filo del rasoio. [/b][/i]Sulle ali dell'entusiasmo la Cimberio alza gli scudi in difesa e aggredisce il ferro con caparbietà (pregevoli la schiacciata volante sull'asse Stoglin-Johnson e il gancio [i]old style [/i]del capitano), mentre il solitamente pacato Molin perde la testa scagliandosi contro il tavolo dei refertisti, poco avveduti di fronte alle inesaudite richieste di “minuto”. L'esperienza di Mordente rappresenta un'ancora di salvataggio per la nave casertana, finita nei mari agitati del meno nove, e dà la scossa agli ospiti: 61-57. Errori bianconeri, consumati con goffa ripetizione sotto le plance, trovano la punizione di Sakota ed Ere. La vittoria sembra prendere la rotta di Varese, dunque l'attenzione si sposta sulla differenza canestri: a cento secondi dal termine i punti di distacco sono sei, come all'andata ma a parti invertite. Banks inventa in entrata, però sbaglia il libero aggiuntivo e a seguire una tripla; dall'altra parte Moore appoggia e l'abulico Scott timbra uno solo dei personali: 70-65. Varese getta al vento una rimessa, Brooks si stoppa da sè e AB è glaciale dalla lunetta. Sul più sette il destino rimane nella mani della Pasta Reggia. Mordente sparacchia, Vitali incespica, Brooks segna sulla sirena mentre la batteria dei lunghi di casa osserva impotente.
     
    Un epilogo beffardo che rende il finale di stagione prealpino quasi senza obiettivi: il meno quattro in classifica da Reggio Emilio e il meno due da Caserta (su cui grava come un macigno il saldo scontri diretti) fanno intravedere bandiere bianche all'orizzonte. Quanto meno lo spirito battagliero pare ritrovato. Mostrarlo fino a maggio sarebbe un simbolico risarcimento per l'ambiente e i tifosi.

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    Corsa contro il tempo per tesserare Terrell Stoglin (foto red) per la sfida di domenica con la Pasta Reggia Caserta. Il playmaker statunitense ha trascorso la giornata di ieri presso l'ambasciata italiana a Varsavia; le pratiche per il rilascio del visto sembrano a buon punto, mentre la società ha già ottenuto il nulla-osta internazionale della Fiba per il passaggio dalla Polonia al nostro campionato. Se oggi i funzionari della diplomazia consegneranno l'ultimo documento necessario per il tesseramento, Stoglin dovrebbe salire sull'aereo che lo porterà all'aeroporto di Malpensa nella tarda serata. Se tutto andrà per il verso giusto, la società di piazza Monte Grappa potrà espletare le pratiche necessarie per il tesseramento entro il termine fissato per le 11 di venerdì. In caso contrario Stoglin arriverà a Varese nella giornata di domani, ma non potrà scendere in campo domenica contro Caserta. E sarebbe un peccato dover rinunciare per meri motivi burocratici ad uno dei cinque appuntamenti per vedere all'opera il giocatore del 1991: nell'ipotesi migliore l'esterno mancino avrà due soli allenamenti all'attivo con i nuovi compagni, e nella sfida contro la Pasta Reggia - ultimissima chiamata per i playoff, partendo dalla necessità di recuperare il meno 5 dell'andata - non potrà certamente avere un impatto risolutivo. Ma più che per l'oggi, l'operazione Stoglin è orientata verso il domani: l'auspicio della Cimberio è quella di aver pescato un giocatore motivato ed affamato, deciso a dare il massimo in questo scorcio finale di stagione per conquistarsi il posto nella prossima, per la quale il club biancorosso ha sottoscritto un contratto con opzione d'uscita a suo favore con il play dell'Arizona.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]

