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    [font=verdana, geneva, sans-serif][color=#000000][size=1][size=3]Incassi da playoff, presenze da zona-salvezza: due facce diversamente pregiate della stessa medaglia per una Pallacanestro Varese che riflette sui numeri ufficiali emessi ieri dalla Lega Basket in merito ai dati sul pubblico della stagione 2011/2012. [/size][/size][/color][/font]

    [font=verdana, geneva, sans-serif][color=#000000][size=1][size=3]Da un lato l'introito lordo da abbonamenti e botteghini si conferma una voce importantissima per il bilancio della società di piazza Monte Grappa, pesando per un 10 per cento complessivo del budget; dall'altro però i dati sull'affluenza (nella foto Blitz a destra i tifosi biancorossi) non soddisfano appieno la dirigenza biancorossa, pur con un lieve incremento dei paganti nonostante i dati poco brillanti dei playoff 2011/2012 (poco più di 2600 spettatori per le due gare contro Siena, solo nell'anticipo tv del sabato “fuori abbonamento” contro Venezia si è fatto peggio):[/size][/size][/color][/font]

    [font=verdana, geneva, sans-serif][color=#000000][size=1][size=3]«In assoluto i dati confermano l'importanza del pubblico per il nostro progetto – analizza i numeri il tesoriere biancorosso Stefano Coppa (foto Blitz al centro) -. Gli incassi totali pesano quasi quanto uno sponsor di maglia e rispetto allo scorso anno c'è stato un piccolo progresso per quanto riguarda la stagione regolare, anche se nei playoff abbiamo incassato circa 67mila euro in due partite rispetto ai 50mila della singola gara contro Cantù del 2010/2011. Però scinderei la situazione in due aspetti distinti: nella media degli incassi siamo al sesto posto dietro alle formazioni che ci hanno preceduto in classifica, mentre nelle presenze siamo solo undicesimi davanti alle società la cui iscrizione al momento è a rischio. Un dato su cui riflettere per il prossimo anno…».[/size][/size][/color][/font]

    [font=verdana, geneva, sans-serif][color=#000000][size=1][size=3]Una riflessione già compiuta nei mesi scorsi da parte dei vertici societari, che proprio nell'ottica di presentare uno spettacolo più “attrattivo” ai tifosi del PalaWhirlpool ha optato per il nuovo corso in panchina con una filosofia cestistica più “spregiudicata”: «Una delle ragioni che ci ha portato alla scelta di un nuovo allenatore con una filosofia di gioco differente basata su elementi più dotati di estro e talento è nata proprio dalla necessità di proporre ai nostri tifosi una squadra più stimolante e che dia entusiasmo e stimoli forti al pubblico. Abbiamo deciso di lavorare su questo aspetto per cercare di aumentare le presenze a Masnago in vista della prossima stagione: l'obiettivo è quello di arrivare a quota 4000 spettatori di media, un incremento del 15 per cento che può sembrare ambizioso ma è in linea con l'obiettivo di migliorarci anche nelle gerarchie del campionato. Se riuscissimo ad aumentare le presenze su quei livelli significherebbe incrementare anche il dato degli incassi di circa 100mila euro, il contributo di un buon sponsor di maglia…». [/size][/size][/color][/font]

    [font=verdana, geneva, sans-serif][color=#000000][size=1][size=3]Il membro del CdA di “Varese nel Cuore” illustra infine le sue idee in merito alla politica dei prezzi su abbonamenti e partite singole: «Diciotto euro per una partita in Galleria sono troppi? Certo non è a buon mercato rispetto ai costi minimi di Varese 1910 o Yamamay, ma la nostra politica è quella di privilegiare gli abbonati: il costo per gli Under 18 era solo di 60 euro e il risparmio per chi acquista la tessera stagionale è notevole visto anche lo sconto del 30 per cento per i playoff». [/size][/size][/color][/font]

    [font=verdana, geneva, sans-serif][color=#000000][size=1][size=3]Dunque per la prossima stagione le linee guida che privilegiano gli abbonati rispetto ai tifosi “occasionali” rimarranno inalterate: «Non ritengo che il nostro biglietto medio sia troppo caro: riducendo gli omaggi rispetto agli scorsi anni - il ragionamento di Coppa - siamo riusciti a diminuire il costo unitario da 14 a 12,5 euro. Ma non sono convinto che abbassare i prezzi a una media di 6 euro come fanno Siena, Montegranaro o Treviso sarebbe a lungo andare vantaggioso: per noi l'abbonamento è una piccola forma di azionariato popolare e preferiamo premiare i nostri fedelissimi. E comunque le molte iniziative in favore di scuole, giovani ed enti vari - conclude il tesoriere biancorosso - permettono ingressi a Masnago a prezzi di favore indirizzando subito verso la convenienza della tessera stagionale i nuovi tifosi».[/size][/size][/color][/font]

    [font=verdana, geneva, sans-serif][color=#000000][size=1][size=3]Giuseppe Sciascia - La Prealpina[/size][/size][/color][/font]

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    Inizia a prendere forma la Cimberio di Frank Vitucci con le prime tre caselle straniere riempite dalle conferme di Stipcevic e Talts e dall'ingaggio di Ebi Ere.

