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VareseFansBasketNews
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Partita punto a punto per gran parte dei 40 minuti che si decide su una serie di episodi finali che premiano la squadra di casa. Minutaggi meno consistenti del solito per gli uomini più importanti di Vitucci in vista delle imminenti partite play-off.
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[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Gli esami non sono una lotteria, i primi della classe, ferrati in tutte le materie, non possono temerli se non emotivamente per loro natura, potendo essi rimettere in discussione ogni valutazione sin lì accertata.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]È il caso di una Cimberio costretta a dimostrare di nuovo, attraverso spasmodiche e stressanti aspettative, tutte quelle virtù spiattellate sul parquet per mesi e mesi, a differenza di altre squadre che, spesso trovate impreparate, cercano di riparare in un colpo solo e sul più bello.In questi giorni, dopo il primato legittimato, si sono un po' riannodati i fili dei ricordi attraverso le "pole" conquistate dalla DiVarese, giunta poi, e per due volte, terza, fermata in semifinale dalla Tracer Milano di Dan Peterson e dalla Scavolini di Valerio Bianchini che a Masnago macchiò il suo "grisbi" con uno scippo di Cook il quale, con un piede abbondantemente al di là della linea di fondo, depredò Thompson di un pallone che valeva oro.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ebbene, fra questa e quella squadra non è proponibile alcun paragone, se non impertinente, anche a volerlo confezionare per comparazioni di segno più o meno, essendo troppo diverse le storie, come possono testimoniare Cecco Vescovi e Massimo Ferraiuolo, allora intrepidi alfieri in campo e ora come illuminato presidente l'uno e valente dirigente l'altro.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Quella squadra era il risultato di un'identità societaria che affondava le sue radici nel tempo attraverso la scoperta di giovani, fatti crescere (come sovviene il ricordo di Stefano Rusconi che, ceduto poi alla Benetton, rese un'immensa fortuna al club) e maturare in campionati minori ma d'eccellenza con la maglia della gloriosa concittadina Robur, come accadde per Caneva, altro elemento di spicco.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Con due soli stranieri prevaleva l'italianità, attraverso una varesinità ampliata a personaggi nostrani come, ad esempio, il milanese Boselli e il canturino Cattini, naturalmente arricchita da un "asso" qual era Meo Sacchetti, vero uomo-mercato di quei tempi, "acquistato" grazie all'aiuto dello sponsor nell'assecondare i bei progetti di Toto Bulgheroni, da sempre innamorato della pallacanestro e della squadra della sua città.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il quale, va detto, è rimasto un immancabile tifoso dal cuore puro, anche quando - dopo la sua era culminata nello scudetto della Stella - avrebbe potuto disquisire polemicamente di fronte a risultati deludenti dei suoi successori, non appartenendogli evidentemente e in alcun modo quella grettezza della quale, invece, sono piene le fosse, il che fa onore a un così illustre varesino. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Questa Cimberio rappresenta invece lo straordinario capolavoro di una rivoluzione d'estate, coraggiosa e totale, mirata e illuminata, quindi stupefacente nel segno dei tempi, d'una pallacanestro via-vai, aperta agli stranieri, pertanto molto mutata nelle sue identità. Eccoci all'ultima gara di una "regular season" già definita per Green e soci che, in una specie di warm-up, aspettando la gara vera, affrontano Venezia dovendole innanzitutto grande rispetto per effetto del suo organico, potenzialmente molto competitivo, ancorché contraddittorio per rendimento.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Paragonare in piccolo, almeno sin qui, l'Umana all'EA7 non ci sembra un azzardo fantasioso dando la squadra di Mazzon l'impressione di una porta girevole oltre la quale andare o tornare, avendo dato spesso la sensazione di un'identità mai compiuta.A Masnago si impose Venezia, ma non fu vera gloria mancando Ere e Banks, però ora la Cimberio, al completo, pur in una gara nulla per la classifica, può riportare gli avversari in terra, proprio per non dover dar loro coraggio onde evitare complicazioni nei playoff.[/font][/size]
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Il tecnico della Cimberio vuole vedere una squadra concentrata anche in occasione di una trasferta priva di stimoli di classifica: «Difficile individuare particolari chiavi tattiche, più probabile che conteranno gli scontri individuali: la gara di domani servirà per annusarsi e prendere le misure. Visto che parliamo di Venezia viene facile dire che sarà una partita in maschera, però noi giochiamo sempre per vincere e dopo aver eguagliato a quota 23 il record di vittorie nei campionati a 16 squadre ci teniamo a ritoccarlo a quota 24…».
