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VareseFansBasketNews

  • Nicolò Cavalli
    Fosse stato pugilato, l'arbitro avrebbe decretato il k.o. tecnico all'inizio della terza ripresa. La differenza tra gli sfidanti incrociatisi sul ring di Masnago si rivela abissale: una Varese discreta, ma non nel momento più esplosivo della stagione a livello fisico, si concede un ottimo allenamento (o poco più) contro un avversario leggero, sfiduciato, a tratti assente. Gli unici applausi per gli ospiti sono rivolti tutti all'angolo, dove siede il Guru Charlie Recalcati. Una grande professionista che – complici tanti alti e pochi bassi nelle annate trascorse all'ombra del Sacro Monte – ad ogni apparizione sul parquet del vecchio Lino Oldrini riscuote applausi.

    [i][b]A.A.A. difesa cercasi. [/b][/i]Dopo il fugace vantaggio iniziale di Montegranaro con Steele, la Cimberio si attiva con successo dal perimetro: Banks e Sakota bucano la retina per l'8-4. Dunston, al solito, si conferma una garanzia in termini di fatturato realizzativo e di spazio fisico monopolizzato. Dall'altra parte l'omologo Burns è infallibile da sotto le plance: 12-11. Una tripla di Tamar Slay riavvicina i marchigiani, quindi la prima segnatura di capitan Ere delinea l'abbozzo di fuga (21-14). Le difese si mantengono sull'allegro andante, facendo storcere il naso ai cultori della pallacanestro dalle ginocchia sbucciate. Sul finire del periodo Polonara dà un'ulteriore ventata di energia e spirito, spingendo Varese sul più nove. Tre liberi di Di Bella riducono il disavanzo, anche perché gli arbitri ingoiano il fischietto su un netto fallo subito da Green: 26-20.

    [i][b]Varese prende le redini della sfida. [/b][/i]Al rientro in campo i ragazzi di Vitucci appaiono d'un tratto disordinati e nervosi. Troppi sguardi rivolti all'arbitro e palloni persi: non a caso, con Amoroso e Cinciariani, la Sutor agguanta la parità a quota 26. Il duo italiano non demorde e tiene botta alle sortite di Banks e Dunston, riscrivendo il pareggio sul 31-31. Ci pensano allora Polonara (con una tripla) e Rush (bimane in fuga) a rendere incandescenti i seggiolini roventi di Masnago. Il buon Gianni Talts si inventa ballerino e capitalizza alcuni minuti di asfissiante difesa tinta di biancorossa. Montegranaro si smarrisce sempre di più nella palude della retroguardia prealpina e barcolla a meno dieci (44-34) sotto i colpi del prode Achille e dell'imprescindibile Ere. L'interessante esperimento, inedito, di Talts usato da “quattro” e di Dunston pivot paga dividendi sperati. Sei punti ravvicinati di Johnson tengono in gara i gialloblù, mantenuti comunque a distanza di relativa sicurezza: alla pausa lunga il tabellone recita 50-40, bottino cospicuo anche in virtù del 50% da tre per ambo le contendenti (dato statistico confermato nel saldo complessivo).

    [i][b]Tanto spettacolo, poca fatica. [/b][/i]Cinciarini, non troppo marcato, si incunea tre volte nell'area dei padroni di casa (55-46), Varese risponde con una tripla a fil di sirena a firma di Banks, imbeccato da un assist al bacio di Polonara. Gli atleti di Vitucci trovano pane saporito per i loro denti contro una squadra morbida nell'agonismo e nel fisico. La Cimberio assaggia il più quattordici, tituba qualche istante e poi rischia di doversi scomodare dalla tavola imbandita per colpa del tecnico comminato al coach veneto. Gli uomini in arancione, non paghi della cromia facilmente notabile, prendono posto nella scena con qualche scelta balzana, ma la flemma da leader navigato di Mike Green non fa vacillare le speranze: cinque punti, pesanti come macigni, fanno planare i nostri sul 72-57. Perfino Sakota, macchinoso come un orso svegliatosi dal letargo, può estendere le lunghe leve in contropiede grazie all'ennesima palla persa della Sutor (saranno 21 nella contesa). A fine terzo tempo la capolista domina sul 78-59.

