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VareseFansBasketNews

  • simon89
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Nove vittorie su 13 partite in meno di 2 mesi, per passare dall'incubo retrocessione post tonfo interno contro Capo d'Orlando al doppio hurrà per il doppio traguardo Final Four e salvezza tagliati a braccia alzate negli ultimi 4 giorni. Otto delle quali ottenute al PalaWhirlpool, con l'unica eccezione - peraltro decisiva - dell'impresa di Torino, ritrovando a poco a poco il feeling con il pubblico a dispetto dell'assenza di una stella in grado di rubare l'occhio del tifoso.[/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']I biancorossi praticano un gioco basato su condivisione di responsabilità e geometrie, lontanissimo dal basket champagne tutto atletismo, energia ed esplosività degli "Indimenticabili". Ma trovare con merito (e un pizzico di fortuna) la chimica da un gruppo costruito ex novo è impresa quasi irripetibile, come società ed ambiente hanno imparato a loro spese nell'ultimo triennio. Mentre l'identità marcata della Varese 2.0 ha saputo restituire ai tifosi il piacere di venire a Masnago per assistere ad uno spettacolo coinvolgente: è la somma delle qualità dei singoli all'interno di un sistema sempre più efficace col passare delle settimane il vero valore aggiunto dell'attuale Openjobmetis. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Se la scorsa estate si è sbagliato (tanto) nel costruire una squadra basata su "americanini" di supposto talento ma con zero esperienza italiana, va anche dato il giusto credito a chi ha saputo correggere (bene) azzeccando tutte le mosse "riparatone"per mettere a disposizione di coach Moretti un gruppo più adatto al suo modo di lavorare in palestra e intendere il basket. Proprio per questo è importante dare continuità al gruppo attuale, lavorando sulle conferme con qualche correttivo (in parte doveroso, in parte obbligato) nei punti nevralgici. Raggiunta non senza affanni una chimica funzionante a livello tecnico e caratteriale, sarebbe un azzardo pericoloso inseguire la luna nel pozzo nel mare magnum delle Summer Leagues anziché ripartire da uno zoccolo duro di 5 o 6 conferme.[/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Ma i due obiettivi raggiunti grazie al brillante filotto casalingo debbono essere un punto di partenza e non di arrivo per provare a regalarsi un finale di stagione da protagonisti: delle ultime 5 gare sul calendario soltanto una - fra due settimane contro la capolista Reggio Emilia - è in programma nella fortezza Masnago. Per tenere accesa la speranza di una clamorosa rimonta playoff e non fare solo da comparsa alle Final Four di Chalon servirà un ultimo salto di qualità anche nel rendimento esterno: missione difficile ma non impossibile per un gruppo con chiari limiti, ma anche un carattere forte capace di far ricredere a forza di risultati chi la sera del 14 febbraio indicava Varese come la maggior candidata alla retrocessione.[/font][/color][/size]

  • Nicolò Cavalli
    [b]BRANDON DAVIES [/b](21 punti; 10/17 2p; 0/0 3p; 1/2 tl) [b]VOTO: 7,5. [/b]Dopo un approccio alla gara condito da una certa eleganza nel tiro dalla media, si getta nella mischia come se non ci fosse un domani. Assomma canestri a profusione – e pure qualche forzatura – e con la bellezza di 13 rimbalzi produce un fatturato doppio rispetto all'intero reparto lunghi in maglia Reyer. Indemoniato.
     
    [b]MAALIK WAYNS [/b](13 punti; 5/9 2p; 0/2 3p; 3/4 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Prova a bissare la prova perfetta sciorinata contro Anversa, però nel primo quarto inscena un pianto greco. Appena torna ad interpretare il piano partita, riscuote i dividendi: agile nelle entrate, acuto nel servire i compagni, meno ingenuo del solito in retroguardia.
     