Ancora da valutare l'utilizzo di Polonara, comunque tornato a lavorare in allenamento con la squadra, così come l'europeo che resterà in tribuna (se l'ala di Ancona non sarà al meglio potrebbe toccare a Sakota, altrimenti l'indiziato dovrebbe essere Rush): «Achille sta benino ma non ancora benissimo, cercheremo di capire tra oggi e domani quanto ci potrebbe dare ma soprattutto quanto varrà la pena di chiedergli in partita. Certo dovendo fare le scelte sugli europei il rischio è quello di essere ancora sbilenchi nel reparto lunghi; deciderò comunque all'ultimo chi resterà in tribuna».
Il tecnico biancorosso divide intanto i meriti con squadra e staff per il recente premio di "coach of the year": «Ringrazio quelli che mi hanno votato ma soprattutto i miei giocatori perché è merito loro se stiamo esprimendo un basket così brillate. Qualsiasi allenatore se non ha materiale e uomini di valore fa fatica, ma in generale i riconoscimenti individuali e le buone statistiche personali sono frutto della compartecipazione, di un lavoro corale. E comunque è un premio che divido volentieri con il mio staff».
Di sicuro però al venezianissimo Vitucci, promosso in serie A1 con la Reyer nella stagione 1995/96 appena prima della chiusura dell'attività del club, non mancheranno le motivazioni in occasione del ritorno a casa: «La cosa curiosa per me è che sarà la prima volta che torno a giocare al "Taliercio" da quel 2 giugno 1996; rispetto ad allora la squadra di casa ha cambiato le panchine, dunque andrò nuovamente su quella che allora era la mia. Certo da allora la nuova società ha migliorato molto e abbellito la struttura; ma almeno all'inizio ci sarà un pizzico di emozione. Meglio però rompere il ghiaccio in gara-zero: così nei playoff sarò pronto…».
Giuseppe Sciascia
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[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Superare il primo turno garantirebbe infatti la certezza della partecipazione all'Eurocup (la vecchia Uleb Cup che Varese disputò dal 2001 al 2004), cui sono ammesse la terza e la quarta classificata del campionato italiano. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E qualora la squadra di Frank Vitucci fosse eliminata in semifinale, il primato in classifica della stagione regolare le garantirebbe il terzo posto nella graduatoria finale che determina gli accessi delle squadre italiane a livello continentale. [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Più complicata invece la situazione per l'Eurolega: Siena e Milano sono già certe della partecipazione al torneo principale possedendo la licenza pluriennale "A" (in totale ce ne sono 13 assegnate anche a Barcellona, Real Madrid, Vitoria, Malaga, Zalgiris Kaunas, Panathinaikos, Olympiacos, Maccabi Tel Aviv, Cska Mosca, Efes Istanbul e Fenerbahce). [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La Cimberio può cercare di conquistare una delle otto licenze annuali "B" assegnate per meriti ottenuti sul campo attraverso un ranking su scala europea che ordina i risultati dei vari campionati. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La squadra vincitrice del titolo italiano viene inserita al terzo posto di questa graduatoria e dunque la conquista dello scudetto significherebbe la certezza di poter disputare l'Eurolega 2013/2014. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La squadra sconfitta in finale si collocherebbe al quattordicesimo posto del ranking, ma potrebbe comunque entrare tra le prime otto se i club titolari della licenza A vincessero il titolo nazionale nei rispettivi campionati (cosa peraltro sempre accaduta da 4 anni a questa parte, quando l'Eurolega ha adottato questo criterio di qualificazione). [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Nel caso peggiore comunque la squadra vicecampione d'Italia parteciperebbe al Qualifying Round a otto squadre che proietterà la vincente in Eurolega e le altre sette non qualificate in Eurocup. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ma l'Europa che conta porta con sé anche costi importanti: soltanto per l'iscrizione alla competizione bisogna anticipare entro l'1 luglio una somma che sfiora i 200mila euro (100mila di fidejussione, più l'obbligo di acquisto di 40 quote dell'Eurolega, poi cedibili in caso di mancata partecipazione futura, e la tassa di iscrizione). In più ci sono i costi vivi per le trasferte (tra voli aerei e viaggi di 3 giorni e 2 notti) e quelli per arbitri e commissari Uleb. Un gruzzolo complessivo che si aggira attorno ai 400mila euro da sommare agli investimenti per rendere competitiva la squadra che sono compensati solo in minima parte dagli introiti dei diritti Tv (il ricavo per chi disputa solo la prima fase viaggia attorno ai 200mila euro, sale invece nettamente per chi si qualifica per le Top 16 con la nuova formula da 14 partite che ha elevato il gettito della stagione 2011/2012 stimato attorno a 400mila). [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Molto più contenuti sarebbero invece i costi di iscrizione all'Eurocup a fronte di introiti dai diritti Tv pari a zero. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia[/font][/size][/size][/font][/color]
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[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E' solo un'ipotesi ma, se corriamo troppo, torniamo sui nostri passi, quindi alla gara con Pesaro, appena in archivio, per alcune considerazioni sull'uomo in più di cui s'è dotata Varese con la chiamata di Ivanov per rinfoltire le proprie file: il bulgaro mostra i muscoli e si batte a petto nudo. Non è malaccio ma la sua presenza, in ogni caso, presuppone un sacrificato di turno fra gli stranieri, nell'occasione è toccato a Talts star fuori. Se fossimo al campetto, per un "due contro due", sceglieremmo tutta la vita il bulgaro ma "cinque contro cinque", preferiremmo l'estone che è più duttile e "maneggevole". Un'opinione come un'altra, ben lungi da proporre odiosi paragoni dovendo considerare il bulgaro più semplicemente un valore aggiunto, come "pezzo di ricambio", con garanzia di fisicità, ancorché necessario in un impiego di uomini, logorante e rischioso. Ovviamente dovrà essere molto abile e sensibile Vitucci nel rendere digeribili esclusioni o minori impieghi in rotazione a quegli alfieri che, fidi in tante e onorate battaglie, potrebbero avvertire una mortificazione personale in un turn-over imprevisto, almeno sino a una settimana fa. [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La partita con Pesaro, per una Cimberio in calo di tensioni, si è impennata solo alla distanza grazie ai volumi di diverso valore nonché a un Sakota che ha spianato, a piacimento, la sua artiglieria. E' stato lui l'uomo-match. E Stipcevic, discusso ex, come è stato accolto... La domanda della vigilia, invero retorica, ha avuto come risposta un "massacro" di fischi e cori di quei tifosi (molti) che si sono legati al dito l'affronto del croato nello scegliere Milano, nonostante un vincolo di contratto.[/font][/size][/size][/font][/color]
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[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il presidente della Cimberio plaude al lavoro compiuto da giocatori e staff tecnico per riportare Varese al vertice della classifica “regolare” a 25 anni di distanza dall'ultimo primato, ma non si sofferma troppo su un traguardo comunque parziale.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Sicuramente fa molto piacere ma conta il risultato finale e di strada da fare ce n'è ancora tanta. Certamente è doveroso un plauso ai giocatori e allo staff tecnico perché hanno lavorato sin dal primo giorno con grande impegno e dedizione per raggiungere un risultato che non era assolutamente nelle previsioni. Una bellissima sorpresa che ci rende contenti ma non soddisfatti: il campionato vero inizia fra 10 giorni, siamo in gioco per un obiettivo più elevato e vogliamoi inseguirlo sino in fondo…».