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VareseFansBasketNews

  • simon89
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]L’Openjobmetis studia l’operazione Final Four di FIBA Cup a Masnago, riflettendo però con la dovuta attenzione sui costi elevati necessari per portare l’evento a Varese.[/color]
    [color=rgb(0,0,0)]Le 110 pagine del manuale operativo inviato alle possibili candidate ad organizzare l’evento in programma dal 29 aprile all’1 maggio propongono una lunghissima serie di criteri vincolanti sul piano della logistica e dell’ospitalità. La prima stima parla di un investimento complessivo attorno ai 250mila euro per rispettare tutti gli obblighi imposti dalla federazione internazionale: una somma importante da coprire principalmente tramite i ricavi di biglietteria (si ipotizza un mini-abbonamento per le 4 partite in cartellone), dato che solo il 10% dei proventi pubblicitari sarà assegnato al club organizzatore (più una quota variabile tra il 20 e il 7 per cento a seconda del piazzamento finale).[/color]
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    [color=rgb(0,0,0)]E i tempi tecnici per la raccolta pubblicitaria specifica legata alle Final Four a Varese (mai in 70 anni di storia della società il PalaWhirlpool ha ospitato una finale europea) sono decisamente ridotti. La candidatura andrà formalizzata entro il 30 marzo, forse addirittura alla cieca, visto che l’eventuale gara-3 della serie con Anversa si giocherà a Masnago il 6 aprile (ma in caso di mancata qualificazione l’offerta decadrà automaticamente).[/color]
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    [color=rgb(0,0,0)]La società di piazza Monte Grappa sembra comunque decisa a presentare la sua offerta, compatibilmente con i problemi logistici del PalaWhirlpool che in alcuni aspetti non legati alla capienza (bastano 3mila posti) e al campo di gioco non risponde ai canoni minimi della FIBA. Puntando su un importo complessivo ridotto e su un [i]battage[/i] importante per la biglietteria, c’è la possibilità di coprire quasi interamente i costi vivi dell’organizzazione offrendo un evento allettante al pubblico biancorosso.[/color]
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    [color=rgb(0,0,0)]E poi c’è lo stimolo supplementare del [i]bonus[/i] di risultato: giocare in casa aiuterebbe Varese a puntare ai premi più cospicui (250mila euro per la vincente e 100mila per la finalista rispetto ai 70mila per la terza ed ai 50mila per la quarta). «È una scommessa il cui esito, in caso di riscontri positivi della FIBA, dipenderà dalla risposta del pubblico e dalla capacità della squadra di sfruttare l’aiuto del possibile fattore campo - conferma il presidente biancorosso Stefano Coppa -. Riteniamo giusto provarci compatibilmente alle nostre possibilità, anche se sarà molto complicato per questioni logistiche: purtroppo, nonostante un investimento di 1,5 milioni di euro nel giro di sei anni, il nostro palasport ha ancora limiti oggettivi per quanto riguarda gli spazi extra-campo, soprattutto rispetto ad arene di ultima generazione».[/color]
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    [color=rgb(0,0,0)]Ad oggi la società sembra decisa a formulare un’offerta alle sue condizioni economiche e logistiche, verificando anche l’interesse dell’organismo europeo a portare l’evento in una piazza storica come Varese. Lunedì Coppa sarà a Parigi in occasione della presentazione ufficiale della nuova Basketball Champions League: sarà un’occasione per tastare il polso ai vertici dell’organismo internazionale. Anche se poi lo sforzo più importante dovrà farlo la squadra di Moretti nella sfida con Anversa...[/color]
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    [color=rgb(0,0,0)]Giuseppe Sciascia[/color][/font][/size]