    [b]DANIELE CAVALIERO [/b](5 punti; 1/2 2p; 1/1 3p; 0/0 tl)[b] VOTO: 6,5. [/b]Incipit difficoltoso, perché il fisico di Green e le movenze di Goss, anche se a mezzo servizio, risultano scomode per tutti. Quando i palloni scottano, mette in vetrina senso della posizione (quattro assist) e battute altisonanti (sua la tripla che chiude i conti ad inizio quarto periodo).
     
    [b]CHRIS WRIGHT [/b](6 punti; 3/8 2p; 0/1 3p; 0/0 tl)[b] VOTO: 6. [/b]Questa volta si scorge qualche lacuna nella gestione – 5 palloni persi, alcuni nel finale – e nelle scelte realizzative. Resta però il fatto che dal suo arrivo la dimensione di Varese ha subito continui miglioramenti: sette passaggi illuminanti confermano l'impressione. Da firmare per l'anno prossimo.
     
    [b]LUCA CAMPANI[/b] (5 punti; 2/4 2p; 0/1 3p; 1/2 tl) [b]VOTO: 7. [/b]Luchino a sorpresa si rivela agente speciale, con un apporto splendido nel contenere i movimenti sotto canestro di Ress ed Ortner. I dirimpettai hanno la chioma ingrigita, il numero 12 di Varese scoppia invece di salute e autostima.
     
    [b]GIANCARLO FERRERO [/b](2 punti; 1/1 2p; 0/0 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 5,5. [/b]I muscoli esplosivi di Ejim e la prontezza di Viggiano rendono la difesa di Giancarlo un vero percorso ad ostacoli. Ci mette tutto l'impegno del caso ma, questa volta, sono le lucine rosse del conteggio falli ad illuminarsi a ripetizione.
     
    [b]RIHARD KUKSIKS [/b](20 punti; 1/3 2p; 6/7 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 8. [/b]Un [i]frame [/i]del primo tempo immortala un contropiede non concluso dal lettone, il quale – seppure lanciato – si eleva di circa una spanna dal terreno. Nella prossima puntata di [i]Misteri [/i]si analizzerà il fenomeno opposto che lo rende una furia nel tiro pesante: sembra la gara da tre dell'[i]all star game[/i], invece sono palloni che scottano. Fantascientifico.
     
    [b]KRISTJAN KANGUR [/b](7 punti; 2/7 2p; 0/1 3p; 3/3 tl) [b]VOTO: 7. [/b]Dieci rimbalzi raccontano la prova senza sbavature dello scudiero estone, mai domo e mai disattento. Se si contano poi le innumerevoli situazioni in cui anticipa le giocate dell'attacco lagunare, paiono fondati gli indizi di telepatia.

  • Nicolò Cavalli
    Varese completa la sua settimana perfetta con una prestazione che sancisce il rapporto ritrovato, questa volta definitivamente, con il tifo (quasi 4.000 presenti) e con la pallacanestro intesa in senso corale. Sul ponte di comando incede sorridente Paolo Moretti, soddisfatto nel vedere i suoi ragazzi dediti a difendere in maniera strenua, a selezionare i tiri (solo 13 tentativi dai 6.75 metri, con ben 7 realizzazioni), a fare a sportellate sotto i ferri (41-31 il saldo globale alla voce rimbalzi) contro un avversario più stazzato. Sul fronte opposto la Venezia rimpiange, forse, il repentino esonero di Recalcati, anche stasera presente al Lino Oldrini dispensando saluti e cordialità: troppi primi attori, scontenti di avere a disposizione solo un pallone, finiscono per pestarsi i piedi.
     
    [i][b]Reattivi allo start. [/b][/i]Davies, con mano educatissima dalla media distanza, scrive il primo parziale di marca prealpina sul 12-6. Sull'onda emotiva della preziosa affermazione di Coppa contro Anversa, Varese non lesina energie e cerca conclusioni rapide, trovando fortuna dall'arco (con l'arciere Kuksiks) e dentro il pitturato, ancora con il centro in maglia numero zero e con Campani: 21-12. La Reyer, richiamata all'ordine da De Raffaele, si avvicina al ferro e chiude il periodo in scia positiva denotando una profondità di panchina che stona, non poco, con una stagione vissuta a metà gruppo nonostante ambizioni di alta classifica.
     
