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VareseFansBasketNews

  • simon89
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Varese e Lega Basket si contendono gli stessi profili per la presidenza? Tra i nomi caldi per la guida della "Confindustria" dei canestri ci sarebbero Carlo Recalcati e Toto Bulgheroni, possibili candidati contrapposti nell'ipotesi sempre più probabile che Fernando Marino si candidi alle elezioni amministrative come sindaco di Brindisi. L'ex et. azzurro avrebbe ricevuto l'investitura ufficiale in maniera quantomai inusuale - ossia contestualmente all'esonero - da parte del proprietario della Reyer Venezia Luigi Brugnaro; e a supportare la sua candidatura ci sarebbe Milano, che giovedì ha riunito altre sei società per discutere il futuro della Lega.[/font][/color][/size][/font][/color][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
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    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']L'ex proprietario della Pallacanestro Varese sarebbe invece il candidato di alto profilo istituzionale che potrebbe affiancarsi ad un tecnico "operativo" nel ruolo di direttore generale come Andrea Bassani. attuale numero due dell'Uleb a Barcellona; una scelta che piacerebbe ad un gruppo di club guidati da Sassari, Brindisi e Varese). Se si votasse oggi, nessuna delle due figure avrebbe comunque il quorum dei due terzi dei voti (11 su 16 società) necessario per "strappare" la nomina. L'assemblea in programma oggi a Milano non si esprimerà dunque sul nome del nuovo presidente: all'ordine del giorno ci sarà la ratifica dell'ingresso tra i fondatori della società che amministrerà la nuova Basketball Champions League della FIB A (Varese ha già detto sì seguendo le indicazioni di Marino e Petrucci, ma c'è qualche club che ancora non è convinto ). E a margine è in programma un incontro con Fip e Cia nel quale la Lega Basket richiederà un aumento dell'età massima per arbitrare in serie A (oggi a 50 anni - con deroga di 12 mesi per gli intemazionali -si va in pensione obbligata).[/font][/color][/size][/font][/color][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
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    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Nel frattempo però le due figure con trascorsi importanti nella storia passata di Varese continuano ad avere il loro peso anche negli scenari del possibile futuro. L'ipotesi di un Carlo Recalcati sulla poltrona più alta di piazza Monte Grappa non sembra però aver trovato molti consensi nell'assemblea di "Varese nel Cuore", che punterebbero ad una figura forte alla guida dell' area tecnica con mansioni da general manager pur esterno al CdA.[/font][/color][/size][/font][/color][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']L'ex proprietario della Pallacanestro Varese è invece uno dei "grandi saggi" consultati da Alberto Castelli per disegnale la struttura della governance futura: pur restando vicino come tifoso alla creatura di cui è stato giocatore prima ancora che dirigente e proprietario, Bulgheroni aveva escluso da tempo un suo coinvolgimento diretto nel consorzio. Ma se la società di piazza Monte Grappa cercasse un presidente rappresentativo in grado di garantire un contributo di idee e conoscenza cestistica di altissimo livello, nessuno meglio di Toto potrebbe riscuotere unanimi consensi. A patto ovviamente che sia disponibile a tornare nuovamente in campo in prima persona 15 anni dopo aver ceduto la società e 24 anni dopo la sua ultima stagione da presidente.[/font][/color][/size][/font][/color][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
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    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/size][/font][/color]

