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VareseFansBasketNews

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Vedi Varese e poi voli in Eurolega: nonostante la mancata riconferma estiva da parte della Cimberio l'ex capitano biancorosso Teemu Rannikko (foto Blitz) nutre solo gratitudine nei confronti della società di piazza Monte Grappa. [/size][/font]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Sbarcato in città nel 2010 dopo una stagione non brillante in Acb spagnola a Granada, le due annate in biancorosso ne hanno rilanciato le quotazioni a livello internazionale tanto da meritargli la chiamata dell'Olimpia Lubiana, dove aveva già militato dal 2005 al 2007. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ora il 32enne regista finlandese è tra i veterani del roster della blasonata formazione slovena, al via della massima competizione internazionale, ma torna con grande piacere sulla parentesi sotto le Prealpi: «Ho solo ricordi piacevoli dei miei due anni a Varese: il più bello è legato alla nascita della mia primogenita Ljila Helene, ma sono stato benissimo perché la città mi ha accolto nel modo migliore. Tutti sanno che la scorsa estate mi sarebbe piaciuto moltissimo rimanere alla Cimberio: ho aspettato a lungo la decisione della società, ma con l'operazione necessaria per risolvere i problemi a quel ginocchio che mi aveva tormentato per tutto il 2011/2012 ho capito perfettamente la loro decisione. Così quando mi ha contattato l'Olimpia Lubiana ho accettato con entusiasmo l'offerta: ero già stato per due anni in Slovenia e c'era la possibilità di tornare a giocare l'Eurolega, qui cerco di dare una mano con la mia esperienza a far crescere un gruppo giovane di grande potenziale». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]L'esordio nella massima competizione internazionale ha regalato una bella soddisfazione al finlandese, che con la sua Lubiana ha espugnato il campo di Cantù: per un ex capitano della Cimberio un motivo in più per esultare… «Per la mia squadra esordire con un successo esterno è stato molto importante nell'ambito delle sue prospettive di classifica; personalmente invece vincere sul campo di Cantù mi ha procurato una bella emozione dopo i cattivi ricordi dei playoff di due anni fa con la Cimberio, che ho dovuto affrontare in cattive condizioni fisiche. Spero che i tifosi di Varese siano stati contenti anche per me…». E sebbene la nuova Cimberio stia regalando grandi emozioni ai supporters biancorossi, non c'è dubbio che tra i giocatori della squadra dello scorso anno il più rimpianto durante l'estate fosse proprio l'ex capitano… «Mi fa molto piacere saperlo: io ho sempre cercato di dare il massimo anche se lo scorso anno non sono quasi mai stato in condizioni fisiche ottimali e mi sono trovato a fare cose al di fuori delle mie caratteristiche. Ma i tifosi sono sempre stati dalla mia parte e tutti i membri dell'organizzazione, da Cecco Vescovi gli altri della società, mi hanno sempre messo nelle migliori condizioni per lavorare. Forse non sarò il giocatore più forte del mondo ma cerco di portare sempre il mio aiuto all'interno di un gruppo e credo che questo sia stato apprezzato dalla gente». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E per questo motivo Rannikko continua a seguire le gesta della Cimberio “tifando” dalla Slovenia per i suoi vecchi colori: «Sono rimasto in contatto con Max Ferraiuolo, Marco Armenise e Janar Talts e ho rivisto volentieri Simone Giofrè a Desio. Sono contento dell'avvio positivo della nuova squadra e spero che ottenga i migliori risultati possibili: la società vuol riportare Varese ai livelli della sua storica tradizione, chissà che il passo decisivo verso il vertice possa avvenire quest'anno». [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia[/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Piace anche la versione... in tuta blu della Cimberio secondo Mike Green: il playmaker biancorosso sottolinea l'importanza dell'applicazione difensiva nella prova tutta sostanza con cui la squadra di Frank Vitucci ha superato il test Montepaschi disinnescando la temuta superiorità fisica dei toscani mettendo in campo una costante energia in ogni aspetto del gioco.