    Sicuramente c'è curiosità per capire come un giocatore dalla personalità spiccata come Stoglin saprà inserirsi nel contesto di una squadra che non ha mai saputo trovare un trascinatore vero e proprio.
    Così come saranno attenti i ragionamenti sul piano tecnico ed umano nei confronti di un giocatore per il quale sarà da valutare anche la compatibilità con quei compagni di reparto - segnatamente Banks e De Nicolao - che potrebbero ancora far parte della Cimberio 2014/2015, compatibilmente alle situazioni di un mercato dove l'unica situazione totalmente controllata di Varese - per il si o per il no - sarà quella di Stoglin. Ed anche quella di Affia Ambadiang, che dopo 9 mesi di apprendistato per migliorare tecnica e fisico sarà a tutti gli effetti un giocatore professionista nell'ultimo mese della stagione.
    L'ingaggio di Stoglin riporta il pivot camerunense nel ruolo di ottavo straniero senza la possibilità di andare a referto; ma tesserarlo ora da giovane di serie prima dello svincolo all'1 luglio per gli atleti nati nel 1993 significa risparmiare i 12500 euro di parametro per il prossimo anno. Quando con l'arrivo del passaporto sloveno e il relativo status da comunitario, e dopo una stagione trascorsa a sgrezzarsi nelle sedute individuali con Stefano Bizzozi e Marco Armenise, sarà con ogni probabilità un altro acquisto sicuro.
    Giuseppe Sciascia [/size][/font][/color]
     

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    [color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Terrell Stoglin sarà l'ultimo acquisto della Cimberio 2013/2014. Accordo raggiunto tra la società di piazza Monte Grappa ed il 23enne playmaker mancino lasciato libero dai polacchi dello Stelmet Zielona Gora. L'atleta nativo dell'Arizona ha accettato l'offerta del club biancorosso che comprende anche l'opzione per la stagione 2014/2015 ad una cifra prestabilita (escape solo in favore di Varese, che entro fine giugno potrà uscire dal contratto). Dunque l'ultimo scorcio della stagione corrente servirà per valutarne le qualità tecniche ed umane e capire se l'ultimo arrivato di quest'anno sarà il primo confermato della Varese che verrà. L'unico punto interrogativo è legato ai tempi di arrivo in città del giocatore del 1991, che oggi sarà all'ambasciata italiana di Varsavia per iniziare la trafila burocratica relativa al rilascio del visto. Solo dopo l'appuntamento odierno si capirà se le pratiche potranno essere espletate in tempi rapidi, e dunque Stoglin (foto red) potrà arrivare in città entro le 11 di venerdì (tempo limite per tesserarlo in vista del match casalingo di domenica contro Caserta). Oppure se le formalità si protrarranno più a lungo, e il giocatore dovrà attendere la trasferta del 19 aprile a Bologna - dopo la pausa per l'All Star Game - per debuttare con la maglia della Cimberio. Certo l'ideale sarebbe poter contare sul mancino ex Maryland già contro la Pasta Reggia: prima di tutto per allungare le rotazioni in quella che potrebbe essere l'ultimissima chiamata per i playoff, e poi per accumulare più materiale possibile sul conto di un giocatore che arriverà a Varese con motivazioni forti per strappare la conferma dopo un 2013/2014 da Globetrotter (la maglia biancorossa sarà la quarta indossata nel giro di meno di 4 mesi dopo le prime 15 partite dell'anno a Cholet e i brevi interludi in Ucraina a Mariupol e in Polonia allo Zielona Gora). Cosa aspettarsi da Stoglin? Per stazza fisica e propensione difensiva non si discosta molto dal suo predecessore Keydren Clark. Rispetto al quale però ha più freschezza atletica e sicuramente una personalità molto più spiccata: per certi versi ricorda Geno Carlisle, fuciliere di vaglia che garantì la salvezza nel finale del 2001/2002 (24,7 punti in 10 gare) in un'accoppiata al fulmicotone (nel bene e nel male) con Gianmarco Pozzecco. In ogni caso valutare un play con tanti punti nelle mani anche nell'ottica della compatibilità con Adrian Banks - ossia il giocatore che nell'immaginario collettivo dovrebbe essere la pietra angolare della Cimberio 2014/2015 - è una operazione che evidenzia una progettualità interessante anche in ottica futura: «Il nostro intento è quello di provare fino in fondo ad inseguire il traguardo playoff, e dunque schierare la miglior squadra possibile - conferma il presidente Cecco Vescovi -. Abbiamo puntato su un giovane desideroso di mettersi in luce: una filosofia che porteremo avanti anche in estate, compatibilmente con il budget a disposizione». [/size][/font][/color]