  • simon89
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']In attesa delle novità annunciate ai vertici della Pallacanestro Varese per la stagione 2016-17, Fabrizio Fiorini è il primo volto nuovo del CdA della società di piazza Monte Grappa. Doppio mandato da vicepresidente di "Varese nel Cuore " e membro della "governance" del club biancorosso per l'imprenditore milanese, la figura scelta dalla proprietà per trasferire all'interno della stanza dei bottoni le scelte strategiche dei consorziati, molto più partecipi negli ultimi 18 mesi dopo che per i primi 4 anni "Varese nel Cuore" e Pallacanestro Varese hanno avuto la medesima "governance": «La mia è una funzione di coordinamento finanziario e amministrativo a supporto di Stefano Coppa: siccome con lui vado d'accordo e sono certo che non tutte le colpe siano sue, ho offerto la mia disponibilità per affiancarlo, verificando cosa c'è oggi e come possiamo migliorare domani la struttura non legata all'area tecnica. Si è passati da una sovrapposizione ad una netta separazione con due CdA non collegati, anche se Coppa, Salvestrin e Cozzi dell'attuale CdA sono consorziati. Dunque la cosa più intelligente è parsa quella mantenere due entità diverse, ma con un trait d'union che tenga i contatti».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Il ruolo di Fiorini sarà poco appariscente ma importante, dovendo mettere a fuoco con esattezza il budget per la prossima stagione: «Il mio compito è incentrato sull'obiettivo di definire entro 45-60 giorni quale sarà il budget effettivo per la prossima stagione, e quanto si potrà mettere in mano a chi arriverà o chi resterà all'interno di società ed area tecnica. Non sono certo io da solo che dovrà nominare presidente e g.m.: queste scelte sono in capo al CdA di "Varese nel Cuore" e in particolare ad Alberto Castelli, che sta svolgendo consultazioni ad ampio raggio».[/font][/color][/size][/font][/color]
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Ma dopo aver ragionato principalmente sulla scelta della figura da mettere a capo dell' area sportiva, ora i vertici del consorzio sembrano aver spostato l'attenzione sulla scelta del presidente: «La cosa fondamentale era stabilire la struttura da dare alla società: una volta che l'assemblea di lunedì scorso ha scelto l'indirizzo strategico, dobbiamo trovare le persone giuste. Vero che il ruolo del presidente è importante, e non si può nominarlo per ultimo a meno di non puntare su un elemento puramente rappresentativo. La nostra idea è avere un CdA operativo con deleghe precise e che si interfacci molto con la sua guida».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']In ogni caso Fiorini invita i tifosi a sostenere squadra e dirigenza attuale fino al raggiungimento della salvezza, priorità assoluta da raggiungere prima di ragionare su qualsiasi assetto futuro: «Impossibile definire in soli 15-20 giorni una struttura futura senza sapere chi fra coloro che attualmente fanno parte del progetto sarà ancora con noi l'anno prossimo. In chiave futura stiamo facendo solo passi esplorativi, ma solo dopo aver ottenuto la permanenza in A ci muoveremo in maniera concreta. La salvezza è prioritaria su tutto, e la cosa più sbagliata è destabilizzare la società indebolendo la dirigenza attuale. Fino al termine della stagione giocatori, allenatori e dirigenti sono e rimarranno questi: insultare chi va in campo non ha senso, e vale anche per Stefano Coppa: lo stimo, ma anche chi oggi lo stima poco lo lasci libero di lavorare fino al 30 aprile».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/size][/font][/color]
     