    [i][b]E adesso una sosta salutare. [/b][/i]Un fendente di Ere e un fallo antisportivo di Tamar Slay (autore di una prestazione di livello infimo prima di una sequela di triple vane a gara archiviata) aprono la strada a un finale di match tranquillissimo. Montegranaro paga alla distanza un parco stranieri modesto e alza bandiera bianca. La seconda “bomba” consecutiva di Dusan Sakota, finalmente con il volto cattivo dopo una settimana di polemica, fa lievitare il disavanzo come un panettone di pasticceria: 89-62.
    Il resto è simile a un “cinque contro cinque” infrasettimanale, con i ragazzi di Recalcati a fungere da [i]sparring partner[/i]. La platea aspetta la fatidica quota cento ma vede la Cimberio sostare a lungo a 99 prima che Banks, con il sottomano del 101-78, induca un'altra standing ovation.
    Un sonnellino, lungo e poco gradito, delle seconde linee di Varese rende meno ricco il bottino. La Sutor arriva sul meno tredici (101-88), poi cala il sipario con le segnature di Rush e Polonara.

    Domenica il campionato concederà respiro a una Varese legittimamente stanca e afflitta, di tanto in tanto, da vertigini di alta classifica. Meravigliose controindicazioni di chi ha assunto, senza prescrizionedei dottori, la medicina del successo. E ha intenzione di continuare il ciclo nel derby pre natalizio di Milano: la cena dell'Immacolata è stata un successo, ora attendiamo di banchettare nella casa dei cugini ricchi e un poco spocchiosi. Per la dieta, ci penseremo in estate...

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Fermi un giro si possono capire molte cose. Innanzitutto le ragioni, anche più recondite, di tale stop, quindi la realtà che sta attorno, o meglio sotto, molto istruttiva sul conto delle maggiori antagoniste. Basti pensare a Sassari sempre più Diener-dipendente, a Siena in forte crescita, a Cantù in bolletta di titolari per infortuni e a un'Armani più chiacchierata della Minetti. Ha invece nulla da aggiungere o da recriminare questa Cimberio che, pizzicata in certezze e amor proprio, può trasformare l'avversa esperienza romana in un patrimonio di maturità dentro la sua meritata nicchia. Oggi riceve un'infida Montegranaro, poi - sotto Natale - farà visita a Milano per farsi un regalone. I marchigiani non sono fulmini di guerra ma sono stati capaci di far saltare il banco delle scommesse con un paio di colpacci. Insomma qualche speranza la covano, animati da un tecnico non qualunque come lo è Carlo Recalcati e non solo per la sua storia varesina. Lo scudetto della Stella non è un reperto da scavi archeologici, la maglia di Varese ne porta il simbolo che la distingue da tante altre: egli fu il "conduttore" di un'Impresa avviata nella stagione precedente attraverso una foriera qualificazione all'Eurolega. [/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]In tutto sono quattro le sue stagioni a Varese da "odiato" canturino: ebbene, con squadre e tempi diversi, Recalcati ha sempre messo le mani sul malloppo, massimo o minimo che fosse come i playoff centrati dalla Cimberio nelle due stagioni passate dopo un certo oscurantismo. Tesi e antitesi in una sintesi che pretende una piena e sentita riconoscenza nei confronti dell'ex tecnico. Al di là di correnti di pensiero diverse, come quelle che lo ritenevano testa pensante di un sistema di elementi e di squadra che otteneva anche buoni risultati ma con un lavoro all'osso, scarno per spettacolo e che annoverava il poco soddisfacente Ganeto e il mai pervenuto Garri, elementi molto invisi alla platea, anche se attraverso scelte spartite con la società.[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Recalcati resta un signor allenatore, anche per il suo modo di pensare positivo a costo di passare per un ingenuo, come alla fine dello scorso campionato, quando il suo addio sembrava scontato per tutti tranne che per lui, ancora speranzoso in una riconferma fra torti e ragioni di un bilancio a più voci. Se ne andò dispiaciuto, come confessò allora con garbo, evitando di costruire polemiche per non sciupare il passato. Ora, di fronte alla stupenda marcia di questa Cimberio, nessuno proprio lo rimpiange pur non sussistendo alcun paragone fra oggi e ieri, né tantomeno fra lui e Frank Vitucci che rappresenta il nuovo coi lustrini. Non c'è proprio raffronto che regga, nemmeno d'azzardo di fronte ad atleti molto diversi per qualità individuale attraverso una discontinuità netta, attuata con acume, intelligenza e tempismo dal club biancorosso alla ricerca di una pallacanestro più frizzante e idealmente promozionale.