    Il coach veneziano fa il punto della situazione partendo dalle prime certezze acquisite: «In questa fase del mercato le idee possono cambiare da un giorno all'altro a seconda di risposte e disponibilità, valutando comunque con calma gli elementi più adatti per quel che abbiamo in testa. Al momento comunque un minimo di ossatura l'abbiamo allestita: Stipcevic e Talts daranno continuità al lavoro dello scorso anno, garantendo un senso di appartenenza alla squadra, poi l'ingaggio di Ere che rappresenta un giocatore di sicura affidabilità e sostanza nei due ruoli esterni. Ebi è un elemento che sta in tanti assetti e ci sembrava adatto alle nostre necessità di inserire giocatori duttili».

    E proprio l'intercambiabilità, con la possibilità di coprire più spazi di gioco, sarà una delle “specifiche” più importanti nell'allestimento della Varese del prossimo anno, cercando così di ottimizzare le risorse tecniche con una squadra di elementi “multiruolo”: «Giusto chiarire che il concetto di squadra corta non sarà tale in assoluto, perché per tenere alto il ritmo degli allenamenti e prevenire infortuni e falli non si può rischiare di essere in pochi. Piuttosto “squadra corta” significa che se avremo elementi in grado di riempire più caselle e tappare un buco qualora ce ne fosse bisogno potremo avere più facce, ruotando assetti e quintetti intercambiabili: Ere può stare in due ruoli così come Stipcevic e Talts, con tre elementi copriremo già sei posizioni e nel limite del possibile cercheremo giocatori con queste caratteristiche».

    Ora il mercato di Varese prosegue valutando più elementi in più ruoli, senza comunque limitarsi ad una sola situazione ma valutando ad ampio raggio con gli unici vincoli dei 4 “spot” stranieri ancora da coprire con un play, due lunghi e un “jolly” tra gli esterni: «Non c'è una tabella di marcia predeterminata né su ruoli né sui passaporti, dipende principalmente dalle situazioni che si presenteranno. Al momento stiamo ragionando principalmente sul pacchetto dei lunghi: se troviamo un giocatore che ci piace a prescindere da tutto andremo decisi su di lui, ma vogliamo capire quali titolari scegliere negli spot di ala forte e pivot verificandone la compatibilità con Talts per un pacchetto di tre giocatori per due ruoli più un giovane che inizialmente non abbia pretese di minutaggio».

    Solo dopo aver esaurito la scelta dei 7 stranieri si ragionerà sugli italiani, che a meno di clamorosi colpi di scena serviranno come “complementi” dalla panchina per completare il roster: «Gli italiani verranno scelti per ultimi: la scelta della formula “3+4” ci induce prima di tutto a occupare le sette caselle per gli stranieri e poi verificare le necessità di completamento del roster».
    [b]La Prealpina[/b]: Giuseppe Sciascia

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    Spazia a tutto campo tra squadra e consorzio [b]Michele Lo Nero[/b]: il presidente di [b]‘’Varese nel Cuore’’ [/b]fa il punto della situazione tra presente e futuro della società biancorossa partendo dalla prossima assemblea dei 65 soci del consorzio a metà tra il consuntivo del primo biennio e gli orientamenti da mettere a fuoco in chiave futura. «La tappa importante che ci aspetta è quella del 12 luglio: in quella occasione incontreremo tutti i consorziati facendo il punto su quello che è stato fatto nei primi due anni di vita di ‘’Varese nel Cuore’’ e provando a capire quali saranno gli obiettivi futuri. Nel finale l’assemblea sarà aperta ai potenziali nuovi soci che potranno toccare con mano la realtà del consorzio: sarà l’occasione per un consuntivo di quello che è stato fatto, e a mio avviso dobbiamo essere contenti delle cose realizzate pur avendo ben chiaro che siamo ancora all’inizio di un percorso».