[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il massimo dirigente della Cimberio promuove l'esordio di Dejan Ivanov (nella foto Blitz in alto) e confida che l'ininfluente match di domenica contro Venezia potrà servire per inserirlo ulteriormente nei giochi: «Dejan ci ha dato quello che ci aspettavamo, ossia grande vigore atletico, agonismo e una presenza importante a rimbalzo: un buon esordio che fa ben sperare perché si tratta di un elemento ancora indietro in termini di ritmo partita. Domenica a Venezia ci aspetta una sorta di amichevole, certamente sarà l'occasione per fargli prendere più confidenza con gli automatismi e i compagni…». [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]In ottica playoff, invece, Vescovi guarda con fiducia alle serie “lunghe” per far valere maggiormente il peso del fattore campo guadagnato dalla Cimberio grazie al primato della stagione regolare: «Il fattore campo ha un peso notevole perché rispetto ai miei tempi, quando si giocava al meglio di 3 gare, una serie su 7 partite lo rende più determinante: in una sfida così lunga la qualità di una squadra alla lunga emerge anche se si “buca” una opportunità casalinga. Chiaro che dovremo dimenticare la classifica e cercare di approcciare ogni partita con la giusta concentrazione; è comunque una mentalità con cui la squadra si alimenta sin dall'inizio della stagione e sarà l'atteggiamento da esibire sempre in questi playoff. Non siamo favoriti ma vogliamo giocarci al meglio le nostre chances: la sfida vera è confermare la leadership espressa durante 8 mesi di stagione regolare. Partiamo da una posizione allettante che ci permette di contare sul fattore campo in tutte le serie, però ora si riparte da zero e dobbiamo riconquistare tutto».[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E in vista del turno inaugurale contro la Reyer Venezia (gara-1 il 10 maggio al PalaWhirlpool) il presidente della Cimberio esorta la squadra a concentrarsi sul primo ostacolo senza guardare troppo in là: «Per quello che abbiamo mostrato durante la stagione, la nostra qualità è superiore a quella di Venezia; la Reyer è certamente una squadra di valore, i nomi che la compongono sono importanti e la panchina è lunga, dunque sicuramente si tratta di un'avversaria da affrontare col massimo rispetto. Dovremo avere la forza di confermare quello che abbiamo espresso durante la stagione regolare, consapevoli del nostro valore corale perché a fare la differenza dovrà essere il nostro modo di essere squadra. L'ingresso in Europa passando il primo turno? Prematuro fare discorsi futuri, concentriamoci sull'impegno di questo quarto di finale da affrontare al massimo della concentrazione».[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia[/font][/size][/size][/font][/color]
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[b]ADRIAN BANKS [/b](11 punti; 3/10 2p; 0/2 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Nel primo tempo è spesso chiamato a forzare perché i compagni sono defilati e poco reattivi. Gioca una partita generosa e rifugge i fantasmi dell'infortunio alla caviglia patito, proprio contro Pesaro, nel girone d'andata.
[b]ERIK RUSH [/b](4 punti; 2/3 2p; 0/0 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6. [/b]Strappa una sufficienza risicata con qualche spunto buono a gara sostanzialmente chiusa. Troppi i passaggi a vuoto per candidarsi come protagonista in [i]post season[/i]. Sarà ballottaggio continuo con Talts per la tribuna.
[b]ANDREA DE NICOLAO [/b](5 punti; 0/0 2p; 1/3 3p; 2/2 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Pur senza strafare, è preziosissimo nel momento del break decisivo per i suoi. Mette a ferro e fuoco il reparto piccoli dei marchigiani, incutendo timore agli omologhi.
[b]MIKE GREEN [/b](14 punti; 4/9 2p; 0/3 3p; 6/8 tl) [b]VOTO: 7,5. [/b]Un motivetto della curva nord, arcinoto per chi è avvezzo al PalaWhirlpool, declama che ci importa poco del croato (Rok Stipcevic) perché in campo c'è Mike Green. Dopo tre domini imbarazzanti negli scontri diretti fra i due, sottoscriviamo in pieno la strofa.
[b]BRUNO CERELLA [/b](2 punti; 1/1 2p; 0/0 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Risponde presente, con fare battagliero e tosto, quando la gara è ancora apertissima. Si sente in difesa e non disdegna le sortire a rimbalzo. In palese crescita.
[b]EBI ERE [/b](11 punti;[b] [/b]2/7 2p; 2/5 3p; 1/4 tl) [b]VOTO: 6. [/b]Salva le statistiche nel [i]garbage time[/i] dopo una gara a singhiozzo, con diversi errori banali raramente visti nel repertorio dell'inossidabile capitano. Una legittima serata a rifiatare dopo un anno estenuante.
[b]DEJAN IVANOV [/b](3 punti; 1/4 2p; 0/1 3p; 1/2 tl) [b]VOTO: 7. [/b]Esordio discreto e applausi convinti per il bulgaro. La mano, complice l'emozione, trema un poco. Ottimo però l'atteggiamento a rimbalzo (nove palloni arpionati), nell'occupazione degli spazi e nei momenti di agonismo.