[/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]La Cimberio prova a ripartire di slancio nella sfida casalinga di stasera (ore 18.15 al PalaWhirlpool) contro la Sutor Montegranaro del grande ex Carlo Recalcati. [/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E' una partita dal significato doppio per Varese, decisa ad aprire una nuova striscia vincente dopo il primo scivolone stagionale sul campo di Roma. [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Alla vigilia della pausa per l'All Star Game, la truppa biancorossa vuole mettere altro fieno in cascina per consolidare la sua leadership solitaria e chiudere aritmeticamente il discorso Final Eight (battere i marchigiani garantirebbe la certezza della qualificazione alla Coppa Italia in palio dal 7 al 10 febbraio ad Assago); ma lo stimolo maggiore viene dalla voglia di riscatto dopo il passo falso del PalaTiziano. [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ma mentre la squadra si concentra sulla necessità di affrontare l'impegno al massimo delle energie, l'ambiente varesino attende il ritorno da avversario di Carlo Recalcati, ossia il tecnico che dopo aver cucito la stella sulle maglie biancorosse accettò nell'estate 2010 la sfida del consorzio di cui è stato garante e icona nella fase di “start-up” cogliendo due playoff consecutivi. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Poi, come è normale nel mondo dello sport professionistico, si è esaurito un ciclo e giustamente la società ha scelto un coach diverso nella filosofia e nelle strategie di mercato come Frank Vitucci; ma il biennio dell'ex c.t. azzurro ha posto le basi per portare la Cimberio ai livelli di eccellenza attuale (anche attraverso la preziosa aggiunta dell'uomo mercato Simone Giofrè); auspicabile dunque un'accoglienza adeguata al suo “peso specifico” nella storia passata e recente del club, anche se il ritorno di Recalcati a Varese è un tema che non toccherà le corde dei giocatori biancorossi, la cui attenzione sarà interamente concentrata sulla voglia di riscatto post-Roma. [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Per la Sutor la trasferta sotto le Prealpi è la classica partita senza nulla da perdere; i marchigiani sono in linea con l'obiettivo-salvezza indicato dopo il restyling estivo legato ad una massiccia riduzione del budget. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il coach ex Siena ha a disposizione un roster di buona qualità offensiva (78,0 a partita, quinto attacco della serie A) che conta sul talento perimetrale di Daniele Cinciarini (top-scorer a 15,0 punti di media) e sulla duttilità delle ali Burns (13,6 punti) e Slay (12,6 punti); in regia si alternano il frizzante Steele (10,0 punti e 3,3 assist) e il veterano Di Bella, mentre sotto le plance l'estone Freimanis e il neoacquisto Amoroso garantiscono pericolosità frontale insieme all'azzurro Mazzola (presente all'All Star Game con De Nicolao e Polonara). Completa le rotazioni l'esterno di passaporto inglese Kyle Johnson. [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Una squadra talentuosa ma leggera che ha risorse difensive non elevatissime (80,9 subiti, terz'ultima in serie A); se Varese sarà quella di sempre cancellando la parentesi romana una partita da vincere con ritmo e aggressività a tutto campo… [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia [/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Entusiasmanti? Molto spesso. Spigolosi? Qualche volta. Passionali? Quasi sempre. Gli amori che nel corso degli anni si sono consumati tra Carlo Recalcati (foto Blitz) e la Pallacanestro Varese sono stati tutto questo.[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Tuttavia, tra gli aggettivi proposti, manca quello che, forse, è il più adeguato: irrisolti.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Sì perché, come in un curioso “feuilleton”, le storie tra Recalcati e il club biancorosso sono sempre finite con uno dei due “amanti” lasciato in bianco.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Accadde nel 1999 quando Edo Bulgheroni, in uno dei suoi rarissimi tentennamenti, si vide sfilare sotto il naso dalla Fortitudo il coach canturino. È accaduto nell'estate scorsa quando Recalcati, nonostante i ripetuti e flautati messaggi, non è riuscito a conservare la sua panchina al PalaWhirpool.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Così, come parafrasando la famosa “Se mi lasci non vale”, Carlo e la Pallacanestro Varese si sono detti addio un'altra volta.