    Il massimo dirigente del consorzio è comunque soddisfatto di un biennio che ha portato in dote due playoff consecutivi ma anche tante altre ‘’positività’’ per la società: «In questi due anni sono state messe basi importanti al di là dei risultati sportivi che hanno dato valore al nostro progetto: penso alla ristrutturazione del PalaWhirlpool e alla nuova sede di piazza Monte Grappa più il potenziamento delle giovanili e il rilancio del basket in carrozzina. Adesso dobbiamo prepararci a crescere, mantenendo però la filosofia dei piccoli passi che è apprezzata dai consorziati. Grazie a questo progetto la società ha avuto la possibilità di dare continuità al basket professionistico a Varese; per puntare in alto c’è bisogno di una progettualità a lungo periodo che va impostata senza fretta e facendo tesoro di eventuali errori».

    E pur mantenendo la politica dei piccoli passi che contraddistingue nel modo più tradizionale la ‘’varesinità’’ del consorzio, le novità [b]Vitucci [/b]e [b]Vacirca [/b]- uno in panchina, l’altro ‘’sul campo’’ alle voci marketing e risorse – rappresentano comunque un punto di svolta con il passato per una società che a parità di risorse disponibili vuole cercare di battere strade nuove o comunque diverse per scalare le gerarchie della classifica: «Ritengo che Vitucci sia il naturale successore di Recalcati: le basi saranno le stesse dell’ultimo biennio cercando però di dare un volto diverso e più vivace alla squadra. Certo sappiamo che cercare di allestire una squadra che allo stesso tempo coniughi vittorie e divertimento ha pro e contro: dovremo essere bravi ad esaltare i momenti positivi e far valere la nostra logica di gruppo in quelli negativi, come è sempre accaduto negli ultimi due anni dove la pazienza e la serenità di chi crede nel progetto sono state armi importanti. Quel che vogliamo fare è chiaro, dobbiamo crederci fino in fondo. Per quanto riguarda Varcirca si tratta di un tassello importante per complementare la società rendendola più autonoma e più forte».

    E mentre la ‘’triade’’ Vescovi-Giofrè-Vitucci lavora sul mercato la dirigenza biancorossa continua ad operare per definire il budget per la stagione 2012/2013: «Proseguiamo costantemente nella ricerca di nuovi soci e speriamo ragionevolmente di arrivare a quota 75-80 per l’inizio della prossima stagione. Per quanto riguarda gli sponsor ci sono tanti incontri in atto tra rinnovi ed eventuali novità; confidiamo che entro metà luglio il budget sarà definito nei dettagli, l’idea è quella di lavorare su cifre simili alla passata stagione con una eventuale riduzione del 5 per cento nel peggiore dei casi».

    Infine Lo Nero guarda avanti verso le prime scadenze degli accordi triennali stipulati dai soci fondatori di ‘’Varese nel Cuore’’ che entro giugno 2013 dovranno comunicare se proseguiranno nel rapporto: «La considero come un’opportunità importante per capire come abbiamo lavorato: sicuramente sarà un momento importante di verifica, ma non credo che la situazione cambierà radicalmente a seconda dei risultati del campo. Ovviamente restano un riscontro molto importante ma ci sono altre cose in cui abbiamo fatto bene: un imprenditore non guarda solo al risultato sportivo ma anche alla possibilità di aiutare il territorio investendo su sociale e giovani, alla visibilità che ne deriva e alle possibilità ‘’businness to businness’’ aperte dal consorzio. Però per capire davvero se la nostra iniziativa avrà avuto successo serviranno altri tre anni per consolidare risultati sportivi e numero di proprietari; e proprio qui serve un passo in avanti per rendere ancor più solido il progetto».

    La Prealpina: Giuseppe Sciascia

  • Lucaweb
    Strategie di mercato in piena evoluzione per la Cimberio 2012/2013 dopo l'acquisto di Ebi Ere e il rinnovo di janar Talts, cui seguirà entro brevissimo termine anche quello
    di Rok Stipcevic. Ormai è ufficiale la conferma del play croato, il cui termine per esercitare la clausola d'uscita dal contratto è scaduta due giorni fa; ma così come era accaduto
    per il lungo estone, anche il regista del 1986 ha accettato la riduzione dell'ingaggio in cambio di una "spalmatura" dell'accordo fino al giugno 2014 (tra l'altro il prossimo anno
    la Croazia entrerà a far parte dell'Unione Europea, dunque non sarà più necessario il visto per il suo tesseramento).