  • simon89
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Varese si schiera in favore della FIBA nella guerra a distanza tra la federazione internazionale e l'ULEB per l'organizzazione delle coppe europee 2016-17. [/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Tra i due massimi organismi europei è battaglia senza esclusione di colpi anche a livello legale, col rischio concreto di una moltiplicazione delle competizioni - Eurolega ed Eurocup per il consorzio privato con sede a Barcellona; Champions League e FIBA Cup per la "federazione delle federazioni" di tutta Europa con sede a Monaco di Baviera -in caso di mancato accordo in extremis. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Notevoli le distanze tra le due parti in causa: l'ULEB punta sulla qualità (Eurolega a 16 squadre ed Eurocup a 24 rispetto alle attuali 24 e 36) attirando il meglio del Vecchio Continente con accordi pluriennali e accessi vincolatissimi (licenza di Eurolega per 10 anni più 10 per Milano, offerta triennale per l'Eurocup a Sassari, Trento e Reggio Emilia, convocate ieri a Barcellona per conoscere i dettagli del nuovo progetto) e una ripartizione sostanziosa di ricavi per diritti TV e altri benefit. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Dall'altra parte la FIBA punta sul merito sportivo nella sua Champions League a 32 squadre (24 accessi diretti più 8 dai preliminari, ai quali potrebbe accedere Varese arrivando in fondo alla competizione attuale; 2 posti più 1 per l'Italia) con i risultati del campo come criterio unico di accesso, mentre le eliminate dai preliminari rientreranno nel novero delle partecipanti dell'attuale FIBA Cup (64 squadre con altre 2 italiane). [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']In tutto questo la FIP ha già fatto presente alle società di serie A che sarà possibile partecipare solo a manifestazioni riconosciute dal CIO: le coppe organizzate da un ente privato come l'ULEB non fanno parte dell'elenco, e l'unica deroga è riservata a Milano, in possesso della vecchia licenza triennale di Eurolega in scadenza il 30 giugno 2017. Concetto che Gianni Petrucci e il presidente del CONI Giovanni Malagò ribadiranno giovedì all'assemblea di Lega Basket nella quale i club dovranno ratificare l'adesione alla neocostituita "Newco" che gestirà organizzazione e proventi della Champions League FIBA. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Sulla vicenda il presidente dell'Openjobmetis Stefano Coppa - che presenzierà lunedì prossimo a Parigi alla presentazione della nuova Champions League FIBA - chiarisce la posizione della società: «Voteremo sicuramente sì, prima di tutto perché l'adesione alla NewCo è un' opportunità e non un vincolo: ratificare la firma già avvenuta non impegna nessuno alla partecipazione obbligatoria alle competizioni FIBA. Però il campionato è organizzato sotto l'egida della FIP, che ci ha chiesto di aderire alle coppe FIBA: alla presenza del presidente Petrucci a dicembre abbiamo dato la nostra parola, mi sembra corretto proseguire su quella strada. In particolare, partecipando alla FIBA Cup, mi sentirei a disagio a non appoggiare la federazione internazionale». [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']E l'aspetto preminente dei tornei FIBA che incontra il favore del presidente biancorosso è quello del valore del merito sportivo: «Le valutazioni vanno effettuate anche in funzione degli aspetti economici: quest'anno chi ha giocato l'Eurocup ha sostenuto costi importanti, mentre la FIBA Cup, sia pur di livello più basso, ci ha permesso di avere introiti concreti. Inoltre preferisco il criterio FIBA del merito sportivo: se Juventus, Inter o Milan si piazzano in zona salvezza l'anno dopo non partecipano alla Champions League, qui invece chi ha licenza pluriennale per le coppe Uleb che garantiscono ricavi certi avrebbe un vantaggio potenziale nei confronti degli altri club di serie A». [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/size]