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Non è un mistero. La primavera scorsa avevo ripetutamente manifestato il mio desiderio: restare a Varese ma - dice Recalcati - i dirigenti varesini, giunti alla scadenza naturale del contratto, hanno fatto altre valutazioni. Comportamento legittimo che ci ha portato a separare le nostre strade. Per quanto mi riguarda, sono uscito dalla sede di piazza Montegrappa a testa altissima, con gli apprezzamenti di tutti, consapevole di aver lavorato bene e seriamente, e la soddisfazione di aver centrato, in un clima di ristrettezze, gli obiettivi proposti».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il presente è Montegranaro: con quali prospettive?[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Il traguardo dichiarato della società è la salvezza e il nostro unico pensiero è lasciarci dietro almeno un avversario. Quindi, siamo perfettamente coscienti che sarà una stagione dura e la classifica attuale dice che siamo linea con le aspettative».[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Con il recente inserimento di Amoroso le cose dovrebbero migliorare.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Valerio è un giocatore che, per caratteristiche ed esperienze, completerà organico e rotazioni. Torna a Montegranaro pronto a sostenere il gruppo non solo tecnicamente ma anche mentalmente, inserito in un gruppo in cui, complici le ristrettezze economiche generali, tutti hanno fatto un passo indietro accettando di stringere la cinghia. Un atteggiamento che per noi vale molto».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Varese in testa alla classifica: qual è il suo parere al riguardo?[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«La Cimberio con 9 vinte su 10 ha già ampiamente dimostrato le sue qualità. Squadra ben costruita, gerarchie chiare e la riconosciuta capacità di Frank Vitucci di proporre un sistema di gioco in grado di esaltare le qualità di ognuno. Non ci sono particolari segreti dietro al primato biancorosso: giocano bene su due lati del campo, con entusiasmo, naturalezza, talento, atletismo. Con queste doti non si è primi per caso».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Da più parti ci si affanna nel reperire analogie con la sua squadra della stella.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Credo sia difficile, se non impossibile confrontare squadre che hanno vissuto due epoche così diverse. Poi le analogie tecniche stanno a zero e, per tutti i ruoli, basterebbe partire dal play: Pozzecco e Green. Più distanti di così nell'interpretazione del gioco non si potrebbe essere. Analogie, semmai, potrebbero esistere nella “storia” del campionato: oggi, come successe allora, ci sono squadre che sono state rifondate e altre che, seppur favorite, stanno rendendo molto meno del previsto. Come in quel 1999, c'è la sensazione di poter cogliere l'attimo».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Domani sarete voi a tentare il “carpe diem”...[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Varese in attacco sa essere devastante, mentre per noi la fase difensiva non è esattamente un punto di forza. Stiamo lavorando molto per migliorare quel che facciamo là dietro, ma serviranno tempo e tanti allenamenti. Però, giocare contro la prima della classe sarà mentalmente facile e provare con tutte le forze a stoppare l'ingranaggio-Cimberio sarà il nostro dovere».[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Massimo Turconi[/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Dalla nona sinfonia al requiem, l'orchestra è la stessa, con buona musica. Cambiano soltanto i brani che segnano due momenti diversi.[/size][/font][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dunque, la Cimberio incappa nella battibilità, sino a Roma sconosciuta e fors'anche un po' attesa dai suoi stessi ammiratori che ne coglievano un peso sottile e subdolo ma, per quel che s'è visto, non si tratta di un funerale né tantomeno solenne come si sottintende facendo notizia la sua prima sconfitta dai tempi del raduno.[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Roma si può anche compiacere della sua esibizione, molto istintiva e intensa, a volte pure pasticciona ma spesso irrefrenabile come dimostra il punteggio che scavalca di una quindicina di lunghezze il suo score d'attacco a gara, tuttavia Varese - al di là di alcune singole prestazioni scalfite in difesa, per un proprio limite intimidatorio, dalla fisicità prorompente di Lawal e soci - ha dato la sensazione di poter far suo un match che prevedeva insidioso e che ha vissuto rincorrendolo...