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VareseFansBasketNews

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    [font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Flashback, what a feeling! Mamma che bella la Ranger, imperversava fin dentro la pancia a cavallo tra 1989 e 1990. Un bello superiore, oggettivo, valido al di là del fatto che s'era giovani e l'entusiasmo cavalcava la vita. Dai, torniamo al sentimento, che stagione e che sfiga. Punto fermo, estremo: se Wes Matthews avesse avuto un cervello vincevamo lo scudetto. Due volte campione Nba con i Lakers, mica a fare tappezzeria, Wes passò su Varese per 13 partite abbagliando dall'alto d'una classe enorme. Peccato ci fosse la quinta tetra, Pingestibilità che costrinse la società al taglio dopo un pugno a Oscar e uno sputo all'arbitro all'Ali Star Game, culmine di molto altro. [/size][/font]

    [font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]En passant, narra la leggenda il fruttivendolo della Brunella avanzi ancora soldi da lui. L'addio sotto Natale, era Varese-Reggio Emilia, resterà negli annali: una sfilata nel parterre, un palazzetto a inneggiare l'idolo e una proprietà, Toto Bulgheroni, contestata. L'essenza di Wes in due minuti. Oggi, anno 2012, è dolce relazionarsi alla Stella in tasca che avrebbe arriso con una decade d'anticipo. A ben vedere, le possibilità ci sarebbero state perché Frankie Johnson, la rana per tutti, era un ottimo play.[/size][/font]

    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]A lui piacevano i suoi «rangers», li chiamava così e vagli a spiegare che era lo sponsor. La mazzata giunse con l'infortunio a Meo Sacchetti in garadue di finale con Pesaro: la Scavo divenne imbattibile e portò a casa serie (3-1) e titolo (il secondo). In epoca recente, è stato divertente per chi scrive parlarne con Valter Scavolini durante un'intervista pallavolisitica: disse «ma a Varese pensate ancora a quello?». [/font][/size]

    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Eh... sì. Quello mancò, la consacrazione, la sublimazione d'una coppa alzata: non andò a frutto quell'anno, era l'ultimo utile e il prosieguo lo testimoniò. Un lavoro d'ingegno e scienza iniziato con la Finanziaria, consorzio ante litteram, dopo il disimpegno dei Borghi a inizio Ottanta. Bulgheroni, da solo al comando nel giro di due stagioni, costruì un gruppo fantastico attorno al tandem Sacchetti- Thompson, arrivati nel 1984, e all'ascesa del giovane Cecco Vescovi, la prima ala bianca con fisicità e velocità da nero. Tante finali, solo sberle: due di Coppa Italia con Pesaro e Caserta, gridano ancora vendetta, una di Korac contro una[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Milano troppo potente, e la già citata corsa scudetto dove s'impose l'odiata litania Cook- Gracis-Daye-Magnifico-Costa. [/font][/size]

    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Quel progetto sportivo, non ebbe quanto poi ottenne la seconda costruzione made in Bulgheroni, partita a metà anni Novanta: la goccia per fare traboccare il vaso della gioia. Poco, ma tantissimo in termini assoluti. La Ranger iniziò il cammino con sette vittorie, perse all'ottava in casa da Montecatini, quasi lo stesso passo della Cimberio: ai Vitucci boys, auguriamo di mostrarsi degni di Johnson- Sacchetti-Vescovi-Thompson-Rusconi, allenanti da Giancarlo Sacco presente attraverso la bella penna di Francesca Amendola. Più grande complimento non potrebbe esserci, perciò giù la testa e pedalare.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Samuele Giardina[/font][/size]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3](G. S.) - Quanto vale in chiave scudetto l'attuale primato solitario di una Cimberio imbattuta dal 16 agosto a dispetto di un roster rivoluzionato per 9 decimi e costruito prima di tutto per giocare un basket spensierato e frizzante? [/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La domanda inizia a girare, non solo a Varese dove la leadership assoluta mancante da 13 anni sta contribuendo a riaccendere entusiasmi sopiti da troppo tempo attorno al “fenomeno-basket”, ma anche tra gli addetti ai lavori del mondo del basket che dopo aver assistito alla supersfida di lunedì sera tra Siena e Milano hanno ribadito il concetto di un campionato ad oggi senza padroni. Nonostante le differenze ancora ampie a livello di possibilità economiche, la “forbice” tra le big conclamate e il plotone delle outsiders capeggiato dalla truppa di Vitucci sembrano essersi sensibilmente ridotte, anche se l'istantanea dei rapporti di forza di inizio novembre – con 24 partite ancora da giocare – ha ovviamente valore relativo a 7 mesi di distanza dai playoff. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La stessa Cimberio possiede ancora margini di miglioramento legati al “jolly” Cerella da inserire in corsa nelle rotazioni che Frank Vitucci ha scoperto più sostanziose dopo le buone risposte fornite a Caserta da Rush e Talts (foto Blitz), ma è innegabile che le tre “grandi” di Eurolega hanno dalla loro un teorico potenziale ancora da capitalizzare appieno. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]In particolare la vittoria del PalaSclavo ha rilanciato le quotazioni dell'EA7, che nonostante i 6 punti di svantaggio dall'attuale capolista solitaria resta l'ovvia favorita considerando la qualità elevatissima del suo roster e il mix di fisicità e profondità della panchina a disposizione di coach Scariolo, armi che avranno un peso potenzialmente risolutivo nei playoff al meglio di 7 partite fin dai quarti di finale. E la Cantù sconfitta in volata a Masnago ha ancora ampi margini di crescita quando avrà definito meglio le gerarchie di un roster rivoluzionato durante l'estate, mentre la sfortuna di Jerry Smith (frattura del piede sinistro contro Avellino) potrebbe trasformarsi nell'occasione per compiere un ulteriore salto di qualità con la scelta di un play più affidabile e solido sui due lati.[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La stessa Siena già superata dalla Cimberio nel primo “test-verità” passato a pieni voti dalla truppa di Vitucci ha ancora margini per rilanciare la sua candidatura per il vertice: certo ad oggi la rifondazione estiva lascia più di qualche dubbio, ma con Eze e Kemp da riportare al pieno regime fisico e un regista d'esperienza che sappia disciplinare gli estri solitari di Bobby Brown la Montepaschi avrà ancora cartucce da sparare.[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Poi non bisogna dimenticare le altre outsider guidate dal Banco Sardegna di Meo Sacchetti, senza dimenticare l'Umana Venezia regina del mercato ma in ritardo sul piano della chimica che però ha uomini e mezzi per ribaltare l'impasse attuale. [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Varese ha messo già tanto fieno in cascina e ha dalla sua l'entusiasmo di una piazza rigenerata dal “basket-champagne” di Frank Vitucci e la serenità di un gruppo capace di rimanere sempre “sul pezzo” a dispetto di una posizione di classifica inebriante. E soprattutto una forza mentale che deriva da una "leggerezza" garantita da un fattore ambientale in grado di sostenere al meglio la corsa al vertice di una squadra che vuole continuare a stupire il più a lungo possibile... [/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]C'è anche Edoardo Bulgheroni nel “partito degli entusiasti” per il ritorno di Varese al comando solitario della classifica della serie A. [/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il presidente dei Roosters della Stella, l'ultimo a portare il club prealpino ai vertici del basket italiano, analizza differenze e parallelismi tra l'attuale Cimberio e l'indimenticabile squadra dello Scudetto 1998/99: «Noi eravamo reduci da una semifinale scudetto e avevamo cercato di rinforzare un gruppo già competitivo, mentre per quel che ne so al momento attuale Varese sta viaggiando ben al di sopra delle aspettative. Un primato ovviamente inatteso ma gradiditissimo, che per me è motivo di grande contentezza; logico che sarà difficile continuare così fino alla fine, ma il pensiero comune "prima o poi scoppieranno" era la stesso che fuori da Varese gli scettici esprimevano nei confronti di quei Roosters. L'augurio che ci facciamo tutti è che l'analogia possa essere di buon auspicio…».