  • simon89
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Maalik Wayns tiene aperte le porte dell'Europa all'Openjobmetis. Una tripla del giocatore più discusso a 1 secondo e 37 decimi di una partila dai mille capovolgimenti di fronte permette a Varese di difendere il fattore campo contro il Gaziantep nel turno inaugurale degli ottavi di FIBA Europe Cup. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Prova gagliarda per la squadra di Moretti, condotta da un sostanzioso Chris Wright (7/10 al tiro e 7 assist): con un playmaker vero sul ponte di comando, i biancorossi ritrovato fatturato interno dalla coppia Faye-Davies (36 punti in due) e ribaltano con un quarto periodo rombante il meno 9 del 29'. Ma dopo il "tremebondo" finale contro Capo d'Orlando, Varese rischia di produrre un'altra "frittata" sprecando gli 8 punti di vantaggio del 36' con una lunga serie di affanni ed errori causati dall'insicurezza. Stavolta però la roulette russa dell'ultimo tiro dice bene all'OJM, e una partita iniziata con qualche polemica («Da anni promettete, ma quando vi dimettete?» lo striscione della Curva Nord nei confronti del presidente Stefano Coppa) si chiude tra gli applausi convinti del pubblico. E come già accaduto in altre occasioni, l'Europa -stavolta quella vera dopo Last 32 all'acqua di rose - ridà il sorriso a Varese, che confidando nel recupero di capitan Cavaliero (ci sarà a Torino e per l'eventuale bella contro il Gaziantep) mostra la faccia grintosa e il piglio deciso che sarà indispensabile per uscire dalle secche della bagarre salvezza. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Sin dall'avvio la squadra di Moretti trova buone soluzioni interne con Davies e Faye, e la regia di Wright innesca un tonico Ferrero (17-12 al 6') con i lunghi ospiti King e Williams già a quota 2 falli dopo 7'30". Ma paradossalmente l'Openjobmetis fa più fatica contro l'assetto dinamico del Gaziantep: Stone crea per sé e per gli altri e i turchi volano a suon di triple fino al 22-32 dell'11'. Varese cerca di attaccare il ferro, ma il metro arbitrale permissivo non premia i suoi sforzi; una difesa più graffiante con Wright e Ferrero a mettere pressione sulla palla riporta in scia i padroni di casa. L'energia del nuovo play e del nuovo idolo di Masnago è contagiosa, e Varese mostra un piglio totalmente diverso: controbreak di 18-3 in 8' per il 40-35 del 19', producendo tanta intensità e tanto contropiede con i 3 lunghi. Il Royal Hali contiene i danni alla pausa lunga, ma l'OJM riprende con piglio deciso e ah unga sul 49-42 del 22'. Due triple di Rautins tengono in scia il Gaziantep, che ritrova fluidità con le giocate frontali dei lunghi e chiude l'area a doppia mandata sulle iniziative degli interni di casa. Controbreak di 2-18 e strappo turco sul 51-60 del 27'. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Dopo l'ultimo intervallo Varese ingrana di nuovo le marce alte in difesa e capitalizza il lavoro dei lunghi in attacco. Parziale complessivo di 17-2 in 5'40" col sorpasso propiziato da 5 punti in fila di Wright, mentre Faye e Davies (antisportivo subito da Balazic) portano fino al 72-64 del 36'. Il Gaziantep non si arrende con Rautins e Calloway che rispondono al fuoco di Faye; Balazic firma il 78-76 a meno 45", Wright deraglia modello Capo d'Orlando sul più 2, ma il liberissimo Ògur spara sul ferro il possibile sorpasso. Non basta però l'1-2 di Kangur per mettere al sicuro il risultato: il fallo di Davies su Stone vale il 79-78 ameno 11", e sull'erroraccio da matita rossa di Faye contro il pressing turco, Calloway dall'angolo innesca lo psicodramma con la tripla del 79-81 a meno 9". Ma la magia di Wayns cancella la seconda beffa consecu- tiva, con Rautins marcatissimo da Davies che va corto sull'ultimo tiro.[/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia [/font][/color][/size]

  • simon89
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Fiducia alla governarne attuale, aumentando competenze e poteri di Massimo Ferraiuolo per i prossimi tre mesi; un CdA basato su un general manager forte e un manager extra-sportivo con un presidente di rappresentanza per la prossima stagione. Nessuna rivoluzione, confermando il mandato presidenziale di Stefano Coppa: l'unica novità che esce dall'assemblea del consorzio è quella del ruolo più importante affidato a Ferraiuolo (già d.s. a interim negli ultimi tre mesi del 2014/' 15) sopravanzando nelle gerarchie Bruno Arrigoni visto l'esaurimento delle sue mansioni di uomo-mercato con la chiusura dei tesseramenti e la necessità di una figura che abbia il polso dell' ambiente nel fungere da raccordo tra squadra, coach e società.[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Così la proprietà della Pallacanestro Varese gioca le sue carte per risolvere la crisi della squadra di Paolo Moretti e disegna il futuro della governance in scadenza il 30 giugno. L'assemblea dei 53 soci, svoltasi nella fattoria Gaggio di Bodio Lomnago, ha rinnovato fino al 2019 il mandato del Cd A di "Varese nel Cuore" guidato da Alberto Castelli. E allo stesso tempo discusso delle strategie di stretta attualità e di quelle per la stagione futura: il presente significa continuità senza svolte che avrebbero avuto un impatto traumatico su un ambiente già scosso dai risultati negativi delle ultime settimane. «Un cambiamento ai vertici sarebbe inutilmente traumatico, dunque sosteniamo gli attori attuali affidando a Stefano Coppa il compito di trovare le giuste soluzioni - spiega Alberto Castelli -. Allo stato attuale c'è fiducia nella gestione corrente. Cambiare in corsa avrebbe creato ulteriori tensioni, siamo convinti che l'attuale CdA abbia le ca- pacità e i mezzi per risolvere la situazione. Il ruolo di Ferraiuolo? Toccherà al presidente trovare gli equilibri interni, ma è una risorsa preziosa che rappresenta la continuità del club. Se sarà lui la persona in grado di ottimizzare le risorse ben venga, al di là della stima personale che nutro nei suoi confronti».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Dunque, Coppa confermato alla presidenza col supporto di Ferraiuolo in veste di g.m. per chiudere la stagione. Ma per il futuro l'assemblea dei soci ha scelto pressoché all'unanimità il format del futuro CdA. «La proprietà ha scelto di costruire un consiglio a valle del quale ci sarà una divisione tra area sportiva e non sportiva - spiega Castelli -. L'idea è di cercare un g.m. esterno al CdA che assieme all' allenatore si occupi della costruzione e della gestione della prima squadra, staccando il settore giovanile che diventerà una struttura a parte: l'idea è quella di formare una catena di comando molto stretta. Si cercherà inoltre una persona che si occupi dell'aspetto manageriale, tra marketing, aspetti finanziari, ricerca risorse e rapporti istituzionali, valorizzando comunque al massimo le risorse interne, mentre il presidente sarà una figura rappresentativa».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Di certo, il primo nome del CdA del futuro è quello di Fabrizio Fiorini: il vicepresidente di "Varese nel Cuore" è ufficialmente entrato ieri a far parte della governance della Pallacanestro Varese, col ruolo di uomo di raccordo tra i due consigli. Per l'uomo forte dell'area tecnica che verrà il ballottaggio sembra ristretto a Claudio Coldebella e Cecco Vescovi, ma Castelli indica come priorità la scelta degli uomini della "stanza dei bottoni": «La logica vuole che prima vengano nominati i membri del CdA e che poi siano questi a scegliere le persone cui affidare le aree di riferimento. È la prima volta che noi proprietari ci troviamo a prendere questo tipo di decisioni e logicamente saremo partecipi nelle scelte strategiche, a partire dalla presenza di una figura di collegamento tra i due consigli».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/size][/font][/color]