  • simon89
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]La grintosa Bologna risveglia l'Openjobmetis a suon di ceffoni e riapre il dibattito sugli squilibri di una squadra che in trasferta e contro una difesa ruvida ripropone un basket di qualità modesta. [/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Troppo contorno e poca sostanza per i biancorossi nella versione Futurshow Station, in particolar modo dalla coppia Wayns-Davies che per investimenti salariali e qualità tecniche avrebbero dovuto rappresentare l'asse portante della squadra dal punto di vista del fatturato offensivo. Invece troppo spesso Varese è stata condizionata dalle lune del giocatore di Philadelphia, che funziona solo quando gli entra il tiro da fuori, e dall'inconsistenza del pivot ex Brigham Young, troppo alterno nel suo rendimento per questioni caratteriali prima ancora che tecniche. [/color][color=rgb(0,0,0)]Di fatto le - supposte - punte della squadra non sono affidabili, e pur con tutta la sostanza dei correttivi Wright e Kangur - ieri peraltro inferiori al rendimento delle gare precedenti - l'Openjobmetis non può prescindere dal rendimento offensivo dei suoi elementi di maggior qualità.[/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Dunque si torna al "tutto sbagliato e tutto da rifare" in vista della costruzione della Varese che verrà? Sentenza finale rimandata dopo il 30 aprile - meglio ancora l'1 maggio, data dell'eventuale finale di FIBA Cup - con la giuria ancora in camera di consiglio. Ma resta la sensazione di una squadra che possiede un'ossatura sufficientemente solida cui dare continuità, a patto di azzeccare i ritocchi giusti nei ruoli cardine. In ogni cantiere che funzioni serve il giusto mix di operai, geometri e ingegneri: ruolo quest'ultimo è clamorosamente mancato all'appello in tutte e tre le "declinazioni" in regia (con Ukic prima, con Wayns poi e con Wright ora). [/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]La trasferta di Bologna serve per rimettere in chiaro le cose, confidando che il fattore campo possa dare a Varese gli stimoli giusti per sprigionare quel basket intenso e reattivo delle tre vittorie precedenti. L'Openjobmetis in formato trasferta soffre l'agonismo degli avversari, ma la spinta del pubblico riesce comunque a nascondere certi limiti atavici. E a Masnago la squadra di Moretti giocherà 4 delle ultime 7 gare dì campionato più due delle eventuali tre gare dei playoff di FIBA Cup contro Anversa, ed auspicabilmente - in caso di qualificazione e burocrazia permettendo - le eventuali Final Four della competizione europea. Dovranno essere i tifosi a trasformare l'Openjobmetis versione "Cenerentola" lontano da Varese nella squadra graffiante che ha messo sotto avversarie di livello come Cremona, Cantù, Gaziantep e Trento negli ultimi due mesi e mezzo.[/color][/font][/size]
     