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]L'ex presidente biancorosso, oggi lontano dal mondo del basket ma ancora appassionato e spesso presente in parterre a Masnago, applaude senza riserve la nuova Varese sottolineando soprattutto la soddisfazione dello spettatore nel vedere all'opera una squadra che diverte e si diverte: «Fino a oggi non si può muovere alcun appunto, tutte le componenti hanno fatto il massimo e lo stesso Vitucci mi sembra particolarmente audace: basti pensare al derby contro Cantù quando ha lasciato in campo i giovani italiani nel momento decisivo.[/font][/size][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La squadra ha grande atleticità, qualità fondamentale per essere vincenti, e sulle facce dei giocatori e dei tifosi ci sono sempre sorrisi e voglia di divertirsi: in fondo assistere ad uno spettacolo piacevole è quel che vuole l'abbonato o chi paga il biglietto, e dentro e fuori dal campo c'è un'atmosfera bellissima». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E l'auspicio di Bulgheroni è che l'ossatura della Cimberio attuale possa costruire il nucleo base di una squadra in grado di durare nel tempo: «Al giorno d'oggi programmare a medio-lungo termine è molto difficile ma quella attuale potrebbe essere una squadra in grado di durare qualche anno: c'è bisogno di capitalizzare l'entusiasmo di queste prime giornate non raccogliendo solo i risultati attuali ma cercando di porre basi per qualcosa di concreto, sfruttando la voglia di crescere di Polonara e De Nicolao. Costruire nel tempo è motivo di affezione ed è umano che la gente si leghi particolarmente agli italiani, da varesino è l'augurio che mi faccio». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Lecito però chiedersi quanto potrà durare il primato solitario della Cimberio: e da ex dirigente di alto livello Bulgheroni indica la strada per andare lontano nel ruolo da “outsider di lusso”: «Sono stato operatore in questo settore e so bene che nel corso di una stagione intera è fisiologico che prima o poi il meccanismo possa incepparsi: un calo di forma, un piccolo infortunio o una sconfitta inattesa vanno messe in preventivo, la cosa importante è non spaventarsi ed essere pronti a ripartire di slancio perché una doccia fredda ogni tanto può servire per ridare gas». [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Infine, da manager, l'ex presidente dei Roosters sottolinea l'importanza di “cavalcare l'onda”per dare ulteriore vigore al consorzio, unico modo per competere con le “big” economiche così come la sua “Impresa Sportiva” ai tempi: «E' il sistema giusto per fare squadra al di fuori del campo: in questo momento bisognerebbe creare tante piccole iniziative per le aziende che sostengono il progetto e cavalcare l'entusiasmo collettivo. La strada è quella giusta, basta insistere ed i risultati arriveranno…». [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia [/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Superata a pieni voti la prova di maturità con una prestazione di sostanza sul parquet del PalaMaggiò. Non brillante ma quantomai concreta, la Cimberio strappa elogi al presidente Cecco Vescovi: «Prima della partita ero preoccupato per la salute dei giocatori, perché il campo scivolosissimo era veramente pericoloso. In tali condizioni al limite della praticabilità eravamo noi, in quanto squadra atletica e amante dei ritmi alti, i più penalizzati. Però siamo stati bravi ad affrontare l'impegno con la giusta mentalità contro un'avversaria numericamente ridotta. Abbiamo sempre tenuto il muso avanti, controllando senza troppi problemi e alla distanza abbiamo costruito l'allungo vincente grazie alla solidità della difesa».[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Oltretutto, la notizia dello scivolone casalingo di Sassari contro la matricola Enel ha regalato a Varese il primato tanto inatteso quanto esaltante, che eguaglia il record del 1989/'90 (primo posto solitario dopo 6 turni) e riportando i colori biancorossi in cima al campionato dopo 13 anni (ultimo primato solitario alla giornata 23 della stagione 1998/'99).[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Abbiamo pensato prima di tutto a mettere in tasca due punti importanti, poi Brindisi ha fatto il regalo... Certo, il primato fa piacere perché è un premio all'opera quotidiana di staff e giocatori. Però dovremo avere la forza di non pensarci più di tanto, consapevoli che d'ora in avanti tutte le avversarie giocheranno al massimo per fermare la capolista. E anche partite sulla carta facili come quella di domenica a Biella nasconderanno insidie da evitare».