[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Sapevamo che per battere Siena sarebbe servita una partita differente rispetto alle due vittorie ottenute con Brindisi e Avellino. La Montepaschi è una squadra con fisicità da Eurolega, dunque era necessario impostare una gara di matrice difensiva tenendo alte concentrazione e intensità per 40 minuti: evitata la partenza lenta delle due gare precedenti, siamo stati bravi a dirigere subito la partita sui binari che volevamo, e poi a tenere botta con una applicazione in retroguardia davvero efficace».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E contro una squadra stazzata per l'Eurolega come Siena la Cimberio ha confermato che nonostante la taglia limitata può reggere l'urto con chiunque a livello fisico.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Sicuramente i nostri assetti più dinamici hanno pagato ottimi dividendi alla distanza. Kasun è davvero enorme e quando riceve vicino al ferro diventa difficile fermarlo, ma abbiamo lavorato bene di squadra per togliergli ricezioni interne e soprattutto abbiamo cercato di attaccarlo con i giochi a due tra me e Dunston quando si portava lontano da canestro. Alla fine siamo stati bravi a sfruttare le nostre caratteristiche migliori e giocare la partita che volevamo. Certo, ci sono stati momenti poco fluidi, in particolare contro la zona. Ma sono aspetti che evidenziano i margini di miglioramento di una squadra molto affiatata».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La squadra sembra avere trovato in lei il suo leader designato nel dettare i ritmi e le scelte di gioco: un vero e proprio “generale sul campo” come dicono in America...[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Ringrazio dei complimenti ma sto semplicemente facendo il mio lavoro nel cercare di gestire al meglio le molte armi che abbiamo a disposizone sul fronte offensivo. Al di là dello spessore del gruppo, mi piace moltissimo questa squadra perché mette a disposizione opportunità per tutti e ha attaccanti perimetrali ma anche elementi in grado di colpire da sotto. E quando in estate dovevo decidere la mia destinazione, ho parlato con il mio amico Marques Green (il play ex Avellino è originario di Philadelphia come l'attuale regista biancorosso - ndr): sapere che il coach Frank Vitucci dà molte responsabilità al suo regista titolare è stato il motivo che mi ha portato a optare per Varese. E alla luce di quel che ho visto sono decisamente soddisfatto di questa scelta».[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Come vive l'attuale primato in classifica della Cimberio? Troppo presto per ragionare sulle prospettive dell'intera stagione?[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Decisamente sì, mancando 27 partite al termine della stagione regolare: inutile guardare ora la classifica. In realtà ciò che conta maggiormente è continuare a giocare ogni partita al massimo dell'intensità e aumentare la fluidità del gioco. Già domenica prossima a Bologna ci aspetta un esame importante e su un campo storicamente difficile. Sarà un test impegnativo ma stimolante».[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia[/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Sei scudetti in fila e non vederne traccia. Varese cancella il blasone o quel che ne è rimasto di Siena proprio alla sua maniera, tra fragori spettacolari e pause fisiologiche, sempre con le mani sulla gara al di là di un po' di patema per una rimonta avversaria che t'aspetti e che serve a mostrare un bel carattere. Una cosa è certa: questa Montepaschi, finita la cuccagna d'una banca che iniettava barcate di denari se è vero che la Mens Sana ha speso ottanta milioni in cinque anni per mettere insieme uno squadrone da Eurolega (mai vinta), non sembra, e nemmeno lontanamente, parente dei campioni che conoscevamo e che incutevano timore, se non terrore. Carraretto e Ress come superstiti della vecchia granitica guardia sono bandiere senza vento di una Siena che si candiderà pure allo scudetto ma che, a Masnago, pare fiaccata fisicamente e moralmente, quindi inadeguata a reggere più e competitivi impegni. È di un'altra dimensione la Cimberio che, con la vivacità di un'orgogliosa sfidante, la mette sotto e ben oltre il risultato finale spingendo gli entusiasmi dei suoi tifosi lassù, sino a sfiorare il blu di un cielo da sogno. Morale, Varese esibisce veri leaders, Siena neppure uno, come sentenzia il confronto tra Green e Brown e tra Banks e Janning che fa 30 a 7 o quello tra Ere e Moss che fa 20 a 5 e meglio degli americani della Montepaschi fa pure il giovane De Nicolao che tiene alto l'onore dei pochi italiani in gara.