[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Nessuna scusa né supposizioni all'ingrosso che, pur forse risibili, ci possono stare. Sicuramente balza all'occhio, questo sì, l'intrigante confronto tra l'ex Goss e il suo sostituto Banks (foto Infopress Ciamillo), più o meno alla pari per segnature ma favorevole al giallorosso per incidenza di squadra. L'appunto ci sta fra considerazioni intese come pagliuzze nell'occhio di chi non s'è ritrovato idealmente nella solita vincente Cimberio, seppur riconoscibile con chiarezza nella propria identità, d'una squadra che vanta un rassicurante feeling con il canestro, pure in rimonta sparata al cospetto di avversari che si giocavano il futuro d'una piazza alla ricerca di glorie perdute. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Già, sotto di quindici e in un ambiente trasfigurato da infinito entusiasmo, gli uomini di Vitucci hanno mostrato il loro vero volto volando pure in testa, come sa fare una capolista grande e non per caso. È mancata, è vero, la vittoria ma il suo contegno, se si fa mente locale su un'estemporaneità d'occasione favorevole ai giallorossi, fa prevalere le certezze sugli interrogativi nonché la sua ammirata leadership su un'eventuale battibilità da logorio. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Insomma, non sussistono seri motivi di preoccupazione sulla sua marcia che resta trionfale e sostenibile, basterebbe soffermarsi sui riflessi più vistosi di gare e antagoniste: Cantù ha perso a Caserta dove Varese ha passeggiato, Milano - sempre più l'immagine dell'inverosimile, negativo e diabolico - si è dovuta inchinare in casa, nonostante uno Stipcevic dei giorni migliori (vissuti ai piedi del Sacro Monte), a un Banco di Sardegna che rispetto alla Cimberio possiede una panchina striminzita in qualità. All'Olimpia manca una mente che ispiri, quindi un leader di spessore, nel frattempo essa rimedia figuracce molto salate visti i costosissimi ingaggi.[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Potremmo continuare alla luce di una classifica che sta setacciando i valori degli organici tra veri e fasulli o che, peggio, sta portando a galla vere incongruenze di dirigenti che, alle prese con una squadra dagli spaventosi limiti, sganciano il grano per un nuovo allenatore e non per mettere una pezza a un roster tecnicamente dimesso. Lassù, con grande respiro e stimolanti prospettive, restano gli uomini di Vitucci che non sono idoli costruiti dai suoi tifosi per poter credere in qualche cosa di nuovo, avendo imparato ad ammirarli come atleti di valore, ora più che mai - dopo l'incompiuta di Roma - temprati e maturi. Se mai si cade non si può sperimentare la capacità di rialzarsi che diventa una grande forza, di riscossa.[/font][/size][/size][/font][/color]

  • pxg14
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Metabolizzata in fretta la sconfitta di Roma, la Cimberio riflette a mente fredda sugli errori costati il primo stop stagionale. Una sconfitta meritata anche secondo il presidente Cecco Vescovi che comunque plaude alla reazione di carattere della squadra dopo l'avvio incerto: «Sconfitta che ci sta per come è andata la partita. Abbiamo iniziato molto male ma dopo il -15 di inizio terzo quarto c'è stata una bella reazione. Abbiamo provato a ribaltare il match ma a causa di qualche episodio avverso non siamo riusciti a capovolgere la situazione nel finale, dando il giusto merito a Roma che ha giocato una partita eccellente».[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La prima sconfitta stagionale dopo 3 mesi e mezzo di imbattibilità è stata frutto prima di ogni altra cosa di un approccio mentale insolitamente “molle”, evidenziato dalle difficoltà di messa in moto: «L'Acea ci ha aggredito e ci siamo fatti trovare impreparati subendo per tutto il primo quarto l'agonismo capitolino. Alla lunga rientrare in partita è stato complicato e faticoso: anche quando abbiamo messo la testa avanti i padroni di casa erano in fiducia e noi eravamo stanchi. Peccato in particolare per l'1/3 ai liberi di Polonara sull'80 pari ma non buttiamo la croce addosso ad Achille. Limitiamoci a pensare che ci siamo tolti il pensiero della prima sconfitta e guardiamo con rinnovata concentrazione al match contro Montegranaro».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Col senno di poi, il massimo dirigente della Cimberio invita la squadra a far tesoro della lezione del PalaTiziano: se la truppa di Vitucci si abituerà ad essere un bersaglio per tutti coloro che vogliono fermare la capolista, Green e soci potranno uscire più forti dallo stop di Roma.