    [i][b]Mosse ragionate. [/b][/i]L'esplosività di Ejim, cliente poco digeribile per le ali piccole biancorosse, e la precisione di Viggiano valgono il pareggio a quota 23, preludio al primo vantaggio lagunare a firma di Mike Green, ex degli “indimenticabili” applaudito con immensa gratitudine dal PalaWhirlpool. Wayns, impreciso in avvio, si redime con due canestri ed un assist, restituendo fiato al quintetto di Moretti (31-26). Con l'alzarsi dei toni difensivi, le percentuali scemano e ogni canestro diviene un'epopea: i guizzi di Wright, seguiti dal duello sotto le plance tra Ortner e Davies, scrivono il 36-31 della pausa lunga.
     
    [i][b]La rosa dei venti. [/b][/i]La ripresa riparte con i ferri di Masnago martoriati da ogni angolo: Viggiano e Kuksiks (con cinque punti in striscia per il 41-34) spezzano l'incantesimo dopo quasi quattro minuti. Le saette dal perimetro di Jackson e Bramos animano il vento nel cielo primaverile, allora Moretti sul 43-45 chiama a raccolta i suoi munito di anemometro. Capitan Cavaliero e compagni si dannano l'anima come poche altre volte in difesa, trovando miglior sorte dall'altra parte del campo: ancora [i]Rihardinho [/i]e Wayns timbrano il 55-49 dell'ultimo mini riposo.
     
    [i][b]Con il cuore e con la testa. [/b][/i]L'8-2 che inaugura il quarto finale, figlio delle fortune dal perimetro ma anche del lavoro egregio di Campani, suscita la pronta reazione di Green, forse l'unico a crederci veramente tra le fila oro-granata. Kangur sale in cattedra con aneddoti di sapienza a spicchi, Davies è tonico sotto le plance (azione da pura guardia 72-59, schiacciata su rimbalzo offensivo per il 74-61), Masnago può iniziare per tempo le celebrazioni tributando applausi per tutti. Anche Mike Green accetta il “cinque alto” di tutto il palazzetto e presenzia al giro di onore: come a ricordare che a Varese non si vincono Scudetti da anni, eppure si continuano a dispensare sane vibrazioni di basket.
     
    Troppo tardi, purtroppo, per credere nei play-off. Pistoia, unica compagine su cui avere mire di aggancio, si sbarazza di una Virtus Bologna con sembianze da zombie; contro l'Umana pesa invece il -26 patito nella ignobile gara d'andata. Erano i tempi delle imbarcate, dei passaggi dietro la testa di Galloway, dello sponsor Rasizza che strigliava una squadra sull'orlo del baratro. Quasi un'altra stagione sportiva.
    Gli irriducibili, al commiato, invitano tutti ad andare a Chalon: senza il fattore Masnago, però, servirà una vera impresa nelle [i]final four[/i] di Fiba Cup. Presto per pensarci, mancano tre turni di campionato per tornare a vincere fuori casa e, perché no, per sognare di far planare un aereo sopra il Pianella all'ultima giornata.