[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Qui, soprattutto, circola un certo Ere che non guadagnerà come un top player alla Eze, tanto per fare il nome di un atleta da 500.000 euro (così si dice in giro) ma che lo è sul campo trafiggendo gli avversari con i suoi dardi. Siena si aggrappa a una montagna rocciosa come il croato Kasun che in attacco fa valere la sua corporatura su Dunston (foto Blitz in basso), da applausi in attacco ma, stranamente, poco servito.Stavolta la Cimberio tiene in difesa per quei grandi meriti che coincidono con i demeriti altrui mentre soffre e parecchio la zona dei toscani che le provoca un cortocircuito offensivo tra i suoi uomini, più realizzatori che tiratori. Dunque, pecche comprese, la squadra di Vitucci (ottimo nel gestirla), dimostra le sue individualità tambureggianti che si divertono divertendosi, quindi quelle qualità non nascoste che il club, presieduto da Cecco Vescovi (foto Blitz in alto), ha saputo individuare e assicurarsi in tempi celeri e a costi permissibili per dar subito impulso alle proprie ambizioni. E lunedì sera ha dato lezione ai campioni. In fondo l'"ufficio acquisti" di Varese può essere di istruzione, comunque vada il risultato di fine stagione, per quei club che hanno speso molto per inventarsi assi che non sono tali e che, ora come ora, pur grandi di nome, stanno sotto come nel caso di Milano, ancora incapace di tradurre in risultati le proprie potenzialità. Siamo di fronte a un vertice, seppur effimero, tutto nuovo con due ex "capitali" storiche della pallacanestro come Varese e Bologna e una nuova vivace realtà qual è Sassari in un tentativo di rovesciamento di vecchi monopoli provati da regole nuove e crisi globale. Chiamala, se vuoi, rivolta dei peones. [/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Cecco Vescovi evita i toni trionfalistici dopo la vittoria casalinga della Cimberio contro la Montepaschi Siena pluricampione d'Italia in carica. [/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Al di là della soddisfazione per la prova della squadra e la risposta del pubblico (a dispetto del posticipo del lunedì sera), la disamina del giorno dopo del presidente biancorosso è improntata al concetto di tenere i piedi per terra: «Sicuramente è stata una bella serata, dentro e fuori dal campo, ma dobbiamo avere la capacità di mantenere i piedi per terra ed essere consapevoli che siamo solo all'inizio di un percorso molto lungo. Certo, siamo stati bravi ad approfittare del momento particolare che sta vivendo Siena: per ricostruire il sistema vincente degli ultimi sei anni ci vorrà tanto tempo e noi abbiamo avuto la capacità di far valere le nostre certezze già acquisite. Giustissimo essere contenti di una vittoria così brillante, ma non dobbiamo accontentarci dopo solo 3 partite…». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dunque Varese – a sua volta rinnovatissima – ha già trovato la chimica giusta a livello di gruppo, ma secondo Vescovi può crescere ancora molto sul piano del gioco: «L'aspetto più evidente è che questi ragazzi si sono subito trovati bene fra loro e hanno fatto gruppo: un punto di partenza fondamentale per qualsiasi squadra. Però certamente ci sono ancora margini di miglioramento sia a livello individuale che di gruppo: penso a Rush che è ancora in fase di apprendistato e potrà dare tanto una volta che si sarà ambientato, o allo stesso Polonara che ha assaggiato il clima delle grandi sfide. In attesa poi che rientri Cerella e possa aggiungere ulteriore profondità alla panchina». E il primato in classifica a braccetto con Sassari e Bologna è gratificante, ma con 27 partite ancora da giocare è altrettanto effimero: «E' giusto guardare la classifica, a patto di rendendosi conto che dopo tre giornate i valori sono ben lontani da essere quelli veri. Conta soprattutto aver messo fieno in cascina in un inizio di campionato ricco di insidie, ma adesso guardiamo avanti verso una sfida di alta classifica con Bologna e un derby stimolante contro Cantù. Certo il primato è un bel risultato così come lo è il fatto di essere davanti a Siena per la prima volta dopo 6 anni, ma non creiamo troppe aspettative ad una squadra