    E con la novità regolamentare dello status comunitario per Ere, la società di piazza Monte Grappa ha ampio margine di manovra sul mercato extracomunitario per riempire 3 delle 4 caselle straniere ancora disponibili. Ora il prossimo acquisto dovrebbe arrivare dagli Stati Uniti, visto il forte interessamento per [b]Brandon Bowman (nella foto)[/b]: se la duttile ala del 1984 dovesse accordarsi con la Cimberio - soddisfando così le richieste del tecnico veneziano, che già lo seguiva da un paio d'anni - allora il mercato biancorosso potrebbe prendere una direzione ben delineata.

    Le doti da rimbalzista di Bowman (7,9 dì media lo scorso anno in Israele) potrebbero indurre la società biancorossa a puntare su un lungo prettamente "interno" con doti di attaccante d'area e di ìntimidatore difensivo, allestendo una rotazione dei lunghi che prevederebbe il solo Talts dietro il centro titolare. Poi le ultime due caselle non italiane andrebbero riempite sul perimetro: sicuramente servirebbe un playmaker d'ordine che possa stare sia a fianco che al posto di Stipcevic, considerando comunque improbabile
    che Teemu Rannlkko - almeno all'inizio della stagione - sia inserito tra i sette stranieri titolari.

    I riscontri clinici post-intervento del play finlandese sembrano più positivi del previsto, ma per il completo recupero del giocatore i tempi tecnici stimati si aggirano attorno ai tre mesi: francamente troppi perché si possa pensare di affidare al regista del 1980 un ruolo importante nel roster di una Cimberio che avrà rotazioni meno profonde della stagione 2011/2012.

    Ad oggi è più probabile pensare a Rannikko col ruolo da "ottavo straniero", pronto all'uso in caso dì necessità legate agli infortuni o scelte tattiche; ma sì tratta di un'operazione
    che sì potrà definire soltanto a fine mercato e a seconda che ci siano residui di budget che lo consentano. L'ultimo tassello potrebbe essere costituito da una guardia tiratrice da utilizzare come jolly nei quintetti intercambiabili resi possibili dalla duttilità di molti elementi del roster (Stipcevic play e guardia, Ere guardia e ala, Bowman ala piccola e ala forte,
    Talts ala forte e pivot).

    Poi per completare i tasselli mancanti si ragionerà sugli italiani: nella formula contemplata attualmente potrebbe esserci più spazio per Ganeto (da cambio dei due ruoli di ala come lo scorso anno per Diawara e Kangur) che per Reati. Ma dipenderà anche dal budget residuo e dalla disponibilità dell'ala torinese di seguire la rotta di Stipcevic e Talts, accettando una riduzione di stipendio in cambio di una "spalmatura" del contratto.
    Giuseppe Sciascia

  • Lucaweb
    È Ebi Ere il primo acquisto della Cimberio. Ufficiale l'accordo che legherà per la prossima stagione - con opzione per l'estensione nel 2013/' 14 - la società di piazza Monte Grappa e la 31 enne guardia-ala nigeriana. Un vero e proprio blitz da parte di Varese che, dopo aver visto sfumare il sogno Taquan Dean, ha individuato nell'atleta del
    1981 quella guardia "risicata" in cima alla lista delle priorità tecniche individuate da Cecco Vescovi e Frank Vitucci.

    Nello scacchiere tattico della Varese che verrà, Ere occuperà almeno inizialmente il ruolo di guardia titolare, come conferma il presidente biancorosso Cecco Vescovi: «È un giocatore solido, esperto e completo. Abbiamo scelto lui per il ruolo di guardia titolare che già rivestiva nelle sue esperienze precedenti a quelle di Caserta sia in Belgio che in Australia.

    A me è sempre piaciuto molto per il mix di fisicità e qualità atletiche che sa mettere in canino:dà garanzie tecniche e umane importanti, la sua duttilità ci permetterà di utilizzare assetti e quintetti diversi, spostandolo da guardia ad ala piccola quando Vitucci vorrà utilizzare una formula più dinamica con 4 piccoli».

    Ere era già stato sondato lo scorso anno nella fase conclusiva della campagna acquisti, in una sorta di ballottaggio con Justin Hurtt, ma dopo la firma di Ganeto i costi fuori portata del nigeriano avevano indotto Varese a puntare sul "rookie" statunitense.

    Così il 31 enne esterno aveva firmato in Spagna, all'Obradoiro, ma la scelta si è rivelata non azzeccata sia sul piano del rendimento in campo che su quello ambientale. Così Ere ha accettato rapidamente di tornare in Italia scegliendo la patente di affidabilità che la Cimberio s'è conquistata negli ultimi due anni.