  • simon89
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Chalon batte Varese o Francia batte Italia? La scelta della località transalpina per ospitare le Final Four di FIBA Cup sembra affondare radici profonde sul piano della politica cestistica internazionale.[/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']A sostanziale parità di condizioni economiche (l'offerta francese era stimata attorno ai 200mila euro, il 50 per cento dei quali a carico di privati e della Comunità Le Grand Chalon, agglomerato di 37 comuni della zona della Borgogna), può aver pesato la modernità dell'impianto. Il Colisèe da 5001 posti è stato inaugurato nel 2001, e probabilmente è più adatto alle richieste logistiche della FIBA rispetto al Pala-Whirlpool, carico di gloria ma anche di anni e con pochi spazi extra-campo di gioco. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Ma nella battaglia in corso tra FIBA e Euroleague, la Francia - nazione cestisticamente "forte" che ha ospitato la fase finale di Eurobasket 2015 e che a giugno organizzerà il Preolimpico femminile - ha mosso meglio le sue pedine dal punto di vista politico. Di certo le istituzioni italiane - sia il presidente FIP Gianni Petrucci che quello del CONI Giovanni Malagò - hanno fatto la loro parte per supportare la candidatura di Varese in occasione dell'incontro di lunedì scorso a Roma con il segretario generale di FIBA Europe Patrick Baumann. Ma agli occhi della FIBA il basket italiano ha perso credibilità dopo lo strappo di Reggio Emilia, Sassari e Trento, unici club di una nazione con una lega forte ad aver firmato l'impegno formale con Euroleague per la licenza triennale di Eurocup. [/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Mentre lo scorso 15 gennaio la FIBA aveva emesso un comunicato ufficiale al termine di un incontro tra le maggiori federazioni tenutosi a Londra, annunciando che le società francesi e italiane (fatta salva la deroga per Milano) avrebbero giocato esclusivamente le competizioni FIBA, sulla base di quanto esposto dalle federazioni nazionali in base ai rapporti con le rispettive leghe. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']All'atto pratico la Francia - almeno per ora - sta tenendo fede a quell'impegno, sebbene qualche club (su tutti Villeurbanne e Limoges) spinga per l'Eurocup. L'Italia non ha invece tenuto fede alla parola data: a novembre 2015 la Lega Basket era unita in blocco pro-FIBA, al contrario di quanto accaduto in Spagna e che sta accadendo in Germania dove il "consorzio" delle società porta avanti una linea comune, le trattative private dei singoli club hanno creato una spaccatura (4 società con Euroleague, 7 compresa l'Openjobmetis con la FIBA) che non ha eguali nel resto d'Europa. E ha certamente pesato nel ballottaggio tra Chalon e Varese.[/font][/color][/size]
     
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/size]

  • simon89
    [size=4][color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Niente fattore campo a supporto delle ambizioni europee dell'Openjobmetis nell'assalto finale alla FIBA Cup. Sarà Chalon ad organizzare le Final Four che metterà in palio il trofeo continentale tra il 29 aprile e l'1 maggio: l'offerta presentata della cittadina francese è stata preferita alle proposte di Varese e Francoforte.[/font][/color][/font][/color]
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica] [/font][/color]
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']E sarà proprio la squadra di Moretti ad incrociare il cammino dei padroni di casa in semifinale: un ostacolo in più sulla strada verso il successo e i 250mila euro messi in palio dalla FIBA per la squadra vincitrice (gli altri premi ne prevedono l00mila per la seconda, 70mila per la terza e 50 mila per la quarta). Dopo la brillante vittoria nella bella contro Anversa la società sperava di fare il bis anche fuori dal campo, anche alla luce di una sorta di leak informatico: sul sito ufficiale di FIBA Europe, nella notte di mercoledì compariva "Varese-PalaWhirlpool" come sede delle finali sulla pagina del calendario. Solo un errore, poi corretto in mattinata prima del comunicato dell'organismo di Monaco di Baviera che ha ufficializzato la sede di Chalon: «Tutte e tre le offerte erano competitive, e la scelta non è stata facile; siamo contenti che una Final Four torni in Francia dopo tanti anni, e siamo certi che Chalon sia pronta ad organizzare un grande evento» - ha affermato il direttore esecutivo Kamil Novak.[/font][/color][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']La società di piazza Monte Grappa ha accolto la notizia con un pizzico di delusione, soprattutto alla luce degli sforzi compiuti nelle scorse settimane per mettere a punto la candidatura del PalaWhirlpool: «Sinceramente ci speravamo, avendo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità per portare l'evento a Varese - spiega il presidente Stefano Coppa -Per noi non aveva senso arrivare ai 250mila euro del bando originario. Siamo comunque sereni perché più di così non potevamo fare, e per tante ragioni che non sono di natura economica Chalon ha saputo formulare una proposta più accattivante». Ora l'obiettivo del presidente è quello di mettere il maggior numero possibile di tifosi di Varese nelle condizioni ottimali per seguire la squadra di Moretti in Francia: «Confidavamo che blasone e tradizione potessero essere la chiave giusta per portare l'evento al PalaWhirlpool. Non è stato così e ne prendiamo atto: però i grandi successi internazionali di questa società sono sempre arrivati lontano da Varese, speriamo di riuscire a prolungare questa tradizione, cercando comunque di fare di tutto per portare più gente possibile a Chalon».[/font][/color][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Il rammarico per l'impossibilità di giocare le finali a Masnago è condiviso anche da Alberto Castelli, presidente di "Varese nel Cuore": «Peccato per l'occasione persa di provare a regalare un grande evento alla città: abbiamo fatto comunque tutto quanto era nelle nostre possibilità per formulare un'offerta congrua. Mi spiace soprattutto per Stefano Coppa, al quale va reso il merito di aver creduto più di tutti all'avventura in FIBA Cup. Alle Final Four siamo arrivati grazie agli sforzi di giocatori e staff, ma anche grazie alla sua determinazione a dare valore all'evento. Giusto dargli atto che ha avuto ragione, e giocare le finali a Masnago sarebbe stato il coronamento degli sforzi di tutti. Purtroppo la FIBA ha deciso diversamente, cercheremo egualmente di onorare al meglio queste finali che ci siamo conquistati sul campo».[/font][/color][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/font][/color][/size]