che per ora riesce sempre a stare in campo con la giusta determinazione e il giusto approccio». [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Di certo però le vittorie e il gioco espresso che suscitano l'entusiasmo dei tifosi e l'interesse di tutto il movimento nazionale contribuiscono a dare visibilità ulteriore al “progetto-Varese”, e questo non può che far piacere al suo presidente: «Il circolo virtuoso risultati del campo uguale attenzione e visibilità per il progetto ha già funzionato nei due anni precedenti e a maggior ragione vale oggi: i risultati creano entusiasmo e, come si è visto già in campagna abbonamenti, avere attorno a noi il consenso e la spinta dei tifosi aiuta molto la società. Speriamo che queste attenzioni servano anche sul fronte sponsor per riempire quei due spazi ancora liberi sulle nostre maglie e dare una tranquillità economica ancora maggiore per il presente ed il futuro». [/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia [/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Inverti l'ordine dei fattori e il prodotto non cambia. Si riproverava alla Cimberio di partire lenta, a volte troppo lenta, per poi esplodere nel finale di partita tutte le sue cartucce; ma, contro Siena, Mike Green e compagni hanno voluto dare un calcio alla monotonia e hanno recitato un copione diverso, addirittura opposto.[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Un copione che, alla fine, ha comunque riscosso il successo delle precedenti recite, nel tripudio del PalaWhirlpool, sempre più innamorato di questa squadra.[/font][/size][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Non tutto ha funzionato a dovere nella Cimberio, anche se questi giocatori ci hanno ormai abituato ai loro strappi, alle loro accelerazioni e alle loro pause.[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Così ieri sera Dunston ci ha regalato alcune fiammate iniziali in attacco (soffrendo un po' in difesa contro il gigante Kasun, giocatore che, per fortuna, nel nostro campionato non ha alter ego) ma poi è stato a lungo ignorato dai compagni, impegnati (e non poco) a comprendere e neutralizzare i movimenti della efficacissima zona allungata che Siena ha messo in campo nel tentativo quasi disperato di recuperare uno svantaggio decisamente ampio. [/font][/size][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Già, perchè i 16 punti di margine che la Cimberio poteva esibire al 32', autentica padrona della partita, apparivano come un gruzzolo di tutta sicurezza in una sfida tutto sommato a basso punteggio (62-46 in quel momento).[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Poi, però... Poi però è accaduto l'imponderabile, fatto di concretezza difensiva dei senesi (i quali hanno compreso di non potersi spremere su entrambi i lati del campo e hanno dirottato la maggior parte delle loro energie fisiche, tecniche e psicologiche appunto sulla difesa) e di scelte offensive a tratti davvero discutibili di Ere & C.[/font][/size][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Alla fine però la confidenza con il canestro di Green, Ere e Banks ha avuto per fortuna la meglio in un arrivo praticamente allo sprint.[/font][/size][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ma ci sta che questa squadra non abbia la possibilità di produrre (forse non l'avrà mai) 40 minuti di basket ragionato.[/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Un esempio di "altalena" che anche ieri sera la Cimberio ha esibito: 27 punti segnati nel primo quarto, 10 nel secondo, 20 nel terzo e 17 nel quarto.[/font][/size][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ma anche in questo risiedono la capacità di attrarre di questa squadra e la sua imprevedibilità, spesso arma a doppio taglio ma sin qui fortunatamente efficace e produttiva in una sola direzione.[/font][/size][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Siena non è più la squadra degli anni scorsi (pochi i reduci dei successi in serie) ma imporle lo stop e conservare questa magica imbattibilità è comunque motivo di soddisfazione. [/font][/size][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Pubblico delle belle occasioni ieri sera per i campioni d'Italia: evidentemente anche i posticipi del lunedì vengono in qualche modo assorbiti tra un mugugno e l'altro...[/font][/size][/size][/font][/color]