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Dopo nove vittorie in fila, un passo falso può succedere: anzi, meglio a Roma che su campi altrettanto insidiosi come quelli di Caserta e Biella. Un passo falso può essere utile se servirà a insegnarci alcune cose, ma vista l'aria che si respira negli spogliatoi durante la settimana non ho dubbi che sarà metabolizzata nel senso giusto. L'importante è capire quel che non è stato fatto bene, ma soprattutto abituarsi al fatto che ormai tutti giocheranno contro di noi al massimo dell'intensità per fermare la capolista. E come dimostra l'avvio di domenica sarà bene essere preparati».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dunque, Vescovi guarda già avanti verso la sfida contro la Sutor confidando che la sosta per l'All Star Game di Biella serva a ricaricare le batterie.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Il match contro Montegranaro non sarà semplice come verrebbe da pensare guardando la classifica; vogliamo sfruttare il turno casalingo in vista della sosta che per noi cade a fagiolo. Questa è una squadra che pratica un gioco fisicamente dispendioso e un po' di riposo ci vuole: per recuperare Green e per aggiungere Cerella».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Infine, il presidente varesino esprime il suo punto di vista sulla possibilità di una candidatura al ruolo di consigliere federale in rappresentanza della Lega Basket.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«La figura ad hoc sarebbe quella di un tecnico esterno di spessore. Qualora non si trovasse un elemento con tali caratteristiche sarei disposto a candidarmi nel momento in cui trovassi completa adesione e unità di intenti in assemblea di Lega. Visto il nuovo corso della Fip, bisogna cogliere l'occasione di far vedere un approccio diverso da parte nostra e individuare una figura che rappresenti tutto il movimento, non una parte di esso, altrimenti sarebbe un passo indietro clamoroso».[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia[/font][/size][/size][/font][/color]

  • Nicolò Cavalli
    Una partita scoppiettante, un tripudio di attacco e pochi cucchiai di difesa, parziali e capovolgimenti improvvisi. È un mezzogiorno di fuoco per i tifosi biancorossi, i quali assistono incollati allo schermo al primo stop stagionale ma possono guardare con fiducia il futuro per la splendida reazione della ripresa. I rimpianti sono tutti per un avvio di gara da shock, per la buona sorte che d'un tratto volge le spalle, per un Dunston che per la prima volta soffre le pene dell'inferno sportivo e stecca la gara.

    Nel catino infuocato del PalaTiziano, i capitolini partono a pieni giri e volano sull'11-2. Un distacco che di lì alla fine del primo tempo si manterrà intorno alla doppia cifra (il picco arriva in concomitanza del 47-32, prima della reazione finale della capolista). L'asse Taylor-Lawal è letale in attacco, con il play americano magistrale nello smistare i possessi e l'atletico pivot nigeriano (23 punti per lui alla fine) ad appendersi a ripetizione al ferro. La Cimberio limita i danni sul finale di primo quarto con due buoni spunti di De Nicolao ed Ere, chiudendo la frazione sul 25-19. Al rientro dagli spogliatoi l'Acea incrementa il bottino con l'ex Goss e il capocannoniere Datome. Varese, con Dunston in panchina causa falli, tocca la doppia cifra di palloni persi (ben 12 nella prima fetta di partita, 23 in totale). Sul meno quindici la sfida sembra già archiviata, ma la cattiveria agonistica di Green prova a riaprire le sorti: 49-41 a metà contesa.

    Al rientro sul [i]parquet[/i], la banda di Vitucci si scava il fosso da sola con un antisportivo di Sakota (ormai perduranti le sue prestazioni negative) e con una schiacciata errata clamorosamente da Banks in contropiede. Sul meno quindici, la Cimberio si desta con un bel break di 4-12, ancora a firma di Green (26 di valutazione e tanto carattere), ritornando in scia: 59-53. Segue un momento di annebbiamento, dove la Virtus prova a riallungare con il polacco Czyz prima di subire, a fil di sirena, una tripla di Ere.
    L'ultimo periodo comincia allora sul 65-61. I lombardi dapprima sorprendono i ragazzi di Calvani e trovano il primo vantaggi del match sul 70-72 (tap-in di Talts). In un'altalena di emozioni, Roma torna sul più sei sospinta da Goss, quindi si ritrova sotto sullo 80-81 e sullo 82-83. La leadership di Datome e la precisione di D'Ercole – un cecchino da oltre il perimetro – consegnano alla Virtus una vittoria sofferta ma tutto sommato meritata.