  • simon89
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Chris Wright pensa "squadra" non solo in campo ma anche fuori. Il playmaker dell'Openjobmetis si schermisce dall'etichetta di uomo della svolta che tutti gli riconoscono dopo le tre vittorie contro Torino, Gaziantep e Trento capaci di cambiare in una settimana il senso della stagione biancorossa. «Non credo sia dipeso solo da me: per battere tre ottime squadre abbiamo fatto tutto quanto insieme. Io ho messo in campo la mia positività e la mia energia e ho aiutato i miei compagni. Gaziantep aveva grandi individualità e un budget importante ma la strategia del coach è stata fondamentale; così anche con Trento, partita nella quale abbiamo messo in campo tanta intensità ma anche tanto equilibrio. Il segreto è che ognuno di noi creda nelle qualità del compagno: giocando duro e lottando tutti insieme si possono ottenere vittorie importanti».[/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Innegabile però che l'arrivo di un regista puro, votato prima di tutto a far giocare la squadra, abbia sensibilmente migliorato la chimica del gruppo e in particolare il rendimento di alcuni singoli (Davies e Kuksiks su tutti): «Fa semplicemente parte del mio lavoro: da quando sono qui ho cercato di essere l'estensione del coach in campo. Il mio compito non è quello di segnare tanti punti ma mettere nelle migliori condizioni di rendere i tanti attaccanti della squadra e tenere alto il livello di intensità della difesa. Il dato fondamentale delle ultime due gare sono i 21 assist totali: dobbiamo giocare insieme senza egoismi e sfruttare al massimo il talento di tutti. Un altro aspetto determinante per noi è il lavoro a rimbalzo: sia contro Gaziantep che contro Trento le cose migliori le abbiamo fatte in campo aperto, dobbiamo continuare su questa strada». [/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Wright non si accontenta del tris della scorsa settimana e guarda avanti con l'intento di proseguire l'opera anche domenica a Bologna: «Ci aspetta un compito duro: l'Obiettivo Lavoro è un'ottima squadra, reduce dall'impresa di Sassari con un giocatore di qualità come Collins: dovremo stare concentrati ed eseguire al meglio il piano partita. L'obiettivo finale? Non guardo oltre l'allenamento di domani in vista di una trasferta impegnativa come quella sul campo della Virtus. Però stiamo migliorando giorno dopo giorno: continuiamo a credere in noi stessi e vediamo dove potremo arrivare». [/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Di certo a Wright è bastato un mese per fare breccia nel cuore del pubblico e indurre società e staff tecnico a considerare in largo anticipo propositi di rinnovo del contratto. E il giocatore sembra ricambiare l'affetto di Varese nei suoi confronti: «Per me è una benedizione: mi sono limitato a essere me stesso e fare quello che mi riesce meglio. Sicuramente questa era una situazione giusta per me, apprezzo molto il calore dei tifosi e cercherò di dare sempre il massimo per ripagarli del loro affetto. Se mi piacerebbe rimanere a Varese? Amo la città, ho un ottimo rapporto con il coach e mi piace il programma del club. Questo mi sembra un ottimo posto per me e la mia famiglia. Se dovessero rivolermi di sicuro li ascolterò con molta attenzione». [/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Giuseppe Sciascia[/color][/font][/size]

  • simon89
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Prove tecniche di 5+5 in casa Openjobmetis. La vittoria di domenica contro Trento è arrivata nell'occasione in cui la squadra di Moretti ha schierato solo 5 stranieri a referto, vista la defezione definitiva di Faye e l'infortunio di Varanaukas (out per una botta a un dito nell'allenamento di venerdì). [/color][color=rgb(0,0,0)]Un anticipo della formula di costruzione per la Varese che verrà?[/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]La partecipazione alla serie A 2016-17 è ancora da mettere aritmeticamente al sicuro, e nello scacchiere futuro biancorosso ci sono ancora tante caselle da riempire, ad iniziare da quella del presidente. Ma sul 5+5 come schema di composizione del roster prossimo venturo c'è da mettere la mano sul fuoco: lo vuole la proprietà, che già lo scorso anno spingeva per questa soluzione, salvo dover ripiegare sul 3+4+5 (con 40mila euro di luxury tax e 12 contratti professionistici anziché 10) per il ritardo nella scelta dei responsabili dell'area tecnica che hanno impedito di muoversi per tempo sul mercato ristretto degli italiani. [/color][/font][/size]
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Ma verso questa direzione si muove anche Paolo Moretti, che al di là del contratto in essere fino al 2017 (con opzione per il 2018), è unanimemente riconosciuto come il punto fermo dal quale ripartire per la prossima stagione. E allo stesso modo la vede Massimo Ferraiuolo, promosso g.m. in corso d'opera ma con altissime possibilità di mantenere l'incarico attuale anche dopo il 30 giugno. [/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]D'altra parte i risultati sopra le aspettative delle varie Cremona, Trento e Pistoia, basate su una solida ossatura italiana integrata con stranieri dall'elevato valore nel rapporto costi-rendimenti, dimostrano chiaramente che conta più come si spende di quanto si spende. Lo zoccolo duro di Varese è rappresentato dai contratti per la prossima stagione con Cavaliero, Ferrero e Campani (oltre a Molinaro, girato in prestito a Ravenna): in tempi ragionevolmente brevi potrebbe aggiungersi anche il prolungamento dell'accordo con Chris Wright, mossa condivisa da società e staff tecnico visto l'elevato spessore umano e le doti da playmaker puro espresse dal giocatore statunitense in un solo mese in biancorosso. E un' altra estensione "consequenziale" sembra quella con Kristjan Kangur, altro uomo di fiducia di coach Moretti che insieme al regista ex Pesaro ha dato una svolta mentale prima ancora che tecnica all'Openjobmetis. [/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]D'altra parte il coach di Arezzo ha dimostrato di essere più adatto ad allenare giocatori di mentalità e sostanza disposti a seguire un'impronta "europea" basata sulla coralità, piuttosto che piegarsi alle lune degli americani in un basket con poche regole e tanto 1 contro 1. Costruire una squadra più adatta alla sua visione di gioco, anziché quella troppo americanofila con 6 elementi di estrazione NCAA su 12 del settembre 2015, passa attraverso la necessità di individuare uno zoccolo duro all'interno dell'organico attuale. Sul quale poi inserire i tasselli giusti per completare il puzzle: servirà almeno un altro italiano importante, più un esterno e un lungo stranieri (tenendo conto delle indicazioni degli ultimi due mesi per valutare chi è già qui) che sappiano sfruttare le doti da regista puro di Wright. Non ne uscirà una Varese da scudetto, ma ripartendo dal coach e da almeno 5 giocatori del roster attuale non serviranno ancora 5 mesi di esperimenti e correttivi per trovare l'identità...[/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Giuseppe Sciascia[/color][/font][/size]
     