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Rivedere Varese sul trono solitario della serie A riaccende sogni sopiti da troppo tempo nella mente dei tifosi, ma il presidente biancorosso evita di guardare troppo avanti: «Stiamo mettendo fieno in cascina, inutile fare calcoli o tabelle dopo sei partite e sette mesi prima dei playoff. Vedremo che cosa succederà più avanti: se ci saranno occasioni da cogliere ci faremo trovare pronti. Vedo e sento di problemi di vario tipo da altre parti, ma noi rimaniamo concentrati sulla nostra situazione e, visto che fra 30-40 giorni avremo un Cerella in più da inserire, sono convinto che Varese abbia ancora margini di crescita. Già a Caserta abbiamo avuto un contributo utile da Rush e Talts; confido che possano aumentare il loro rendimento».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il massimo dirigente ammette comunque la sua sorpresa per i risultati oltre ogni aspettativa della truppa di Vitucci: «Man mano che vedi lavorare la squadra e crescere il gruppo, ti rendi conto che i presupposti per far bene erano quelli giusti, ma nessuno di noi si aspettava un rendimento del genere. Analogie con i Roosters del 1999? Quello era un gruppo reduce da una semifinale scudetto, noi abbiamo costruito tutto daccapo e finora è andato tutto per il verso giusto. Vedremo quanto dura. Il momento è positivissimo e con un calendario buono cercheremo di farlo durare più a lungo possibile, però servirà sempre massima attenzione all'avversario di turno senza guardare la classifica».[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia[/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Via lustrini e paillettes delle sfide contro le "superbig", ecco la tuta blu adatta ad una partita di sacrificio come quella del PalaMaggiò . Varese si adatta alla bisogna e pur con una prova decisamente meno scintillante rispetto a quelle che hanno piegato in serie Siena, Bologna e Cantù torna con i due punti "in saccoccia" anche da Caserta . Certo la prestazione biancorossa non è stata delle più brillanti, complice anche un parquet modello pattinodromo che condiziona soprattutto gli americani (più attenti a stare in piedi che ad attaccare il ferro nel primo tempo). Per fortuna il giovane Polonara - con la freschezza e la sfrontatezza dei suoi 21 anni - non si fa remore nell’attaccare il ferro con la consueta energia, e in un match nel quale si segna col contagocce i suoi 22 punti in 27’ sono acqua pura nel "deserto" di un attacco poco fluido. Ma alla fine la Cimberio fa semplicemente quel che serve per vincere contro un’avversaria menomata in corso d’opera dalle perdite di Chatfield e Michelori : ossia si aggrappa ad una difesa che sale di tono col passare dei minuti, togliendo spazio ai fucilieri ospiti nella ripresa (solo 22 punti di cui 8 nei 10’ conclusivi) e stabilmendo il minimo stagionale di bottino concesso agli avversari. Certo il basket della squadra di Vitucci è piacevole, frizzante e scintillante; ma i suoi bottini elevati - al di là del match di ieri sera - sono frutto dell’applicazione e dell’aggressività della sua "cavalleria leggera". E non a caso il dato dei punti subiti nelle 6 vittorie di Varese è in costante discesa: dopo i 110 dell’overtime di Brindisi si passa agli 83 di Avellino , poi i 67 di Siena , i 74 di Bologna , i 73 di Cantù e i 56 di ieri. E poco importa se la vittoria sofferta di Varese rischia di essere una delle ultime gare "tirate" di una Juve Caserta comunque encomiabile per applicazione nonostante i gravi problemi societari (il rischio concreto è quello di una "diaspora" dei giocatori migliori nel giro di qualche settimana). In un campionato così equilibrato e livellato, dove la capolista Sassari può scivolare in casa contro il fanalino di coda Brindisi se la concentrazione non è al 100 per cento, la differenza in favore della Cimberio la fa la continuità di rendimento, prima di tutto a livello mentale. Proprio la capacità della squadra di Vitucci di "fare legna" in qualsiasi situazione e contro qualsiasi avversario regala a Varese un primato in classifica da capogiro per un ambiente "depresso" da 12 anni con poche emozioni dopo l’indimenticabile Stella dei Roosters; ma mentre l’ambiente sogna in grande la squadra mostra nuovamente