    [color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Giuseppe Sciascia [/size][/font][/color]
     

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    Trent'anni fa, in coincidenza con l'uscita del giornale il primo aprile, avremmo sparato la notizia del ritorno di Dunston. Rapito da tanta e insanabile nostalgia, che non ha prezzo, in soccorso a una Cimberio in crisi di risultati e di talenti. Allora la Prealpina era famosa per i suoi Pesci d'Aprile che, pur attesi dai suoi lettori, facevano pur sempre molte vittime. Creduloni o no, bisognava, innanzitutto, pescare la notizia, quella dello scherzo, fra tante in pagina e, pur nel dubbio, c'era chi vi cascava stando poi, più o meno divertito, al gioco avendo un solido e fedele rapporto con il proprio giornale. Tra i Pesci d'Aprile più clamorosi e tremendi va ricordato l'annuncio di un'amichevole fra Varese e Milan a Masnago quale galoppo di salute tra due formazioni in corsa verso grandi traguardi, puntando i biancorossi alla promozione in serie A e i rossoneri allo scudetto. Mezz'ora prima dell'orario fissato (dalla nostra redazione) c'era già un certo movimento di tifosi in arrivo, diversi su auto targate Milano, il bar del "Franco Ossola", funzionante solo la domenica, aveva aperto i battenti e qualche centinaio di persone stava prendendo posto in tribuna (gratuita). Che avessimo esagerato? Il timore era reale di fronte a quel piccolo esercito di appassionati predisposti all'evento ma era il primo aprile, giorno in cui, per tutti i giornali d'Europa, era lecito far passare per informazione corretta anche bufale notevoli. Come finì? Non vedendo spuntare in campo divise rossonere, i presenti capirono l'antifona e si consolarono con l'allenamento del tambureggiante Varese di Fascetti. Fece pure grand' effetto la notizia dell'uscita di scena del tanto discusso Colantuoni che passava la mano a tale commendator Orata, pure ritratto a fianco dell'articolo, in realtà la fotografia era quella di un anonimo sindacalista tedesco. Qualcuno telefonò in redazione per dire che il nuovo padrone del Varese avrebbe fatto peggio del predecessore , come dire conosco il personaggio, non c'è da fidarsi. Anche nel basket furoreggiarono gli scherzi, uno riguardò un fantomatico asso della Nba, l'americano Tony Fisher (tradotto significa pescatore) prenotato dalla Pallacanestro Varese. Il provino era per le ore diciassette e a quell'ora diversi furono i tifosi accorsi al palasport, smaniosi di scoprire il valore del futuro straniero di Coppa. [/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
    Fece scalpore la notizia, da ultima ora, della scomparsa di Cedric Hordges, fromboliere statunitense della Pall. Varese, sparito dall'hotel di Tirrenia dove alloggiava la squadra alla vigilia della partita contro Livorno. Morale, Hordges era stato visto, l'ultima volta, salpare dal porto di Livorno con alcuni suoi connazionali (dei marines di stanza a Pisa), probabilmente, per una battuta di pesca. Non ci crederete ma la sua compagna telefonò al giornale per sapere di più sulla vicenda, allora mica c'erano i cellulari, naturalmente la rassicurammo svelando il mistero. La realtà, si diceva, da tempo, è cambiata. Altro che Pesce d'aprile, la notizia di un rinforzo per questa Cimberio (nella foto Blitz coach Bizzozi)  che ne ha bisogno, come l'aria che si respira, non solo è vera ma è opportuna. Il nuovo americano promette punti, staremo a vedere aspettando Caserta, sicuramente grande è la curiosità che suscita.  [/size][/font][/color]