  • simon89
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Primo giorno a Varese per Nemanja Bezbradica: lo “straniero di coppa” scelto dall’Openjobmetis per sostituire Mouhammad Faye in FIBA Europe Cup è sbarcato in mattinata in Italia e ha sostenuto la trafila delle visite mediche di rito prima di formalizzare il tesseramento nei termini prescritti dall’organismo internazionale.[/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Il 22enne lungo, tesserato senza visto grazie al passaporto croato garantito dal suo luogo di nascita ma cresciuto in Serbia all’FMP Belgrado e visto in Eurolega con il Partizan nelle ultime due stagioni, svolgerà oggi il primo allenamento a Masnago con i nuovi compagni nella “riattivazione” dei biancorossi in vista della trasferta di Bologna. L’atleta del 1993 ha un buon fisico (207 centimetri per 102 chili) e tanta voglia di mettersi in mostra dopo aver lasciato il Mostar, la formazione bosniaca dove ha ripreso a fine dicembre (13,5 punti e 8,5 rimbalzi di media in 4 gare), dopo lo stop di qualche settimana per un problema a una caviglia comunque risolto secondo i medici biancorossi.[/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Bezbradica avrà tempo fino al 23 marzo (data della gara-1 dei quarti con Anversa) per trovare la sua dimensione all’interno del gruppo. Certamente non si tratta di un crack di valore assoluto, e neppure di un elemento dello stesso valore di Faye, ma i tempi imposti dalle regole FIBA per la chiusura delle liste per i quarti di finale erano strettissimi, e l’impossibilità di schierare il rinforzo in campionato ha frenato piste di maggior spessore (su tutte quella di Daniel Kickert). [/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Però la società biancorossa è convinta che Bezbradica possa comunque rendersi utile nella corsa dell’Openjobmetis verso le Final Four della FIBA Cup: «Atteggiamento e faccia sono quelle di chi sa di giocarsi una bella occasione per guadagnare visibilità e farsi conoscere in Italia - ha detto il g.m. biancorosso Massimo Ferraiuolo - Da lui ci aspettiamo energia, grinta e massimo impegno: prima di tutto in allenamento, dove darà equilibrio ai quintetti di coach Moretti, aspetto fondamentale per prepararci al meglio a questi due mesi ricchi di appuntamenti importanti. Con soli 3 lunghi senza Faye eravamo squilibrati e le sedute rischiavano di perdere competitività. E poi ci consentirà di non spremere troppo Kangur, non soltanto in settimana ma soprattutto nelle partite internazionali, dando profondità alle nostre rotazioni nel settore lunghi».[/color][/font][/size]
     