    Varese scivola e accetta con rispetto l'affermazione della brillante Acea, per la gioia del pubblico capitolino e dei telecronisti di SportItalia. Loro sì che, a furia di un tifo poco velato, ci hanno fatto di andare di traverso il pasto domenicale...

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Modificano l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. Legge matematica "basilare" che si applica anche alla coralità di una Cimberio in grado di imporre la legge del suo basket frizzante e concreto anche contro un’avversaria disposta ad[/size][/font][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]accettare i ritmi elevati come Reggio Emilia. Partita complessivamente a viso aperto nella quale le scelte della difesa avversaria - concedere ampio spazio perimetrale a Green sui giochi a due con Dunston - non ha prodotto comunque "scossoni" sul fatturato offensivo globale di una squadra anche stavolta in grado di ripartire i carichi e le responsabilità in maniera "equalitaria". Il ruolo di eroe di giornata è toccato ad Ebi Ere, l’opzione alternativa al pick&roll play-pivot nella costruzione a metà campo che però ha sparato a raffica in avvio mettendo lo "zampino" solo quando strettamente necessario nel resto del match. E’ dunque l’occasione per fotografare un altro dei segreti nascosti della "invincibile armata" biancorossa, dove non ci sono egoismi o stecche fuori dal coro e ogni elemento ha i suoi spazi e le sue libertà per recitare a soggetto all’interno di un copione e col massimo rispetto per i compagni. Così i "veterani" della squadra stanno aumentando la loro considerazione per Erik Rush, e così il moto perpetuo di Andrea De Nicolao dà sempre la carica nelle "comparsate" brevi ma intense del playmaker del 1991. Ed anche in una gara dove le statistiche premiano soprattuttol’attacco (50% totale dal campo) è "là dietro" (15 recuperi e 7 stoppate, 5 del "portierone" Dunston) che Varese mette le basi per la vittoria, accendendo il motore del contropiede quanto basta per tenere a bada una Trenkwalder comunque in grado di confermarsi interessante realtà di questo campionato. E la gente continua ad applaudire entusiasta questa squadra in grado di coniugare risultati positivi e gioco spumeggiante: l’affluenza a Masnago si è attestata stabilmente oltre quota quattromila spettatori, e questa è un’altra vittoria importante a livello "strategico" per una società che da maggio ad ora non ha sbagliato una scelta ad ogni livello. Anche se ora l’assemblea di "Varese nel Cuore" del prossimo 6 dicembre rappresenta una tappa importantissima per verificare prospettive, tempi ed eventuali modalità per far crescere ulteriormente un progetto in costante ascesa, pur ancora legato ad una congiuntura economica comunque solida ma ovviamente legata a filo doppio alle scadenze dei molti contratti (tra sponsor ed una trentina dei 72 soci del consorzio) fissata a giugno 2013. Ovvio che il primato in classifica accompagnato dal gioco spumeggiante con tanto di vetrina a Masnago e ribalta mediatica faccia da fondamentale "cassa di risonanza" per Varese. Ora il calendario propone due tappe rese interessanti dagli ex di turno (domenica la Roma di Phil Goss nell’anticipo Tv delle 12, poi il 9 dicembre la Sutor di Carlo Recalcati di scena a Masnago): in vista del primo "stop" stagionale per l’All Star Game del 16 dicembre l’obiettivo potrebbe essere quello di prolungare il percorso netto fino a quota 11 e poi giocarsi un derby stellare il 23 dicembre a Milano. Ma fare calcoli violerebbe il "diktat" di società e staff tecnico sulla necessità di vivere una partita alla volta, e proprio questo approccio ha portato a quota 9 la striscia aperta di una Cimberio che prova a riscrivere i record societari avendo già battuto Roosters e Ranger. Almeno per quanto riguarda le vittorie consecutive ad inizio stagione; lontano da Varese tutti continuano a chiedersi quanto durerà, in città invece la gente esulta, applaude e "gode" di un primato sempre più inebriante...[/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]VARESE - Suona a tutto volume l’orchestra Cimberio, che intona il nono coro sinfonico e festeggia simbolicamente sulle note della notissima opera di Beethoven la prosecuzione senza ostacoli del suo percorso netto. Anche la matricola Reggio Emilia, giunta a Masnago con una striscia aperta di cinque vittorie in fila, deve cedere il passo di fronte alla lanciatissima capolista: match godibile e divertente anche se la truppa biancorossa mette al sicuro il risultato solo nell’ultimo[/size][/font]