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    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]«E tenete gli occhi ben aperti perché il perdente di ieri sarà il vincente di domani...». La voce cantilenante di Bob Dylan e il profetico testo di “I tempi stanno cambiando” rimbombano nella testa, invadono il cervello, addolciscono il cuore dei tifosi varesini che quasi non credono ai loro occhi nel vedere una Cimberio dominante, a tratti addirittura straripante, contro una Montepaschi apparsa ben più di un classico cantiere aperto. Il +7 conclusivo appare perfino ingeneroso e ingiusto verso una Varese avanti praticamente 40 minuti su 40, anche con vantaggi larghissimi.[/size][/font][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Nella serata in cui l'attacco va a sprazzi (39% dal campo, 18 perse) Varese - pungolata nell'orgoglio da un match di cartello - capisce la sceneggiatura della partita e mostra al pubblico di Masnago un'anima finora sconosciuta: quella di una squadra in cui tutti sanno sacrificarsi in difesa per tenere l'uno contro uno, aiutare i compagni, fare mucchio a rimbalzo, chiudere ogni varco. Il 37% al tiro lasciato ai campioni d'Italia rappresenta un dato significativo e lancia un segnale agli avversari: questa Cimberio, notizia favolosa in chiave futura, sa unire l'estetica dell'attacco all'efficace pragmatica della difesa (vedi i 10 rimbalzi e le 3 stoppate in 15 minuti di Polonara). Poi, quando serve e quando conta, là davanti la palla finisce sempre in buone mani: Ere e Dunston MVP del match, Banks a tratti imprendibile e Green fosforico (8 assist).[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Varese inizia il match con Green, Banks, Ere, Sakota, Dunston opposti a Brown, Hackett, Moss, Sanikidze e Kasun, con il lungo croato che mette subito in chiaro il tema tattico della serata: fare a sportellate con Dunston dal post basso. Il duello si accende subito con Brian che risponde con uno schiaccione imperioso ai giochi in avvicinamento di Mario. Sulle triple di Ere la Cimberio allunga (14-9 al 5') e con Kasun in panchina con 2 falli (Eze al suo posto) tocca a Banks-Sakota paralizzare Siena con un break di 13 a 3: 27-12 al 9'.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dopo la boa di primo periodo la MPS prova a riavvicinarsi (27-19) ma paga l'evanescenza di Janning, le incursioni al ferro di Dunston che brucia facile Eze e Polonara che stoppa tutti: 33-21 al 13'. Contro una Siena confusa, Varese giocando un pessimo secondo periodo (2/14 e 6 perse) spreca diverse occasioni propizie per volare altissima. Così finisce per subire il rientro di Kasun che, graziato sovente dagli arbitri per evidentissime infrazioni di passi, si carica la squadra sulle spalle rendendo meno pesante il passivo alla pausa lunga: 37-29.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dopo l'intervallo gli esterni biancorossi ripartono alla grande: Banks, Ere e Green portano il vantaggio in doppia cifra (45-32 al 22') e garantiscono, Adrian in particolare, il controllo assoluto del match: 54-39 al 26'. Così Varese, che risponde con grande serenità agli sporadici colpi di una MPS all'evidente ricerca di un'identità plausibile e spendibile, ad inizio di ultimo periodo si presenta sul +12 (57-45).[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ma la Cimberio dal +16 (62-46 al 32') subisce un repentino 0-11 che riapre la gara: 62-57.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ebi Ere con 5 punti provvidenziali prova a spegnere la durissima battaglia di nervi (70-60 al 36'), ma Kangur, ovvio e atteso ex, tiene vivissime le speranze dei toscani (70-64) fino alla tripla di Moss che a 46 secondi dalla fine spariglia le carte: 70-67.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Attimi da vivere col cuore in gola per una Varese che gioca malissimo il primo possesso (tiraccio allo scadere di Ebi), ma tiene in difesa - cambio di Dunston su Hackett - e sull'ultima replica trova il fallo che consente a Green di mettere la partita in ghiaccio (72-67) e allo splendido Ere, sua la palla recuperata che vale la partita, di mettere il sigillo di garanzia sul primato varesino.[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ragazzi: l'aria è davvero cambiata...[/font][/size]
    [size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Massimo Turconi[/font][/size][/size][/font][/color]