  • simon89
    [font=arial][size=4][color=rgb(0,0,0)]Oggi il Consorzio Varese nel Cuore, la proprietà della Pallacanestro Varese, quell'insieme di imprenditori e appassionati che cinque anni fa hanno garantito la sopravvivenza di questa società, si riunirà per rinnovare le proprie cariche, per approvare il proprio bilancio e per inquadrare quello che sarà il futuro della sua controllata.[/color]
     
    [color=rgb(0,0,0)]Non vorremmo essere nei loro panni: oggi, qui, ora, il futuro è difficile da immaginare, se non nero come le nuvole che aleggiano sopra il presente. Non esiste futuro se si retrocede. Non esistono considerazioni sul budget, sui giocatori, sui presidenti, sui dirigenti, su modalità di composizione dei consigli d'amministrazione. Non esiste più nulla. Oggi, qui, ora, il futuro si gioca sul campo e farebbero bene a stamparselo nella mente tutti: squadra, società, consorzio.[/color]
     
    [color=rgb(0,0,0)]La sconfitta nel terribile e crudele match salvezza contro Capo d'Orlando ha un peso enorme, con tutto quel carico di conferme negative che si porta dietro. Non esiste squadra più scarsa in serie A rispetto a Varese, non esiste formazione più povera di talento individuale. Per dire: guardi giocare la Betaland, una delle supposte avversarie di questa estenuante corsa per rimanere in serie A, e non hai alcun dubbio nel giudicare quale sia la squadra più attrezzata, più scafata, più abile. I siciliani ieri hanno dominato e solo l'orgoglio di Giancarlo Ferrero, il giocatore meno pagato di questa rosa con Varanauskas, quello che certi fenomeni in società volevano mandar via a dicembre, ha consentito il recupero e la vittoria sfiorata.[/color]
     
    [color=rgb(0,0,0)]Questa è la squadra peggiore che abbia mai vestito il biancorosso: quella che nel 2008 retrocesse era più indolente, il che è grave, ma non più debole. Anzi. Oggi, nella riunione tra i consorziati, l'unico accenno al futuro deve essere in questo senso: chi ha costruito tale accozzaglia di mestieranti, chi ha scelto certi giocatori stranieri da mettersi le mani nei capelli, chi ha ritardato ogni operazione di mercato non deve essere più riproposto il prossimo anno, sempre che ci sia un prossimo anno. Ci deve essere un limite, in tutto.[/color]
     