  • Nicolò Cavalli
    La “bella” dei quarti di finale di Fiba Europe Cup, dominata dall'Openjobmetis per 35 minuti abbondanti, consacra il lavoro di Moretti e premia il gruppo, dopo mesi di trasferte, levatacce e partite in palestre improbabili (ricordate Larnaca?), con l'approdo alle [i]final four[/i] in programma a cavallo tra aprile e maggio.
    Il mazzo biancorosso, per lunghi tratti, questa sera sembra contenere soltanto jolly e assi. Wayns funge da pigliatutto in un primo tempo quasi irreale, ma è impossibile non menzionare la solidità di Campani - 16 punti + 7 rimbalzi -, la [i]verve [/i]realizzativa di Wright (18 a referto), la [i]garra[/i] del solito Ferrero o la sapienza cestistica di Kangur nei frangenti più difficoltosi a livello tattico.
     
    [i][b]OJM a tutto campo. [/b][/i]In un avvio dai validi contenuti agonistici (11 pari al 4') Varese cerca tiri rapidi e umorali, mentre Anversa preferisce una manovra ragionata e cinica. La mano calda di Wayns e una magia di Wright scaldano la platea del Lino Oldrini – non numerosissima ma nella versione più affezionata della stagione europea – eppure i fiamminghi non perdono terreno distribuendo, democraticamente, canestri fra tutti gli effettivi: 20-17. I punti a tinte azzurre di Ferrero e Campani, ben serviti in post basso, valgono il 29-21 della prima pausa.
     
    [i][b]Maalik Wayns inafferrabile. [/b][/i]Un arbitraggio a tratti zelante penalizza i Giants (quasi un record il bonus speso dopo 100 secondi di un parziale!) e permette all'OJM diversi pit-stop in lunetta, capitalizzati sino al 36-25, ma dal canestro di Mwema in poi gli uomini di Moors provano a prendere le contromisure: gestione del ritmo e spallate in prossimità dei ferri. Basta però un time-out di Moretti per riattivare l'arsenale biancorosso. Due triple a fine azione di Kuksiks e lo show di Wayns (infallibile al tiro, lungimirante negli assist) fanno lievitare a dismisura lo[i] score [/i]dei padroni di casa, con un vantaggio solo in parte limato dal 2+1 di Marchant: 55-40.
     