  • Nicolò Cavalli
    [b]DUSAN SAKOTA [/b](3 punti; 0/0 2p; 1/1 3p; 0/0 tl), [b]VOTO: 6. [/b]Più agonisticamente reattivo rispetto alle altre uscite, paga ancora dazio per la poca convinzione nei momenti topici. Nel complesso offre una prestazione sufficiente.

    [b]ADRIAN BANKS [/b](14 punti; 3/7 2p; 2/5 3p; 2/4 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Firma un terzo quarto d'autore scavando un break importante. A tratti scompare, poi spunta nuovamente con serpentine e colpi di genio. Imprevedibile.

    [b]ERIK RUSH [/b](0 punti; 0/1 2p; 0/1 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 5,5. [/b]Offre un menù né a base di carne, né di pesce. Porta qualcosa di buono alla tavola con tre rimbalzi e accenni di difesa.

    [b]JANAR TALTS [/b](0 punti; 0/0 2p; 0/0 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 5. [/b]Tre minuti di utilizzo bastano e avanzano per comprendere come l'estone non possa tenere in scacco Kasun o un mediocre Eze. Da buon baltico, speriamo dia il meglio nei mesi dei ghiacci.

    [b]ANDREA DE NICOLAO [/b](5 punti; 1/1 2p; 1/2 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6. [/b]Ancora poco smaliziato (paga un conto salato con quattro falli forse evitabili), piace per le improvvise accelerate e per i preziosi canestri dell'ultimo periodo.

    [b]MIKE GREEN [/b](16 punti; 3/8 2p; 1/2 3p; 7/8 tl) [b]VOTO: 7,5. [/b]Settimana col freno a mano tirato: botta al ginocchio, pochi allenamenti, minutaggio ridotto. Poi entra in campo con somma autorità: cinque rimbalzi, sette falli subiti, otto assist. È lui il regista dello splendido film odierno.

    [b]EBI ERE [/b](20 punti; 2/7 2p; 4/8 3p; 4/4 tl) [b]VOTO: 7,5. [/b]Nel momento del bisogno risponde sempre presente: parliamo dei canestri realizzati quando manca l'ossigeno, dei recuperi nelle azioni decisive, delle difese che stancano gli avversari.

    [b]ACHILLE POLONARA [/b](4 punti; 1/6 2p; 0/3 3p; 2/2 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Esagera nel cercare soluzioni personali: peccati di gioventù da limare il prima possibile. Si redime con dieci rimbalzi e tre stoppate, il ragazzo può spiccare il volo.

    [b]BRYANT DUNSTON [/b](12 punti; 4/7 2p; 0/0 3p; 4/5 tl) [b]VOTO: 7,5. [/b]Mostra un'abnegazione fuori dal comune. Sa passare dal ruolo di prima punta offensiva a quello di strenuo picchiatore, non dimenticando di arpionare ogni pallone vagante.

  • Nicolò Cavalli
    Cerchi con la coda dell'occhio Pianigiani, McCalebb, Lavrinovic, McCalebb. Non li trovi e capisci che l'epopea della Siena campione di tutto (almeno nei confini nazionali) è forse tramontata. Lo comprendi ancor meglio notando l'assenza di carisma nei momenti chiave e la mancanza della cura maniacale dei dettagli, osservando infine come i giocatori in verde – per quanto validi – non siano più dei cannibali. E anche gli arbitri, rispetto a una volta, dividono i fischi (addirittura 23 liberi a 15 per Varese) in maniera equanime.
    Allora inizi a intuire che la Cimberio può dire la sua, cullando sogni d'autunno nel caldo catino del vecchio Lino Oldrini. Fuori piove e fa freddo, all'interno delle mura amiche è una sciarada di palpitazioni.