    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]quarto, con capitan Ere solista d’eccezione (9/17 al tiro e 9 rimbalzi) nella fluente "polifonica" varesina (5 in doppia cifra col 50% dal campo) con Dunston (5 stoppate) che riempie di benzina il motore e un rombante De Nicolao "andante con brio" dalla panchina. Approccio difensivo non immediatamente “graffiante” per la Cimberio con Reggio Emilia che accetta di buon grado il “run&gun” balistico caro ai padroni di casa con i muscoli di Brunner che si fanno sentire sotto entrambi i tabelloni. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Varese prova a lasciare il segno con le iniziative in avvicinamento di Ere (già in doppia cifra dopo 8’, virata a quota 13 al 10’ ) ma la Trenkwalder “battezza” stabilmente Green sul perimetro e dopo la tripla del 9-6 al 4’ l’attacco a metà campo fluisce ad intermittenza. Rotazioni rapide per Menetti visti i 2 falli di Antonutti al 5’; nonostante lo 0/5 del primo quarto per Taylor (ben limitato dall’ala nigeriana) gli ospiti trovano verve dall’azzurro Cinciarini tengono comunque il passo (19-20 all’8’ con tripla di James) con Vitucci che cerca energia difensiva dalla panchina trovando risposte positive soprattutto dalle mani rapide di De Nicolao . [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Una tripla fortunosa “col rinterzo " e una sospensione dopo palla rubata del play padovano creano il primo mini-allungo varesino nel momento in cui le penetrazioni di Banks vanno a segno (31-26 al 14’); nonostante il precocissimo quarto fallo di Filloy le sospensioni di Jeremic e[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Cinciarini tengono comunque in scia la squadra di Menetti (35-33 al 16’), e nonostante una nuova fiammata di Ere (18 con 7/11 al tiro e 19 di valutazione alla pausa lunga) nel finale di tempo si accende anche Taylor (7 nella seconda frazione) permettendo alla Trenkwalder di andare al riposo con un ritardo limitato (46-41 al 20’) in un primo tempo giocato stabilmente all’arrembaggio (52% per i padroni di casa e 50% per gli ospiti).[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dopo la pausa lunga il bomber ex Casale Monferrato è subito protagonista e riporta gli ospiti a meno 1, ma con Dunston che sale di tono sotto entrambi i tabelloni la difesa varesina inizia a mostrare segnali di crescita: il primo assist sull’asse Green -Dunston arriva al minuto numero 23 e il ritmo più sostenuto permette a Banks di regalare prodezze acrobatiche di vaglia ai 4500 tifosi di Masnago. Con il play di Philadelphia che inizia ad attaccare stabilmente Cinciarini la Cimberio trova più spazi in avvicinamento; Reggio continua a graffiare dall’arco ma 4 punti in entrata del regista ex Cantù e 4 da sotto del pivot ex Hapoel Holon siglano il 60-52 del 25’. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Menetti gioca la carta della zona 2-3 per togliere circolazione di palla ai biancorossi, ma dopo la prima “doppia cifra” di vantaggio timbrata da un dardo in transizione di Banks (63-52 al 27’) è la difesa di casa a calare di tono, mentre la verve degli esterni emiliani continua a lasciare il segno in avvicinamento (64-59 al 29’). Trenkwader di nuovo a uomo nella versione “doppio lungo” e poi con 4 piccoli a supporto del solo Brunner ; si viaggia sempre ad elastico con terzo e quarto fallo di Dunston in pochi secondi che inducono Vitucci ad un cambio “conservativo”, ancora spunti positivi da De Nicolao (2+1 per il 72-64 del 33’), ma quando gli ospiti riprovano la carta della zona 2-3 due triple velenose di Ere e Rush allo scadere dei 24 secondi valgono un margine finalmente rassicurante (79-69 al 35’). E con Dunston padrone dell’area colorata a dispetto dei 4 falli a carico Varese allarga la forbice regalando spettacolo ai quasi 4500 del PalaWhirlpool; massimo vantaggio casalingo il 91-76 del minuto 39, con i cori pro-capolista misti ai sogni su scala internazionale (prontuario veloce per il tifoso varesino: per l’Eurocup basta la semifinale, per l’Eurolega serve la finale scudetto).[/font][/size][/size][/font][/color]

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