la sua capacità di mantenere concentrazione ed energia nell’approccio alle partite, siano esse contro avversarie di alta o di bassa classifica. Oggi, qui ed ora dunque la Cimberio è la più forte del lotto; ma a 24 giornate dalla fine l’istantanea del 4 novembre vale il giusto visto che fino a prova contraria lo scudetto si assegna a giugno 2013 e tutte le big - stasera occhio a Siena-Milano con l’EA7 decisa ad invertire un trend negativo di tre stop in fila tra campionato ed Eurolega - hanno margine di crescita tecnica e disponibilità economiche per eventuali correzioni di mercato. Intanto però Varese si gode un primato solitario che mancava da 23 anni e almeno per ora torna a regnare sul basket italiano come ai tempi belli degli anni ’80 e ’90. Era quello che la "triade" Vescovi-Coppa-Lo Nero chiedeva in estate e lo ha ottenuto a tempo di record.[/size][/font][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]CASERTA - Sale a quota sei la striscia positiva della Cimberio, che passa alla distanza sul campo di una Juve Caserta orgogliosa nonostante i gravi problemi societari. E la vittoria in "Terra di Lavoro" - la seconda consecutiva ma la terza in 32 anni - nella serata in cui Brindisi infligge la prima sconfitta a Sassari regala a Varese un primato solitario in classifica che fa volare alle stelle i sogni dei tifosi. Una prova non scintillante ma comunque solida, nella quale la truppa di Vitucci impone alla lunga la maggior profondità delle rotazioni contro un’avversaria penalizzata dagli infortuni di Chatfield e Michelori che lasciano solo 6 giocatori a disposizione di coach Sacripanti. Nonostante la serata poco felice al tiro (7/25 da 3) a Varese bastano uno scintillante Polonara (8/16 al tiro con 3/5 da 3 più 7 rimbalzi e 3 recuperi) e una difesa di granito (19/56 al tiro e 17 perse per Caserta che segna 8 miseri punti nella ripresa) per strappare due punti con tanta maturità. Subito protagonista Varese con tripla di Banks e 2+1 di Dunston a siglare lo 0-6 iniziale, mentre Caserta perde subito Chatfield ( problema agli adduttori). Attacco non fluidissimo ma comunque funzionale per gli ospiti, con la Juve che cerca di controllare stabilmente il ritmo pur sparando ripetutamente a salve dall’arco. Un dardo di tabella di Green e una sospensione di Banks tengono le distanze (5-11 al 5’); una fiondata di Maresca scuote i padroni di casa, ma la potenza atletica di Dunston ha ragione dei centimetri del lunghissimo Akindele e la squadra di Vitucci tiene il pallino del gioco (9-15 al 7’ con 4 punti in fila dell’ex Fordham). Peccato per il precoce secondo fallo del lungo ex Hapoel che costringe Vitucci a preservarlo molto presto; l’ingresso di Polonara alza il ritmo biancorosso, ma Caserta graffia dall’arco con due triple in fila di Mordente che riportano in partita i padroni di casa: a ritmi bassi gli ospiti soffrono e la Juve mette[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]la freccia con un guizzo di Jonusas (21-19 al 12’, complessivo 12-2 in 4’). Vitucci pesca a piene mani dalla panchina schierando anche Rush , ma tra brutte spaziature e tiri forzati l’attacco batte in testa (23-21 al 14’). E allora i biancorossi alzano il volume in difesa con due stoppate di Polonara e la verve di De Nicolao che danno un sussulto al ritmo (23-28 al 16’ con tripla di capitan Ere); la grinta dell’ispirato Mordente (13 con 3-4 da 3 a metà gara) tiene le distanze e la zona 2-3 proposta da Sacripanti continua a sfidare al tiro una Cimberio dalle polveri bagnate (5/18 da 3 al 20’). L’atteso asse Rush -Talts porta comunque sostanza dalla panchina, ma il protagonista del finale di tempo è Achille Polonara (12 con 5/8 al tiro e 5 rimbalzi al 20’), che scompagina l’arrocco campano con due triple che tengono le distanze a metà gara (34-40 al 20’). Dopo la pausa lunga torna Dunston ma Akindele lo attacca e lo costringe subito alla terza penalità; Caserta si riavvicina con l’atipico Jonusas (39-42 al 23’), ma dopo un primo tempo opaco entra finalmente in partita Mike Green, che con 5 punti in fila ridà gas ai biancorossi (41-47 al 24’). Varese sembra poter allungare con un dardo di[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Polonara che vale il 43-52 del 26’, ma la Juve riesce nuovamente a coinvolgere gli ospiti nel suo “slowmotion” e a