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Giuseppe Sciascia[/color][/font][/size]

  • simon89
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans']Stefano Coppa plaude al rifiorire dell’Openjobmetis garantito dal tris di vittorie contro Torino, Gaziantep e Trento che ha permesso alla squadra biancorossa di allontanarsi dalla zona salvezza e continuare la corsa in FIBA Europe Cup. Ma plaude soprattutto alla capacità di società e staff tecnico di compattare l’ambiente dopo la sconfitta di Capo d’Orlando: «In una settimana sono arrivate tre vittorie importantissime che ci allontanano dalla zona pericolo e danno tanto morale ma non dobbiamo sentirci appagati».[/font][/color]
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    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans']«I successi sono figli di un lavoro che viene da lontano - aggiunge - e sta cominciando a dare frutti: ho sempre creduto nella capacità dello staff tecnico di trovare il bandolo della matassa. Sono stati commessi errori cui abbiamo posto rimedio: adesso la squadra ha un’identità e un volto ben precisi. Malgrado critiche anche feroci siamo stati in grado di compattarci uscendo con le nostre forze da una situazione difficile. Con lo staff abbiamo lavorato duramente negli ultimi venti giorni per dare serenità all’ambiente e la squadra ha risposto mettendo insieme tre prestazioni notevoli».[/font][/color]
    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans'] [/font][/color]
    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans']Il presidente ricorre all’ironia per rispondere alla contestazione nei suoi confronti da parte degli Arditi: «Sarà un caso, ma da quando cantano “Coppa vattene” non abbiamo più perso tra le due gare contro il Gaziantep, la trasferta di Torino e il match di domenica: non fosse altro che per la scaramanzia, mi auguro che si prosegua il più a lungo possibile» «Scherzi a parte - prosegue - il campo sta iniziando a dare ragione a chi, come me, pensava che la squadra non fosse profondamente sbagliata, ma bisognosa di correttivi mirati. I tre innesti hanno dato un volto diverso: Kuksiks è prezioso per qualità difensive e tiro, Kangur è il collante e l’anima del gruppo, mentre Wright è un playmaker vero che ha dato ordine».[/font][/color]
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    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans']La svolta decisiva è stata proprio legata all’arrivo del playmaker statunitense, che ha sistemato gli equilibri del gruppo: «La maggior qualità di Chris è quella di non essere egoista, e in questo modo rende tutti più sereni a iniziare da Davies, che sta iniziando a capire cosa abbiamo bisogno da lui. Sono spariti i personalismi per merito suo e dello staff tecnico, che ha insistito sul concetto di coralità facendo capire a tutti qual’era la strada giusta. Squadra iniziale non adatta all’allenatore? Era la prima volta che si lavorava inseme e c’è voluto tempo per conoscerci; non è un caso che i correttivi di mercato siano andati nella direzione desiderata dal coach. Forse su Wright i tempi sono stati troppo lunghi, soprattutto in un periodo nel quale gli infortuni, e in particolare l’assenza di Cavaliero, ci sono costati tanto. Ma sono convinto che nelle prossime due settimane, con due sole partite di domenica, ci siano ancora ampi margini di miglioramento».[/font][/color]
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    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans']E con la salvezza virtualmente acquisita in campionato, l’obiettivo Final Four di FIBA Cup diventa prioritario: «Il passaggio del turno è un traguardo concreto, ed anche per questo abbiamo investito su Bezbradica, atleta ingaggiato per darci una mano in allenamento e allungare le rotazioni in Europa. Vogliamo provare a raggiungere le Final Four e valutare se ci saranno le condizioni economiche per organizzarle a Varese, provando a coronare nel modo migliore la nostra partecipazione a questa manifestazione».[/font][/color]
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    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans']Infine Coppa attende notizie dai vertici di “Varese nel Cuore” relativamente all’eventuale prosecuzione del mandato presidenziale in scadenza al 30 giugno, ma propone un futuro basato sulla continuità con Moretti in panchina e uno zoccolo duro formato dagli italiani.[/font][/color]
    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans']«Non so se sarò ancora io alla guida della società: la scelta spetta al consorzio, che conosce le mie condizioni per rimanere, senza con questo voler porre ultimatum. Però mai come quest’anno si potrebbe programmare in tempi rapidissimi, partendo da uno staff tecnico consolidato senza la necessità di un rodaggio lungo 5 mesi come nella stagione in corso e sui contratti pluriennali non a salire degli italiani. Sul resto, a iniziare da Wright, ragioneremo in tempi rapidi: una partita non fa primavera, però i prossimi due mesi ci daranno risposte per avere idee chiare già a maggio».[/font][/color]
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    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/size]