    [color=rgb(0,0,0)]E mentre nella sala hospitality del Palawhirlpool c'è ancora chi ha il coraggio di ridere e scherzare dopo la partita, l'ultimo consiglio di giornata noi lo diamo a coach Paolo Moretti, che in sala stampa ha affermato di pensare solo alla coppa da oggi in poi: coach, mercoledì sera, contro il Gaziantep, metta in campo gli juniores. Qui c'è qualcosa di ben più importante che dovrebbe catalizzare i pensieri. Ha un solo nome, molto semplice: si chiama sopravvivenza.[/color][/size][/font]

  • simon89
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
    [font=arial][size=4][color=rgb(0,0,0)]Scherzando col fuoco si finisce per scottarsi malamente. Varese paga sulla sua pelle le troppe leggerezze commesse sul campo nelle ultime due settimane, e sprofonda in piena zona retrocessione a 10 turni dal termine di un campionato sempre più complicato. Le istantantee decisive di un match da “sliding doors” per la stagione biancorossa sono gli errori finali di Chris Wright e il canestro partita di Ryan Boatright, i rinforzi scelti rispettivamente da Openjobmetis e Betaland per giocarsi il rush finale. Il giudizio sul play ex Pesaro non può che essere sospeso, sebbene nell’economia della partita la produzione perimetrale modesta dei due esterni americani di Varese rispetto allo show balistico dell’ex Connecticut (4/24 in due contro 12/18 in 27’) sia la principale chiave di lettura.[/color][/size][/font][/font][/color][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
     [/font][/color][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
    [font=arial][size=4][color=rgb(0,0,0)]Ma come è possibile che l’ultimo arrivato, inattivo dal 17 novembre, sia chiamato a giocarsi i possessi decisivi della partita più delicata della stagione? E come è possibile arrivare alla partita più delicata della stagione con un playmaker fermo da 3 mesi e con soli 5 giorni di allenamento con la squadra? Domande da girare a chi si è arrovellato fin da metà settembre sul conto di Maalik Wayns [/color][color=rgb(0,0,0)]e della sua leadership nel ruolo nevralgico in cabina di regia. Che il rapporto tra Paolo Moretti e il giocatore di Philadelphia - e il suo amico d’infanzia Galloway - sia stato complicato sin dall’avvio è indiscutibile. Alla fine, tra l’interregno di Ukic - imprescindibile per un mese, poi indigesto a tutti - e il mese positivo tra metà dicembre e metà gennaio di Maalik, si è optato per sfiduciare un giocatore comunque troppo alterno e condizionante a dispetto delle imprese balistiche di Minsk e Caserta. Ma così va ricostruita a metà febbraio un’identità nuova nelle mani di un giocatore di quantità, proprio nel momento in cui la classifica fa davvero paura.[/color][/size][/font][/font][/color][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
     [/font][/color][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica]
    [font=arial][size=4][color=rgb(0,0,0)]Le due vittorie regalate a Pesaro e Capo d’Orlando avrebbero permesso ai proprietari di ragionare in maniera più serena sulla forma da dare al futuro nell’assemblea di stasera, e all’ambiente di concentrarsi sugli ottavi di FIBA Cup contro il Gaziantep. A questo punto però la priorità assoluta è quella di prepararsi al meglio per la trasferta del 28 febbraio a Torino, confidando di recuperare Cavaliero e Campani (i cui problemi fisici sono stati parte integrante della crisi dell’ultimo mese) e di trovare la giusta alchimia tecnica tra Wright e Wayns. E l’assemblea del consorzio di stasera? Prima di parlare del futuro, a partire dal nome del presidente (intanto Carlo Recalcati - uno dei 4 candidati a un ruolo chiave - è stato esonerato ieri da Venezia), va messo in sicurezza il presente...[/color][/size][/font][/font][/color]

  • Nicolò Cavalli
    [b]BRANDON DAVIES [/b](14 punti; 4/9 2p; 0/2 3p; 6/9 tl) [b]VOTO: 5,5. [/b]Esce aalla distanza dopo una partenza di match da tregenda. Nella ripresa picchetta la tenda nel pitturato avversario e calamita falli a iosa da parte degli avversari. Peccato per quei tiri liberi sbagliati, di solito il pezzo forte della casa, emblema del “vorrei ma non posso” di questa stagione.
     