suon di tiri mal costruiti dal perimetro l’attacco biancorosso si pianta di nuovo. I campani rientrano fino al 48-52 del 29’; Vitucci sceglie il doppio play De Nicolao - Green e due soluzioni interne di Dunston ridanno gas all’azione biancorossa, ma il tiro da fuori continua a non fun funzionare per una Cimberio che vede i due lunghi a quota 4 falli (prima Sakota e poi l’ex Holon). Torna Talts contro Akindele e la muraglia regge, ma dopo 3 minuti buoni sul 53-56 è una tripla di De Nicolao a rompere l’impasse, poi 4 punti in fila “da bomber” di Adrian Banks (contropiede facile su palla rubata da Ere e guizzo su palla vagante) danno il massimo vantaggio varesino a 3’40” dal termine (53-63). E con la difesa padrona assoluta del campo (solo 8 punti concessi nell’ultimo quarto) Varese prende definitivamente il controllo del match: sigillo finale con Polonara che chiude con in lunetta dopo un antisportivo di Gentile (54-67 al 38’). E la capolista se ne vaaaaa....[/font][/size][/size][/font][/color]

  • Lucaweb
    Inizio contratto e decisamente brutto da entrambe le parti. Parecchi errori caratterizzano il primo periodo, nel quale Dunston svetta prima dei due falli a carico. Varese quest'oggi è imprecisa e fatica a trovare le azioni corali di altre serate. La partita va avanti sul filo della partità, anche se con una leggera prevalenza dei nostri. Solo il quarto periodo vede l'allungo decisivo.
    Sono gli ultimi dieci minuti di partita che vedono i ragazzi di coach Vitucci più attenti in difesa facilitati a trovare il gioco in velocità che chiude il match. Da segnalare, nel frangente decisivo, la verve e la brillantezza del duo italiano De Nicolao-Polonara.

  • pxg14
    [font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]La Cimberio prova ad allungare la sua striscia vincente questa sera sul campo della Juve Caserta (palla a due alle ore 18,15; diretta su Rete55 Sport) per consolidare il suo sorprendente quanto meritato primato in classifica. I biancorossi affrontano sulle ali dell'entusiasmo il viaggio verso la Campania, con l'intento di invertire un trend storicamente infausto (solo 2 vittorie esterne in oltre 30 anni sul parquet del PalaMaggiò) e portare a quota 6 la serie di successi consecutivi in campionato. Nella prima delle due trasferte consecutive su campi di squadre di bassa classifica - domenica prossima la Cimberio sarà ospite a Biella - Frank Vitucci va in cerca di conferme sul piano della concentrazione e della mentalità vincente.[/size][/font]

    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dopo gli esaltanti successi da "outsider" contro le big Siena e Cantù stavolta i panni della favorita spettano a Varese; e siccome le grandi squadre si riconoscono dalla capacità di mantenere lo stesso approccio a prescindere dal livello dell'avversaria di turno, il match odierno - con il capitano Ebi Ere nei panni dell'ex di turno - avrà una valenza importante per capire se e quanto Green e compagni potranno mantenere l'attuale leadership in graduatoria. Ma in casa bianconera l'attenzione generale sembra concentrata sulla difficile situazione societaria che ha portato il presidente Gervasio a rivolgere un appello piuttosto forte alla vigilia della partita: o entreranno nuovi soci entro 10-15 giorni per coprire i due terzi del budget ancora mancanti oppure c'è il rischio di una "diaspora" dei giocatori chiudendo la stagione con i giovani (addirittura ci sarebbe la soluzione estrema del ritiro dal campionato).[/font][/size]

    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Anche se alle porte potrebbero esserci nuovi investitori - con la bandiera Nando Gentile proposto come direttore generale - la situazione è critica col rischio che l'aspetto agonistico passi in secondo piano. Non mancano però esempi di squadre capaci di scindere l'aspetto tecnico da quello societario - il biennio di Frank Vitucci ad Avellino ne è l'esempio più calzante - e dunque Varese dovrà essere pronta a giocare un match difficile e ricco di insidie tattiche, visto che la Juve in versione casalinga ama il gioco controllato e tanta fisicità dentro l'area. E non c'è dubbio che Pino Sacripanti abbia preparato qualche "trappola" per frenare la corsa della Cimberio con il suo mix di italiani di sostanza (il trio Maresca-Mordente-Michelori e