  • pxg14
    [font=arial][size=4]Se è vero il vecchio adagio secondo cui servono tre indizi per fare una prova, la brillante vittoria di ieri contro Trento fotografa l'attuale valore di una Openjobmetis capace finalmente di esprimersi con continuità su elevati standard di rendimento. [/size][/font]
     
    [font=arial][size=4]A furia di correzioni in corsa, dettate in parte per scelta e in parte per necessità (leggi l'ultima tegola Faye), Varese ha finalmente raggiunto la solidità dell'impianto di gioco sulla base di una coralità efficace e a un equilibrio tra i reparti. Merito del coach Paolo Moretti, bravo a stare sempre sul pezzo nonostante la necessità di adeguarsi ad un organico quasi mai uguale una partita dopo l'altra, e a dare la sua impronta alla squadra quando sono arrivati due giocatori di mentalità (prima Kristjan Kangur e poi Chris Wright) capaci di indirizzare il gruppo nella giusta direzione.[/size][/font]
     
    [font=arial][size=4]Merito ovviamente dei due innesti in corsa, capaci di dare sostanza ed equilibrio ad una squadra non più dipendente dagli sbalzi di umore dell'asse Wayns-Davies, messi nelle condizioni di finalizzare il lavoro di tessitura del gruppo. Ma merito anche alla proprietà di Varese nel Cuore, che ha tenuto botta nei due mesi di difficoltà legata agli infortuni e alle difficoltà sul mercato di riparazione, senza farsi prendere da tentazioni populistiche nel seguire londa del disfattismo incontrollato. E merito anche a Max Ferraiuolo, che nel nuovo ruolo da g.m. ha toccato le corde giuste dopo la sconfitta potenzialmente devastante contro Capo d'Orlando.[/size][/font]
     
    [font=arial][size=4]Un fronte comune prodotto dall'unità d'intenti di tutte le componenti dell'ambiente che ha messo le condizioni per conquistare tre vittorie fondamentali nella settimana che ha cambiato il corso della stagione. Con la salvezza ormai a un passo, c'è la possibilità di cavalcare fino in fondo i playoff europei: alla faccia di chi per mesi ha snobbato la coppetta - oltre a un gruzzolo già superiore a 100mila euro tra bonus di risultato e di sponsor - Varese può dare un senso compiuto agli ultimi due mesi di stagione puntando a un obiettivo concreto.[/size][/font]
     
    [font=arial][size=4]Proprio per questo la società ha aggiunto Nemanja Bezbradica, che arriverà stamattina in città. E nel frattempo si ragionerà sul futuro, partendo dalle certezze rappresentate da coach Moretti (inneggiatissimo dalla Curva Nord, con tanto di concione stile Pozzecco sull'utimo time out) e dallo zoccolo duro degli italiani. Dopo tante sofferenze e travagli, l'Openjobmetis ha trovato una chimica efficace e un'ossatura valida: gli ultimi due mesi serviranno per stabilire da chi ripartire per una Varese 2016-17 da ritoccare e non certo da rifondare.[/size][/font]