    [i][b]Canestri camaleontici. [/b][/i]Il tassametro dei falli regala a Varese un conto più salato di una corsa da centro città a Malpensa: Davies e Campani salgono, quasi all'unisono, a quota quattro. Sotto canestro la coppia baltica dalle mille “k” sale però in cattedra, inscenando una recita di gioco dentro e fuori: nel punteggio a specchio di metà periodo, 64-46, i biancorossi si scoprono carismatici. I belgi rimangono in scia con qualche tiro aperto di Smith (miglior realizzatore ospite con 26 punti), però Ferrero, come sempre vestito da galà nelle notti di coppa, sforna brioches calde dal perimetro (76-56). Lo tsunami di segnature del periodo si conclude solo con la sirena, in concomitanza dell'84-64, che frena la sfida a distanza tra Wright e Waldow.
     
    [i][b]A braccia levate. [/b][/i]Messa in ginocchio dai nuovi spunti di Campani e Kangur (96-72), Anversa non molla la presa onorando al meglio la competizione. Lo staff di Varese dà spazio anzitempo anche a Varanauskas, utilissimo nella fase a gironi ma ora in forte calo, e al baby Testa, spaesato al punto giusto, subendo un parziale di 4-14. Per fortuna Ferrero e Davies non tremano, mettono nel forziere i punti della tripla cifra e la festa può ufficialmente cominciare.
    Tra pochi giorni sapremo se il [i]parquet [/i]di Masnago sarà il teatro prescelto per l'atto conclusivo, intanto la società di Piazza Montegrappa si assicura la possibilità di giocare per un traguardo tangibile a primavera inoltrata. E, aspetto non secondario, intasca un ghiotto montepremi da investire nel futuro. Chiamatela coppetta, non paragonatela ai fasti passati, non confondetela però con un traguardo banale: quest'anno, più di altre volte, sarà bello esserci.
     
     
    [i][b]Il migliore in campo: Maalik Wayns. [/b][/i]Qualcuno, nello scorso weekend, si è preoccupato leggendo il profilo twitter della guardia ex Villanova: tutte la notte a seguire, e ad esultare, per le finali NCAA. Ancora in estasi per l'impresa del suo[i] college[/i], regala a Varese una meritata gita alle[i] final four[/i]. 23 punti, 4 assist e 4 falli subiti calamitano applausi a scena aperta dal primo all'ultimo minuto.
     
    [i][b]Il peggiore: Daniele Cavaliero. [/b][/i]In una serata maldestra a livello di fatturato, senza punti a referto, strappa una sufficienza risicata grazie ai 7 assist offerti ai compagni. Due mesi fa, con Varese in fondo alla classifica, aveva però parlato di una squadra in crescita. Dargli pienamente ragione vale, questa sera, più di ogni giudizio in pagella.