    [b]MOUHAMMAD FAYE [/b](10 punti; 2/2 2p; 2/4 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 5,5. [/b]Nemmeno malaccio come atteggiamento offensivo, mettendo in difficoltà la variegata truppa di lunghi in magli Betland, finisce nel dimenticatoio (punizione forse sin troppo dura) a causa di difese abbozzate e rimbalzi persi a un palmo di distanza. Ma siamo sicuri che fosse l'unico a dormire?
     
    [b]MAALIK WAYNS [/b](6 punti; 1/4 2p; 0/0 3p; 1/2 tl) [b]VOTO: 4. [/b]Gioca per se stesso – peraltro davvero male – senza servire alcun assist per i compagni. Litiga con i ferri di Masnago, sembra un telepass in difesa, ha il volto dimesso già dopo il primo svantaggio. Appena esce dal campo, la squadra gira decisamente meglio. Disastroso.
     
    [b]OVIDIJUS VARANAUSKAS [/b](2 punti; 1/1 2p; 0/0 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 4,5. [/b]Basta vedere i quattro palloni platealmente gettati alle ortiche per avere un'idea del livello del folletto lituano. Ha giocato per una vita a basket tre contro tre, peccato che qui si faccia sul serio.
     
    [b]CHRIST WRIGHT [/b](9 punti; 1/9 2p; 1/3 3p; 4/6 tl)[b] VOTO: 5. [/b]Volenteroso ma appesantito, inglorioso nelle percentuali ma attento a servire qualche pallone ai compagni, in difficoltà assieme ad un altro play e a suo agio in un quintetto classico. Una prestazione vissuta sull'onda dell'emotività, fino all'errore fatale. Ma Moretti ha forse ecceduto nel caricarlo di responsabilità?
     
    [b]LUCA CAMPANI[/b] (0 punti; 0/1 2p; 0/0 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: s.v. [/b]Visto il malcontento della Piazza, qualcuno spieghi [i]coram populo [/i]se si tratta di infortunio o meno. Nella mattanza subita rimbalzo, l'atipicità di Luchino avrebbe forse messo qualche pezza.
     
    [b]GIANCARLO FERRERO [/b](16 punti; 6/7 2p; 0/2 3p; 4/7 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Con dieci giocatori attenti e agguerriti come lui, l'OJM in classifica sarebbe in zona play-off. Giancarlo scuote i compagni, taglia verso il ferro avversario come se dovesse assaltare il fortino nemico, sfrutta tutti i [i]mismatch [/i]concessi dall'avversario. Si guadagna due [i]standing ovation[/i], grazie lo stesso per il cuore.
     
    [b]KRISTJAN KANGUR [/b](13 punti; 3/4 2p; 1/1 3p; 4/4 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]D'accordo, visti l'età e gli acciacchi, i ricordi di scudetti e palcoscenici stellati sono lontani. Eppure, fossimo stati in lui, dopo quel pietoso primo quarto collettivo ce ne saremmo andati offesi nell'anima. KK invece ci prova fino in fondo, con punti, rimbalzi, difesa, assist. Gli chiediamo un ultimo sforzo da qui a maggio: salvaci tu.
     
    [b]RIHARD KUKSIKS [/b](11 punti; 1/1 2p; 3/4 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 5,5. [/b]I nove punti siglati nell'ultimo periodo, quando l'Orlandina pareva avere la strada spianata, rappresentano un estratto di bravura e carattere. Ma per scrivere pagine importanti, siano esse per un titolo o una permanenza nella categoria, si richiede ben altra costanza.

  • Nicolò Cavalli
    Un primo tempo in cui Varese si fa prendere in testa 25 rimbalzi (contro 12) e non indovina un accoppiamento difensivo, un terzo quarto condotto con il terrore negli occhi e la nebbia nella mente, una reazione vivida sprecata nel momento topico di una serata di infiniti rimpianti (un dato su tutti, il 19/28 dalla lunetta). Questa la [i]summa[/i] – nel senso di riassunto, ma anche di [i]iniuria[/i] – di una gara mal preparata da Moretti e bucata tremendamente da alcuni interpreti (Wayns). Una partita che, senza scaramanzia alcuna, temiamo verrà raccontata tra qualche mese per descrivere la discesa verso gli inferi della Lega Due.
     