  • Nicolò Cavalli
    [b]BRANDON DAVIES [/b](27 punti; 13/16 2p; 0/1 3p; 1/5 tl) [b]VOTO: 8. [/b]Dinnanzi ad una delle coppie di lunghi più temibili del campionato e senza Faye a dare manforte con gli scudi alzati, pesca la prestazione della stagione: canestri a pioggia, rimbalzi ogni battito di ciglia (sedici in tutto), piedi rapidi e mani cattive in difesa. Mezzo punto in meno per i litigi con il ferro dalla lunetta.
     
    [b]MAALIK WAYNS [/b](15 punti; 2/6 2p; 3/5 3p; 2/2 tl) [b]VOTO: 6. [/b]Nel primo tempo la Dolomiti corre e porta palla con diversi uomini, Maalik va in tilt ed esaurisce tre gettoni del flipper. Nella ripresa cresce al pari di tutta l'OJM. Il bottino grosso, però, arriva quasi tutto quando l'avversario è prossimo al O.K., un po' come quando ci si accontenta di una pizza fredda al calare della festa.
     
    [b]DANIELE CAVALIERO [/b](9 punti; 0/0 2p; 3/3 3p; 0/0 tl)[b] VOTO: 7. [/b]Il ritorno dall'infortunio è coinciso con la nuova quadratura della squadra. Da buon leader, entra silenziosamente nella partita con giocate utili e difesa. Nel quarto decisivo, caricato come una molla, attiva la mano dal perimetro il modo sartoriale: il 3/3 dalla lunga uccide le resistenze della banda di Buscaglia.
     
    [b]CHRIS WRIGHT [/b](5 punti; 1/7 2p; 0/1 3p; 0/0 tl)[b] VOTO: 7. [/b]I veri playmaker sono in grado di decidere anche le partite in cui litigano con il canestro. Le percentuali al tiro appaiono disastrate, eppure in tutte le azioni topiche c'è lo zampino dell'ultimo arrivato ad attivare le sinapsi dei compagni: dieci assist, nella Varese di quest'anno, valgono un punto esclamativo.
     
    [b]LUCA CAMPANI[/b] (4 punti; 2/4 2p; 0/0 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Partita ruvida, interpretata con l'intelligenza di chi sa di dover lavorare sporco per agevolare i compagni e per tenere a bada gli avversari più improbi. Per i gancetti e i tiri puliti, ci saranno ben altre occasioni. Oggi ha vinto lo spirito dei gregari.
     
    [b]GIANCARLO FERRERO [/b](7 punti; 2/3 2p; 1/1 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Quindici minuti di convincente abnegazione, abbelliti dal tanto cercato canestro dalla lunga (abituale in Fiba Cup, una chimera in campionato), a rinverdire la convinzione che per il piemontese ci sia spazio in serie A. In questa stagione e nella prossima.
     
    [b]RIHARD KUKSIKS [/b](11 punti; 1/3 2p; 3/8 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Anziché passeggiare lungo lo spazio che va dai 6,75 ai 7 metri di distanza dal ferro - non un centimetro in più, non uno di meno - gioca una partita di basket completa e ragionata. Nei momenti di rincorsa, si offre spesso volontario per trascinare la carretta.
     
    [b]KRISTJAN KANGUR [/b](18 punti; 5/5 2p; 2/2 3p; 2/3 tl) [b]VOTO: 7,5. [/b]Seduto da solo in un angolo del bar, a leggere un quotidiano e ad addentare un panino alla bresaola, viene sfidato a bere birra. Infila una sequenza di bionde senza batter ciglio, si alza sulle sue gambe, aggiunge con lo sguardo cattivo: “tenete pure il resto”. Un ultimo dettaglio: gran parte dei punti arrivano quando la Dolomiti ha il comando del match. Non provocate l'estone.

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