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    Varese gioca la carta Terrell Stoglin (foto red) a metà tra presente e futuro. [/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]

    Sembra ben avviata la trattativa per portare sotto le Prealpi il 23enne playmaker statunitense appena liberato dai polacchi dello Stelmet Zielona Gora. 
    Il regista nativo dell'Arizona e messosi in evidenza all'università del Maryland avrebbe accettato verbalmente la proposta della Cimberio per vestire la maglia biancorossa nella fase finale della stagione corrente. Ma la società di piazza Monte Grappa ha inserito nel contratto una clausola con una opzione a suo favore per la stagione 2014/2015, pattuendo già il salario per il prossimo anno: se Stoglin convincerà nell'ultimo scorcio dell'annata corrente, Varese avrà già il play titolare per il prossimo anno. 
    Un segnale importante da parte del club, che dimostra concretamente di muoversi per l'oggi - lo scontro diretto di domenica con Caserta lascia l'ultimissimo spiraglio aperto in chiave playoff - ma soprattutto per il domani: «È un giocatore che ha grandi qualità offensive ma sa anche passare la palla, quando decide di farlo - spiega il presidente Cecco Vescovi -. Economicamente siamo nelle condizioni per poterci muovere, avendo risparmiato qualche risorsa nelle situazioni con Clark e con Coleman. Per la parte residua della stagione si tratta di un investimento minimo, ma è interessante soprattutto la possibilità di valutarlo in ottica futura». 
    La principale qualità di Stoglin risiede nelle sue doti realizzative: nel suo pàlmares personale ci sono i titoli di capocannoniere dell'ACC Conference della NCAA (21,6 punti di media due anni fa con Maryland, dove si dichiarò per il draft NBA dopo due soli anni di college prevenendo una sospensione per motivi disciplinari) e del campionato greco 2012/2013 (19,9 punti di media all'Isylikakos). 
    Per stazza (180 centimetri per 78 chili) e propensione a giocare con la palla in mano il ruolo è quello del regista, anche se non si tratta certamente di un play classico votato a coinvolgere i compagni, ma di uno scoring point moderno con maggior propensione alla finalizzazione della manovra (43% da 2 e 38% da 3 con 1,9 assist l'ultimo anno di università; 38% da 2 e 29% da 3 ma anche l'80% su 6,8 liberi di media e 2,5 assist lo scorso anno). 
    Quella di Varese sarà la quarta tappa stagionale per il giocatore mancino del 1991 che aveva iniziato la stagione in Francia a Cholet (15,1 punti col 42% l tiro e 2,5 assist) e si era trasferito a gennaio all'Azovmash Mariupol. Ma i venti di guerra hanno indotto Stoglin a lasciare l'Ucraina ad iniziomarzo, approdando in Polonia a Zielona Gora; però dopo sole due partite (10,0 punti in 14 minuti medi) lo Stelmet ha deciso di cercare un play puro, lasciando libero Stoglin nei giorni scorsi. 
    Il mix di freschezza atletica e qualità balistiche dell'esterno statunitense è stato considerato intrigante dalla Cimberio, che ha formalizzato la sua proposta contrattuale; ora la società attende il ritorno della documentazione firmata dal giocatore per iniziare ad espletare le pratiche per il visto da ritirare in Polonia. 
    L'auspicio è quello che si riesca a tesserare Stoglin entro le 11 di venerdì, ossia in tempo utile per farlo esordire contro Caserta. In caso contrario si sfrutterà la pausa per l'All Star Game, e dunque il nuovo americano esordirà il 19 aprile a Bologna. 
    Intanto sarà tesserato anche Francois Affia Ambadiang, il ventunenne pivoto camerunense aggregato al gruppo dalla scorsa estate e già visto in campo in Eurocup. Essendo ancora in età giovanile non richiederà il pagamento della tassa di 12.500 euro. 
    Giuseppe Sciascia [/size][/font][/color]
     