    [i][b]Questa volta la partenza è fenomenale. [/b][/i]Ancora prima di incominciare, la palma del peggiore in campo va allo [i]speaker [/i]ufficiale: chiama in campo la Montepaschi e declama Sakota, Banks, Rush prima di arguire di aver letto l'elenco sbagliato.
    Varese comincia aggressiva in attacco – tripla di Ere, bimane di Dunston – mandando in estasi un PalaWhirlpool vestito a festa, Siena prova a rimanere in scia con Kasun (9-7). La Montepaschi sembra innervosirsi e si carica presto di falli, contesto in cui Green (5 assist nel quarto d'avvio) va a nozze trascinando i suoi sul 15-9. Brown, prima, e Hackett, poi, non riescono a far girare gli ingranaggi della creatura di coach Banchi, così i padroni di casa si issano con merito sul più dieci. È una Varese terribilmente feroce, con Dunston a dominare l'area colorata e tutti gli altri pronti a non perdere una rotazione in difesa e a osare nella metà campo d'attacco. Con Sakota e Green i ragazzi di Vitucci toccano un fantascientifico più quindici, limato dalla “bomba” di Hackett allo scadere: 27-15.

    [i][b]Solo dieci punti nel secondo quarto. [/b][/i]La verve prealpina si placa contestualmente al secondo fallo della propria guida Mike Green, costretto ad assaggiare la panchina. L'attacco non pesca più la retina, mentre una Montepaschi non brillantissima trova comunque un paio di canestri sporchi, ottimi per il 27-19. Un minuto di Polonara show (entrata micidiale, stoppata, rimbalzo) e un 2+1 di Dunston ridanno un buon margine, assottigliato dal primo canestro dell'applauditissimo ex Kristian Kangur. L'anarchia accompagna alcune azioni, con il tabellone inchiodato sul 33-21 a vegliare su momenti di caos collettivo. Due fiammate di Brown e Kasun rilanciano le azioni dei verdi del Palio, poi è ancora il tignoso croato a portare a spasso uno spaesato Talts siglando il 33-27. L'asfittico attacco lombardo si sblocca finalmente con i tiri liberi Green ed Ere, però il surplus di “soltanto” otto lunghezze dell'intervallo lungo lascia un po' di amaro in bocca.

    [i][b]A tratti irresistibili. [/b][/i]Un ciuffo dall'angolo di cavallo pazzo Banks incanala la ripresa nella direzione giusta. La terza penalità di Green (contatto banale in attacco) non scompone il piano partita della Cimberio, sempre oculatamente spericolata. Emblematica a tal proposito l'azione di Ere: dopo tre mezze palle perse, il nigeriano inventa un dardo poetico dai 6,75 m. Gli ospiti si affidano al solo play della nazionale, Hackett (sette punti consecutivi toscani, fino al 49-37, sono a sua firma), mentre i suoi compari maneggiano la sfera come se fosse una saponetta. Bobby Brown (-9 di valutazione finale), controfigura oscena di quel fenomeno di McCalebb, si fa fischiare un fallo tecnico, capitalizzato da Banks: in piena [i]trance[/i] agonistica, il capocannoniere dello scorso campionato israeliano trascina Varese sul 54-39. Nelle bolgia infernale di Masnago Siena vaga impaurita, trovando rari sprazzi con il luogotenente Carraretto e con il neofita Janning (nel complesso disastroso), ma assommando svarioni per i quali il buon Pianigiani avrebbe ordinato allenamenti punitivi alle quattro di notte. Peccato che Varese si specchi nella sua bellezza e non vada oltre il 57-45 della breve pausa.

    [i][b]Finale vietato ai cardiopatici. [/b][/i]Il secondo quintetto tiene degnamente botta con una lodevole abnegazione difensiva e con cinque punti consecutivi di De Nicolao (62-48), quindi Vitucci ferma le animosità del [i]parquet [/i]e la rincorsa senese con un sacrosanto minuto di sospensione. Il pressing a tutto campo dei pluricampioni di Italia frutta agli uomini di Banchi un break e una dose di autostima: 62-55. La Montepaschi manca tre tiri di fila per riprendere la scia, allora è Green a sentenziare da tre il nuovo più dieci biancorosso (67-57). Kangur segna da tre, Ere lo emula, l'onda d'urto delle difese tiene vivissima la contesa. Due segnature di Carraretto e compagni sembrano modificare l'inerzia del match, quindi Dunston assesta una stoppata in difesa annichilendo il buon KK. La Cimberio fatica a incrementare il proprio bottino, allora sfodera il meglio di sé con un recupero in difesa e un rimbalzone offensivo. Sul capovolgimento di fronte, però, Moss è letale dalla grande distanza 70-67. Varese sbaglia malamente l'ennesimo attacco, così Banchi può disegnare l'azione con ventun secondi sul cronometro. Hackett cerca due punti rapidi ma trova solo il ferro, allora Green dalla lunetta e la fuga per la vittoria di Ere valgono il 74-67.