  • simon89
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Una vocazione europea da riscoprire sul campo e in tribuna dopo 6 mesi e 17 partite di "pellegrinaggi" dall'appeal ridotto, ma cresciuto in maniera esponenziale con l'avvicinarsi del grande risultato. [/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Varese ha la chance concreta di tornare protagonista in Europa, sia pure nella terza coppa che al momento però rappresenta il livello adeguato per una squadra ed una società desiderose di capitalizzare l'occasione di arrivare fino in fondo per riprovarci il prossimo anno salendo sul gradino superiore. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']La bella contro Anversa mette in palio l'obiettivo delle Final Four, vetrina importante per giocatori e staff ma anche per una piazza che dopo un approccio decisamente scettico inizia ad assaporare la possibilità di vivere nuovamente il clima dei playoff europei. Oltre al gruzzolo del bonus di risultato per chi accederà alle Final Four che metterebbe in sicurezza i conti "traballanti" per i pregressi delle due stagioni precedenti, c'è anche la possibilità di tornare in Europa l'anno prossimo nella nuova Champions League che garantirebbe un introito secco di l00mila euro in sede di iscrizione. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Ma per arrivare fino in fondo, non solo stasera ma anche nell'eventuale atto conclusivo, c'è assoluto bisogno della spinta del fattore campo: la squadra ha riguadagnato credito nei confronti del pubblico grazie alla qualità del gioco nell'ultimo mese e mezzo di vittorie consecutive tra le mura amiche. Per questo la società ha voluto candidarsi per organizzare le Final Four a Masnago, cercando di coronare il sogno di puntare al successo finale grazie all'apporto dei tifosi. E la possibilità concreta che l'ultimo atto si giochi PalaWhirlpool rende ancor più accattivante il passaggio obbligato di stasera: portare una finale europea a Masnago - sarebbe la prima assoluta giocata a Varese - in 70 anni di vita della società - rappresenterebbe un regalo per i tifosi, dando senso compiuto al finale di stagione.[/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Toccherà alla squadra fare il suo dovere dopo gli sforzi compiuti dalla società per presentare un'offerta congrua alla FIBA. E sarà ancora la squadra a dover fare da traino nei confronti dei tifosi nell'eventualità di doppio successo al PalaWhirlpool stasera e a Monaco di Baviera domani. Il club ha compiuto uno sforzo (si parla di 190mila euro) per provare a garantire a Cavaliero e soci il vantaggio del campo amico; se contro Anversa sapranno tener fede al desiderio di Moretti di regalare una serata speciale ai tifosi, sarà la miglior promozione possibile in vista delle eventuali Final Four, il cui successo sarà legato a filo doppio alle risposte dei tifosi al botteghino.[/font][/color][/size]
     

  • simon89
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']L'Openjobmetis vince e convince guardando al futuro, mentre la società prova a contagiare il PalaWhirlpool con la sua "febbre d'Europa". Varese cancella le sbiadite versioni esportazione di Avellino e Anversa, ribadendo che la declinazione attuale con Wright sul ponte di comando e solo 8 uomini è legata a filo doppio alla spinta del fattore campo. Da quando il play ex Pesaro guida, i biancorossi hanno vinto 6 partite su 7 disputate a Masnago, con l'unica eccezione dell'esordio contro Capo d'Orlando. La sua leadership sui due lati del campo ha ridato il sorriso e la grinta a tutto il gruppo, e i tifosi apprezzano questa versione grintosa e "ruspante " di una squadra che ora ha un sistema di gioco riconosciuto. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']E tra necessità e scelta, il 5+5 che verrà è già realtà immediata sul parquet di Masnago, dove gli italiani sono tornati a recitare da protagonisti dopo tanti anni; aggiungere il tassello giusto a supporto delle certezze Cavaliero, Ferrero e Campani e ripartire da Wright eviterà altri salti nel vuoto estivi. Mentre prove come quella di ieri fanno riflettere anche sull'opportunità di dare un'altra chance a Davies, che può solo capitalizzare la prima esperienza italiana vissuta per lunghi tratti in chiaroscuro; resta comunque chiara la necessità di non legarsi le mani sul fronte stranieri prima di aver individuato il (o i, se sarà bis di coppa europea) rinforzi italiani.[/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']E il futuro della governance? La Curva Nord ha espresso il suo endorsement inneggiando a Carlo Recalcati (peraltro già in predicato per tornare sulla panchina della "sua" Cantù), ma la società sembra aver diretto le sue attenzioni su Claudio Coldebella per un ruolo "a tutto campo " in grado di sfruttare le competenze manageriali e di ricerca risorse dell'attuale direttore generale di LNP. Ma la partita per le strategie future della società si giocherà a fari spenti, mentre ora i riflettori sono puntati sull'avventura europea dentro e fuori dal campo: oltre a Chalon è spuntata la concorrenza "last-minute " di Francoforte, Varese confida comunque di riuscire a convincere Patrick Baumann (oggi Stefano Coppa lo vedrà a Roma nell'incontro con 7 club italiani per illustrare ulteriori dettagli della Champions League FIBA) facendo leva su tradizione e blasone. [/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']La partita è doppia: se la dirigenza dovrà lavorare sul piano della diplomazìa, toccherà alla squadra strappare mercoledì l'agognato pass per regalare all'Openjobmetis quella ribalta internazionale che tra mille scetticismi iniziali potrebbe regalare qualcosa di importante al termine di una stagione in chiaroscuro. L'obiettivo, e l'auspicio, è che Varese sappia ripetere la prova di ieri-sul campo e in tribuna - anche mercoledì contro Anversa.[/font][/color][/size]