[b]BRYANT DUNSTON [/b](13 punti; 6/10 2p; 0/0 3p; 1/2 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Soffre più del dovuto la fisicità di Crosariol e di Bryan. In attacco mostra parte dello strapotere che ha nel bagaglio. Il totem statunitense sarà l'uomo decisivo nelle lunghe serie dei play-off.
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[i][b]Pallacanestro dozzinale. [/b][/i]Pronti via e l'andamento della partita denota connotati evidenti. La Scavolini – paga di una salvezza conquistata con largo anticipo – corricchia e spara ad oltranza dal perimetro, la Cimberio predilige i fronzoli alla sostanza. Gli ospiti ottengono un fugace vantaggio con Barbour e lo incrementando con Stipcevic (fischiatissimo dalla curva, indifferente al resto della platea del suo vecchio palazzetto), quindi Green e Banks ristabiliscono l'equilibrio sul nove pari. Il proliferare dei fischi rende il gioco spezzettato e certifica l'incerta attitudine della capolista dalla linea della carità: caratteristica da migliorare in vista degli imminenti play-off. Il giovane Traini, classe 1992, e il veterano Ere danno via alla tenzone del tiro da tre, fondamentale in cui si esibisce con successo anche Mack per il 15-19. La galleria degli orrori prosegue fino alla fine del parziale d'avvio senza partorire cambiamenti di punteggio.
[i][b]Equilibrio soporifero. [/b][/i]Crosariol sfrutta la sua altezza imponente per una schiacciata ad alta quota, De Nicolao prova a mettere in moto dai 6,75 m Ivanov (esordiente inserito nelle rotazioni al posto di Talts) ma i primi punti del bulgaro arrivano dopo un tap-in fortunoso. Thomas si segnala per la tripla pulita del 19-26, Banks predica nel deserto dell'offensiva prealpina. Green anestetizza le azioni di Varese, Vitucci alterna tutti gli effettivi sperimentando quintetti naif, Sakota bada al concreto con due dardi che riavvicinano lo [i]score[/i]: 29-31 e time-out di Markovski. La Cimberio alza il tono difensivo e l'approccio difensivo, però Barbour e Crosariol (ingestibile nel pitturato) non si lasciano intimidire. Mike Green cambia volto trascinando i suoi sul 36 pari, quindi ancora il lungo pesarese – già in doppia cifra – sigla indisturbato i punti del 38-41. Due ingenuità dei marchigiani, a compendio di un primo tempo deludete su ambo i fronti, regalano a Banks e Sakota i liberi del sorpasso. Ben più calorosi gli applausi dedicati agli eroi della Pallacanestro Varese in carrozzina, al centro del campo all'intervallo per celebrare la recente promozione in A-2 al termine di un'annata entusiasmante.
[i][b]La Cimberio prova ad accelerare. [/b][/i]Le due squadre tornano dalla ripresa con più vigore atletico e tenacia, tuttavia le voragini difensive permettono canestri facili ai vari Cavaliero e Bryan (46-48). Stipcevic converte in oro una palla sporca, il duo Green-Dunston ritrova il [i]feeling [/i]abituale, De Nicolao e Crosariol danno vita a storie tese dopo un recupero: è partita vera, contro ogni pronostico della vigilia. I 4300 di Masnago possono finalmente tornare a far tremare le tribune dopo una sequenza di azioni da battaglia, con il 54-51 siglato da Dunston dopo due rimbalzoni di Ivanov, re dei palloni vaganti. La “Scavo” è comunque bravissima a reggere l'urto della capolista (reso più fragoroso dalla tripla del + 7 targata De Nicolao) e a rimanere in scia sul 60-57 di fine terzo quarto.
[i][b]Nel segno di Sakota. [/b][/i]I marchigiani diventano ermetici e bloccano a lungo la verve realizzativa di capitan Ere e compagni, però si mangiano le mani quando – dopo varie possibilità di contro sorpasso gettate alle ortiche – subiscono le “bombe” di un indiavolato Sakota: 67-59. Insomma, tutti ad aspettarsi i morsi velenosi di Stipcevic, ma è Dusan a portare le stigmate dell'ex ispirato e risolutore. Il quintetto rude, con De Nicolao e Cerella a dettar legge in trincea, disinnesca i residui bellici pesaresi e si issa sulla doppia cifra di vantaggio (72-62 con i tiri liberi del novello Poz). La formazione del volpone Markovski ha già la testa alle vacanze ma chiude con dignità una stagione travagliata. Il resto è solo accademia in un clima da festa: la capolista se ne è andata e nessuno può più insidiarla.