Stefano Gentile, figlio d'arte di papà Nando promosso sul campo al ruolo di play titolare) e stranieri in cerca di affermazione in Italia. Sul perimetro da temere il fuciliere Chatfield, lo scorso anno capocannoniere in Francia anche se per ora col mirino sfocato (11,0 punti col 26% da 3); sotto canestro spicca il lunghissimo ed agile Akindele (13,8 punti col 78% da 2), cliente ostico anche per l'esplosivo Dunston, mentre il lituano Jonusas e il serbo Jelovac completano il quintetto nei due ruoli di ala. Chiaro il tema tattico del match con la Cimberio che dovrà imporre ritmo e brio sul campo della squadra dal peggior attacco della serie A, sfruttando l'intensità della sua difesa per non farsi irretire in una partita scorbutica ed a punteggio basso. [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia [/font][/size]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Frank Vitucci tiene alto il livello d'attenzione della Cimberio che prepara la trasferta sul campo della Juve Caserta: classifica alla mano, stavolta sarà Varese a partire con i favori del pronostico dopo i tre successi consecutivi da “sfidante” contro Siena, Bologna e Cantù. [/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ma il coach veneziano si aspetta che la truppa biancorossa sappia interpretare l'impegno di domani con la medesima concentrazione con cui ha affrontato e battuto le ultime rivali: «Il match di Caserta sarà una verifica importante sul piano mentale: le partite si vincono o si perdono, fondamentale però è avere lo stesso approccio fatto di attenzione e modestia contro qualsiasi avversaria, a prescindere dai valori della classifica. Se supereremo questo test faremo un passettino in più, aggiungendo un altro mattone di consistenza alle certezze già acquisite sul piano del gioco». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dunque il coach della Cimberio, che conosce bene l'ambiente di Caserta dopo due anni di derby affrontati sulla panchina di Avellino, stimola la sua squadra a prepararsi al meglio: «Ci aspetta una prova di maturità importante sul campo di una squadra che in casa gioca con molto orgoglio e grande energia. Giocheremo in un ambiente che pretende dedizione e applicazione dai suoi giocatori e sicuramente la Juve farà leva su queste armi per metterci in difficoltà toccando l'aspetto motivazionale come possibile chiave del match. Dunque una partita impegnativa che stiamo preparando con grande attenzione perché non vogliamo farci sorprendere da un'avversaria che in casa è decisamente temibile». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]In effetti il ruolino di marcia interno di Caserta è finora “immacolato” pur contro due dirette avversarie salvezza come Cremona e Biella, mentre l'assenza del play titolare – Nic Wise è stato tagliato dopo tre giornate e ancora non sostituito – potrebbe non essere un handicap secondo Vitucci: «Nel breve periodo l'assenza di un giocatore importante non fa calare di rendimento una squadra perché gli altri sfruttano lo spazio maggiore a disposizione, e giocatori come Stefano Gentile e Mordente suppliranno ampiamente in questo ruolo. L'asse portante è costituito da un realizzatore perimetrale come Chatfield, lo scorso anno capocannoniere in Francia, e un lungo esperto con taglia importante come Akindele, mentre gli altri elementi di grande energia ed esperienza sono bravi a girare attorno a questi due riferimenti». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dunque una partita facile solo sulla carta in un campionato nel quale non si può dare nulla per scontato, auspicando un maggior coinvolgimento della panchina rispetto alle ultime gare: «Dopo sole 5 giornate dobbiamo guadagnarci ancora tutto, siamo solo partiti bene in un campionato difficile; ma ora che siamo in testa l'avversario di turno ha stimoli supplementari per batterci. Da questa partita mi aspetto risposte importanti a livello di mentalità, ma nello specifico sul piano tecnico allungheremo le rotazioni coinvolgendo Rush e Talts: contro Cantù ho forzato un po' la mano, ora Eric e Janar avranno occasione di essere utili alla causa perché possono e devono dare qualcosa in più».[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia [/font][/size][/size][/font][/color]

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