  • Nicolò Cavalli
    [b]BRANDON DAVIES [/b](19 punti; 7/12 2p; 1/3 3p; 2/4 tl) [b]VOTO: 7. [/b]Protagonista di una crescita notevole da un paio di mesi a questa parte, mette sul [i]parquet[/i] una sfrontatezza notata poche altre volte. Incespica in quale “fuorigiri” eppure delizia la platea con alcuni ruggiti: gli attaccanti di Pistoia spesso escono scapigliati a furia di subire stoppate.
     
    [b]MAALIK WAYNS [/b](9 punti; 3/5 2p; 1/4 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6. [/b]Sufficiente perché, dopo l'inizio grondante di forzature e letture cattive, si desta dal torpore e riesce a produrre qualcosa di buono per sé e per i compagni (quattro assist a referto). Da registrare in vista del finale di stagione.
     
    [b]DANIELE CAVALIERO [/b](13 punti; 0/1 2p; 3/6 3p; 4/4 tl)[b] VOTO: 6,5. [/b]Sartoriale quando il pallone pesa, sguscia fuori dai blocchi come un furetto per colpire l'avversario dal perimetro. Lo stop patito tra gennaio e febbraio, paradossalmente, torna ora utile per sfruttare qualche energia aggiuntiva.
     
    [b]CHRIS WRIGHT [/b](20 punti; 5/12 2p; 2/2 3p; 4/4 tl)[b] VOTO: 7,5. [/b]Altro “ventello” di classe e conoscenza cestistica: con lui in quintetto, la squadra gira a dovere, si divide le conclusioni, procede armonica. In due mesi si è già conquistato la fiducia dei supporter varesini, però il bello speriamo debba ancora venire.
     
    [b]LUCA CAMPANI[/b] (10 punti; 3/4 2p; 0/0 3p; 4/6 tl) [b]VOTO: 6,5. [/b]Dieci punti e sette rimbalzi che servono come l'oro per scacciare i pensieri di una forma cagionevole. Nel terzo periodo dà vita, assieme a Davies, a uno show dentro l'area colorata: non solo tiri morbidi, ma anche una bella azzannata al ferro.
     
    [b]GIANCARLO FERRERO [/b](2 punti; 1/1 2p; 0/1 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 6. [/b]Quasi diciannove minuti di impiego, con pochi picchi in attacco (come è giusto nel valutare i pesi dei singoli) ma con lodevole abnegazione difensiva. Se gli esterni della Giorgio Tesi Group segnano poco, c'è anche lo zampino dell'ala piemontese.
     
    [b]RIHARD KUKSIKS [/b](15 punti; 0/1 2p; 5/5 3p; 0/0 tl) [b]VOTO: 7. [/b]In stato di grazia fin dalle prime battute, quando ogni tiro da tre diventa un fuoco d'artificio nel cielo di Masnago, si dimostra incontenibile del perimetro. Alla distanza denota qualche piccolo problema fisico che non lascia troppo sereni il vista del dentro o fuori contro Anversa.
     
    [b]KRISTJAN KANGUR [/b](3 punti; 1/2 2p; 0/1 3p; 1/2 tl) [b]VOTO: 5,5. [/b]Spesso elogiato come uomo in più e collante della squadra, si concede una serata di respiro. Legittimo visto il dispendio di energia e l'età sul documento di identità, però un paio di palloni lasciati scappare non sono degni della firma KK.

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