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    [color=rgb(37,39,37)]Venti punti in meno nonostante 600 abbonati in più. Impietoso il confronto tra la Cimberio degli Indimenticabili e la versione 2013/2014 pur con sei conferme rispetto alla stagione passata che ha fatto sognare la Varese dei canestri. Il modesto volume di gioco espresso nel derby a senso unico di sabato a Cantù ha virtualmente spazzato via le residue velleità playoff; le ultime cinque partite della stagione regolare serviranno forse solo per valutare se De Nicolao e Polonara - gli unici che hanno contratto per la prossima stagione - potranno essere elementi sui quali costruire il futuro. Che dovrà prima di tutto fare tesoro degli errori commessi quest'anno per evitare che la parabola discendente prosegua. Il primo e più importante aspetto che ha condizionato la stagione ancora in corso è stato, è cosa nota, la riduzione del budget nonostante si fosse reduci da un'annata in grado di riportare Varese ai vertici della classifica come non capitava dal lontanissimo 1999. Nel momento in cui c’erano scadenze importanti tra sponsor di maglia e la famiglia Castiglioni, il ritardo nelle operazioni di raccolta risorse, dovuto probabilmente alla speranza di cavalcare l'onda di un possibile trionfo sul campo, ha reso invece indispensabile un taglio delle risorse attorno al 15 per cento. Tutto ciò senza però abbassare l’asticella delle ambizioni al punto da creare aspettative irrealistiche rispetto alle possibilità del club. Attese che hanno certamente pesato in una stagione nella quale competizioni europee e Supercoppa avrebbero aumentato ulteriormente l’impegno. Tutto ciò, in sintesi è stata la ragione per cui Frank Vitucci ha scelto Avellino, al di là di un’offerta economica importantissima, mettendo in difficoltà Varese nel dover trovare un sostituto del coach veneziano a mercato già inoltrato. Dopo un lungo ballottaggio la scelta è caduta su Fabrizio Frates,[/color][/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
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    preferito a Giulio Griccioli per la maggior esperienza: alla fine il coach milanese si è rivelato l'uomo sbagliato nel posto sbagliato. Soprattutto perché l’area tecnica, ingabbiata dai vincoli di bilancio, non è stata in grado di costruire una[/color][color=rgb(37,39,37)]
    squadra adatta alle caratteristiche dello stesso Frates. Si è voluto minimizzare il rischio di sprecare i pochi talenti disponibili investendo su elementi in stile usato sicuro come Clark, Coleman e Scekic, non accollandosi il rischio di scommesse più azzardate ma anche più redditizie nel rapporto costo-rendimento. E come nel caso di Frates, si è chiesto ad elementi con ben noti pregi e difetti di recitare un copione per il quale erano palesemente inadatti.Troppe volte si è cavalcato l’umore viscerale dei tifosi su scelte strategiche: dalla conferma di Ere - nonostante lo scatto salariale a 300mila dollari - per dare un segnale di continuità alla piazza dopo il doloroso strappo di Vitucci, alla ripartenza da 5 - poi 6 col ritorno di Banks - degli Indimenticabili dello scorso anno per cercare di mantenere il feeling con il pubblico, fino all’esonero di Frates dopo la contestazione in occasione della sfida contro Sassari. E se al tecnico non è stato perdonato nulla da parte dei tifosi, gli "Indimenticabili" dello scorso anno hanno goduto di un credito pressochè illimitato. Dalla gente ma anche dalla società, buonista quando i malumori di alcuni giocatori hanno creato l’humus dal quale si è sviluppato il tiro all'allenatore. Tutto sbagliato, tutto da rifare? Si nel primo caso, no nel secondo: gli uomini sul ponte di comando sono gli stessi architetti degli "Indimenticabili". Traendo insegnamento dagli errori di quest'anno e lavorando sin d'ora sulle risorse e su una squadra costruita con più coraggio e meno populismo, Varese può tornare a far sognare la sua gente.[/color][/size][/font][/color]
     

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