    [i][b]Chi ha scritto la sceneggiatura? [/b][/i]In un avvio di gara con modestissimo livello tecnico e agonistico, sono i veterani di Capo d'Orlando, Bowers e Jasaitis, a produrre il primo allungo (5-8). Moretti richiama in panchina l'esordiente Wright, artefice di qualche forzatura e in vistoso ritardo di condizione, trovando dagli altri attori in campo una recitazione da [i]b-movie [/i]resa ancor più grottesca, nei ranghi avversari, dalla schiacciata mancata da Oriakhi. Cinque punti di polpastrello di Kangur, uno che quanto meno ha calcato palcoscenici di vera pallacanestro, e sette di Boatright, campione NCAA 2014, ridanno dignità alla partita in concomitanza della prima pausa: 15 pari, ma il copione è da cestinare.
     
    [i][b]Monologo di Boatright. [/b][/i]La girandola di cambi biancorossa, utile soltanto a lasciare il solito numero 11 ospite libero di martellare da ogni posizione (deliziosa la tripla del 17-24), richiama la proprietà di matematica elementare per cui cambiando l'ordine degli addendi, il risultato non cambia: affanno, approssimazione, paura. Due conclusioni pesanti di Faye e il primo squillo di Wright – 26-28 a metà periodo – non fanno il paio con la dovuta attenzione difensiva e nel presidio dei tabelloni: perfino il baby Laquintana assume i galloni del leader trascinando la Betland alla doppia cifra di vantaggio. Una rubata, convertita in affondo al ferro, di Ferrero riscalda l'ugola dei fedelissimi di Masnago, eppure i ragazzi di Di Carlo procedono imperterriti (ventello di Boatright e dardo di Ilievski) prima dell'entrata di [i]Momo [/i]per il 38-43 della pausa lunga.
     
    [i][b]Un coro di balbettii. [/b][/i]La zona morettiana di inizio ripresa fa sudare l'Orlandina, comunque abile a scrollarsi di dosso le ragnatele con il ciuffo di Bowers, mentre sul fronte offensivo il piatto prealpino continua a piangere lacrime amare. Il metro arbitrale scontenta un po' tutti, mentre le polveri bagnate di Varese (nel periodo, 0/5 dall'arco e 6/11 dalla lunetta) regalano un largo sorriso alla diligente banda messinese: 45-52. Il migliore siparietto arriva dalla panchina biancoblu, dove un Di Carlo fin troppo nervoso viene calmato da Basile, ultimo panda della generazione d'oro del basket nostrano. Sbaglia e sbaglia ancora, la Betland crea alla fine il solco con Boatright e Bowers: raccapricciante che lo staff di casa si rifugi nel time-out quando la grandine ha già partorito il 49-60, gap replicato all'ultimo riposo (54-65).
     
    [i][b]Beffa meritata. [/b][/i]Due triple di Kuksiks, innescate dalla forza della disperazione più che da schemi ponderati, e tre canestri di pura rabbia di Ferrero rimettono sui binari dell'equilibrio (68-71) una gara deragliata, poche stazioni prima, in concomitanza del meno tredici del minuto '32. La furia cieca dell'OJM, in vantaggio dopo un'eternità sul 73-71 grazie a una magata di Kangur, viene placata dalla retina arsa dalla lunga da Jasaitis. Varese macina finalmente gioco e orgoglio, trovandosi coesa con il peggior Wayns della stagione messo a sedere, così da una stoppata di Davies nasce la spinta propulsiva per il 78-74. Capo d'Orlando non molla un millimetro (4/4 dalla linea della carità), il ferro rifiuta il canestro di Wright che avrebbe significato vittoria, Jasaitis timbra i liberi dell'81-80. Moretti, dopo il minuto di sospensione, consegna la palla al nuovo arrivato, il quale utilizza male tempi e spaziature. Ecco allora il furetto Boatright incunearsi nell'area avversaria, nascondere la palla, farla riapparire nel cesto ammutolendo i 3700 di Masnago. Punti numero 30 e 31 per il soldato Ryan, come a dire che gli acquisti azzeccati in corsa decideranno la permanenza nella massima serie. Torino ha aggiunto Dyson al [i]roster[/i], Pesaro Daye, Capo d'orlando Boatright, Varese ha tenuto Galloway in squadra fino a febbraio. A voi le considerazioni...
     