Per il pubblico si esaurisce una [i]regular season [/i]da sogno, con quattordici successi casalinghi su quindici partire, e un primato globale che mancava dal 1988. La classe del Professor Vitucci si presenta alla maturità con un 9 in pagella da confermare in un'estate sicuramente torrida. La prima traccia sarà un tema che verterà sulla lotta contro Venezia. Rivale storica e tignosa, nonché unica compagine ad aver violato il PalaWhirlpool da settembre ad oggi. Tutti in palestra a studiare per dieci giorni: vietato concedere il bis ai lagunari.
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[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Frank Vitucci (foto Blitz in alto) elenca così i motivi di interesse del match casalingo di domani contro Pesaro che concluderà il cammino al PalaWhirlpool nella prima fase di campionato: «Prima di tutto vogliamo conquistare aritmeticamente il primato della stagione regolare e in secondo luogo onorare l'ultima partita in casa della stagione regolare. Inoltre ci teniamo ad arrivare a 23 vittorie, eguagliando il record di punti nei campionati a 16 squadre nella storia del club. Dunque non siamo disposti a fare sconti a un avversario che ha talento e punti nelle mani come Pesaro: la Scavolini ha sistemato la sua posizione nel girone di ritorno centrando senza affanni la salvezza e specialmente in attacco sa rendersi pericolosa, come dimostrano i 108 punti segnati domenica a Montegranaro. Le chiavi saranno le solite, legate a un approccio difensivo intenso e concentrato: dovremo affrontare l'impegno con la giusta attenzione perché in questa situazione siamo obbligati a vincere…». [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Al di là del primato in classifica da “blindare”, il motivo di maggior interesse per la sfida contro Pesaro sarà l'esordio in biancorosso di Dejan Ivanov, anche se Vitucci rimanda alla rifinitura pre-partita di domani mattina la scelta dell'escluso tra gli europei (il maggior indiziato, in assenza di Polonara, resta comunque Erik Rush): «In queste due partite ha ovviamente senso provare Dejan per inserirlo al meglio del sistema e valutando non soltanto il singolo ma anche il suo apporto nel contesto del gruppo; vedremo all'ultimo chi starà fuori, però il giocatore è in una condizione abbastanza buona e, pur non essendo al 100 per cento, è già migliorato in questa settimana di lavoro. Valutando il suo stato di forma da zero a dieci, direi che è a sette». [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]In vista della possibile festa per il primato della stagione regolare eguagliando i 46 punti della DiVarese 1987/88, il coach veneziano riflette sulla stagione biancorossa e guarda ai playoff prossimi venturi confidando nel recupero di Polonara, ancora assente domani contro la Scavolini: «Questi 8 mesi sono passati velocemente ma è sicuramente importante godersi il momento e sfruttarlo in vista dei playoff. Parlando di stagione regolare, annate del genere capitano molto raramente, e comunque questa squadra lascerà un piccolo segno nella storia di un club dalle tradizioni così importanti, cosa che è motivo di grande orgoglio per ciascuno di noi. Tutto ciò va sfruttato guardando verso la fase calda della stagione: l'obiettivo è cercare di fare il nostro dovere vincendo le ultime due partite ma, prima di tutto, arrivare a posto con l'appuntamento dei playoff. Achille sta migliorando e la settimana prossima dovrebbe riprendere ad allenarsi sperando che sia pronto già per domenica prossima a Venezia». [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Infine il tecnico della Cimberio esprime il suo parere in merito all'accoglienza che il pubblico varesino dovrà riservare a Rok Stipcevic: «Penso e spero che i tifosi di Varese riservino la giusta accoglienza a un ragazzo che fino a quando ha indossato questa maglia è stato encomiabile. La mia idea è che i fischi non abbiano senso perchè l'attaccamento alla maglia vale fino a che uno la indossa: qui Rok ha sempre dato tutto, poi come tutti quelli della sua età, al di là di tempistiche e ingaggio, non poteva dire di no alla proposta di Milano». [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia[/font][/size][/size][/font][/color]
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