    Poi è solo un battere di mani convulso e un susseguirsi di cori. Con la canzone “Vitucci portaci in Europa” al numero uno della hit-list della curva. Sono grida di soddisfazione che a ottobre significano poco, ma il fatto di andare a Bologna – domenica sera – per un scontro diretto da primato fa venire le vertigini. In ogni caso, ben venga un lieve giramento di testa: dopo tanti anni nascosti negli scantinati di bassa o media classifica, si percepisce area fresca.

  • pxg14
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Se la verità è interessante solo quando la si vede, questo è il momento di accorrere per conoscere e capire. Ma chi, se non una Cimberio che, sin qui, pur nelle sue contraddizioni fra attacco (crepitante) e difesa (melensa), fra rischi e certezze, ha rispettato premesse e promesse d'una formazione tutta da scoprire in una ribalta luccicante, quindi non di carta stagnola? [/size][/font][/size][/font][/color]
    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Se i punti nelle mani degli uomini di Vitucci, molti con copiose segnature in dote ma da valutare al cambio italiano, sin qui, hanno scavalcato legittimi interrogativi, resta ancora tutto da dimostrare quell'equilibrio tra attacco e difesa che cementa una grande squadra. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Sinora, è vero, non v'è stato bisogno di valori corrispondenti nelle due metà campo per affermarsi, disponendo Varese, proprio alla distanza, dell'elemento in più, capace di spaccare la gara contro presenze avversarie, sicuramente baldanzose ma non di grande spessore come ne è invece dotata Siena. La quale, però, sembra lontana dall'essere quel pezzo grosso e unico che terrorizzava persino, almeno sino a un paio di stagioni fa, ed ora più che mai alle prese con una crisi di cambiamenti esistenziali avendo perso, in un sol colpo, due suoi potenti emblemi di identità quali erano Pianigiani in panchina e Stonerook in campo nonché un asso come McCalebb i cui sospiri in area si trasformavano in bufere al contrario di quelli del sostituto Brown che, finora, sono arietta. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Senza più i marchi di fabbrica della nota e premiata ditta, Siena sta soffrendo alla ricerca dei suoi famosi spessori, d'un collettivo intimidatorio per varietà di valori tecnici e atletici imponenti. Invece, ora come ora, stiamo scoprendo, almeno sino a prova contraria (purché non avvenga domani a Masnago), una Montepaschi disorientata e perdente ponendosi essa, e comunque, tra le candidate allo scudetto, anche se, al suo confronto, Cantù s'è rafforzata sul serio al di là della Supercoppa vinta dovendo, poi e per forza, citare Milano il cui potenziale va però tradotto in moneta sonante per un'intera stagione. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Venerdì sera, in Eurolega, la squadra di Banchi, roba da fili staccati, qualcuno pure fulminato, le ha buscate nel suo palazzo dall'Alba Berlino, formazione che la Cimberio regolò nemmeno un mese fa. Si commette, è vero, un azzardo nel voler trarre relative indicazioni da un'amichevole dell'estate ma un certo paragone, seppur all'ingrosso, ci sta per una Pall. Varese che può accampare forti motivazioni e legittime aspirazioni di successo pur con evidenti limiti d'equilibrio (di squadra) deducibili proprio dall'effetto di tante novità e individualità, alcune delle quali spiccate e prorompenti. [/font][/size][/size][/font][/color]

    [color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La Cimberio ritrova Kangur (foto Blitz), avversario temibile dall'arco ancorché incline a un protagonismo emotivamente controproducente quando cerca dimostrazione di sé, sicuramente un applauso, da buon ex, se lo merita. Contro una Siena un po' stanca e frustrata c'è solo un'inserzione: occasione cercasi. [/font][/size][/size][/font][/color]

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