    Immaginatevi il classico finale da film americano, con il protagonista impegnato nel disperato tentativo di saltare sul treno lanciato a tutta velocità. Varese prova ad allungarsi fino alla maniglia. Mancano pochi centimetri ma la presa non è sufficientemente salda. E rotola via, nelle lande impolverate della mestizia e dei timori. Due partite di Fiba Cup, inutile ingombro ma auspichiamo valvola di sfogo, prima di giocarsi la stagione all'ombra della Mole. Una sconfitta a Torino vorrebbe dire, questa vola per davvero, retrocessione.

  • simon89
    [size=4][font=arial]Tre formule diverse, ciascuna abbinata ad un nome forte da adattare alla soluzione stabilita per la forma della nuova governance della Pallacanestro Varese. Ultimi preparativi in vista dell'assemblea dei 53 soci di "Varese nel Cuore", che lunedì si ritroveranno per rinnovare le cariche alla guida del consorzio dei proprietari della società di piazza Monte Grappa. Ma se il prolungamento del mandato attualmente in carico ad Alberto Castelli ed al suo CdA di guidare il consorzio fino al 2019 pare una semplice formalità, l'appuntamento previsto all'indomani della sfida-salvezza con Capo d'Orlando dovrà indicare la direzione da intraprendere per i criteri di composizione e le competenze del nuovo CdA del club biancorosso, il cui mandato scadrà al 30 giugno. L'idea è che l'assemblea di lunedì non dovrà essere una sorta di referendum prò o contro l'attuale presidente Stefano Coppa, ma l'occasione di confronto per capire quale delle tre soluzioni tratteggiate da Castelli in settimane di consultazioni ad ampio raggio dentro e fuori la società, sia la più adatta per guidare in maniera più efficace un club nel quale i proprietari sono decisi ad avere un ruolo molto più centrale rispetto ai primi 4 anni.[/font][/size]
     
    [size=4][font=arial]La prima ipotesi sul piatto prevede un consiglio formato da figure già interne a società e consorzio, nel quale ciascuno rivestirà un ruolo legato alle proprie competenze imprenditoriali o professionali, affidando la presidenza a una figura puramente tecnico-sportiva (Carlo Recalcati?).[/font][/size]
     
    [size=4][font=arial]La seconda è per un consiglio "apicale", come quello attualmente guidato da Coppa, con un ampio mandato nelle mani del presidente e un manager esterno (il nome gettonato è quello di Andrea Conti) ad occuparsi della gestione sportiva.[/font][/size]
     
    [size=4][font=arial]Infine, e al momento sembrerebbe l'ipotesi che gode di maggior credito, un consiglio guidato da un presidente di rappresentanza e un mandato forte per un direttore generale esterno al CdA (in ballottaggio ci sarebbero Claudio Coldebella, attuale dg della Lega Nazionale Pallacanestro, e un ritorno di Cecco Vescovi) che si occuperebbe della gestione della società a 360 gradi.[/font][/size]
     
    [size=4][font=arial]Sembra comunque scontata in tutti i casi la valorizzazione delle competenze delle figure già all'interno della società, a partire da quella di Massimo Ferraiuolo. Ma al momento attuale i nomi dei possibili candidati per un ruolo nella stanza dei bottoni della società sono pure e semplici ipotesi, da esplorare in maniera concreta solo dopo che l'assemblea dei soci orienterà il suo voto verso una delle tre soluzioni al vaglio. Toccherà poi ad Alberto Castelli operare concretamente per riempire le caselle vuote e arrivare ad un assetto definitivo della nuova governance entro Pasqua. Ma più che una rivoluzione totale, c'è da attendersi un riposizionamento con l'aggiunta di una sola - per quanto importante - figura esterna agli assetti attuali. Confidando che la squadra di Moretti metta al sicuro la permanenza in serie A in tempi ragionevolmente rapidi, l'altro obiettivo del CdA di "Varese nel cuore" è quello di definire entro fine aprile il budget per la stagione 2016-17, garantendo l'operatività della nuova governance appena conclusa la stagione in corso.[/font][/size]
     
    [size=4][font=arial]Giuseppe Sciascia[/font][/size]

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