    «Il mercato è abbastanza bloccato ma nel caso di Ere abbiamo sfruttato il fatto che l'ultima stagione in Spagna non sia stata felice in quanto a puntualità nei pagamenti. E la sicurezza che possiamo offrire è un aspetto importante per attirare 1 giocatori in questo particolare momento».

    Altro aspetto importante nell'ingaggio di Ère è il suo "status": dalla prossima annata, infatti, gli atleti delle 79 nazioni che hanno sottoscritto gli accordi di Cotonou (tra cui la Nigeria) saranno considerati alla stregua dei comunitari col visto (la stessa tipologiadiRokStìpcevic). Dunque, Ere entrerà nel computo dei 4 europei assieme al play croato e a Janar Talts, per il quale ieri è arrivata l'ufficialità del nuovo accordo "1+1" dietro riduzione del 10% dell'ingaggio rispetto alla passata stagione.

    Così la Cimberio ha ancora tre visti da spendere sul mercato extracomunitario: «Cerchiamo un'ala piccola che possa giocare anche da numero 4, sulla falsariga migliori dal palleggio. In base a quello, sceglieremo il pivot tra un giocatore interno o uno che possa giocare anche sul perimetro.

    Per il play vedremo più avanti, monitorando con attenzione la situazione di Rannikko che avrà a breve una visita di controllo per definire i tempi di recupero ».
    Giuseppe Sciascia

  • Lucaweb
    C'è un primo nome caldo nella lista della spesa della Cimberio: è quello di Andy Rautins, 26enne guardia della Nazionale canadese sul quale l'attenzione della società
    di piazza Monte Grappa sembra piuttosto elevata. Il nome non è nuovo agli appassionati di basket di lunga data: l'esterno del 1986 è infatti figlio di Leo Rautins che fu stella del
    basket canadese negli anni '80 giocando anche a Roma e Verona.

    E, come il padre, l'atleta si è laureato alla Syracuse University, uno dei migliori programmi cestistici della Ncaa (12,1 punti e 4,9 assist col 41% da 3 nel suo ultimo anno di college). Scelto dai New York Knicks col numero 38 nel draft Nba 2010, Rautins non è riuscito a sfondare tra i "prò" (dopo un anno e mezzo con la squadra di Mike D'Antoni è passato a Dallas senza però lasciare traccia) pagando le difficoltà tipiche di una guardia senza grande impatto atletico. Così ha cercato fortuna in Europa trasferendosi al Lucentum Alicante, squadra di metà classifica della Liga Acb, dove il suo primo impatto col Vecchio Continente non è stato dei più esaltanti col 35% da 3 in 17 partite del campionato spagnolo).

    Ma il mix di qualità balistiche e conoscenza del gioco fanno di Rautins il classico elemento che piace agli allenatori, anche se difficilmente "eccita" il pubblico. E il basket dell'area Fiba non è comunque sconosciuto all'atleta del 1986 che ha ormai sette anni di esperienza intemazionale con la selezione canadese fino allo scorso settembre allenata dal padre (ultime apparizioni ai Mondiali 2010 in Turchia - 8,5 punti e 2,5 assist - e ai Panamericani del 2011, chiusi a 11,2 punti col 52% da 2 e il 39% da 3).

    Rautins è principalmente un tiratore perimetrale ma ha anche buona visione di gioco in supporto al playmaker. Nelle idee di Varese potrebbe essere un elemento complementare a Stipcevic per esaltare le sue doti di penetratore, possedendo la fisicità giusta (192 centimetri per 87 chili) per stare al suo fianco senza pagare dazio in termini di stazza in
    difesa.

    Sul canadese sarebbe comunque attenta anche la Virtus Bologna, in cerca di una guardia-play a stelle e strisce da accoppiare a Poeta (anche se c'è chi vede Rautins come
    alternativa a Matt Janning, il tiratore visto a Casale Monferrato che pare ad un passo dall'accordo con le "Vu Nere").
    Quello di Rautins non è comunque l'unico nome sondato dalla società biancorossa che sta lavorando su un ampio ventaglio di idee tra statunitensi e americani nei cinque
    ruoli mancanti a supporto dei confermati Stipcevic e Talts.

    In regia l'orientamento sembra comunque quello di puntare su una guardia-play da affiancare al regista croato, anche alla luce dell'impossibilità di arrivare a Jonathan Tabu, il play congolese di passaporto belga che era in forza a Cremona ma che dovrebbe tornare a Cantù, dove era già stato nel 2010/2011.
    Giuseppe Sciascia

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