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VareseFansBasketNews

  • simon89
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Stefano Coppa si divide tra la rabbia per una sconfitta che fa malissimo a classifica e morale e la necessità di guardare avanti evitando di macerarsi in cerca di colpevoli. Il giorno dopo il disastroso quarto periodo di Pesaro, il presidente dell'Openjobmetis fotografa così il suo stato d'animo: «L'amarezza è tantissima per un errore madornale che ci costerà caro. E' umano e naturale essere arrabbiati, ma dopo 24 ore bisogna guardare avanti, evitando processi e cacce alle streghe. Tutti noi siamo rammaricati per l'occasione persa, e io sono il più nervoso in assoluto per aver buttato via due punti vitali in quel modo. Però sbollito l'umore nero di domenica sera dobbiamo restare tutti uniti e continuare a lavorare».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Purtroppo un film già visto per una Varese nuovamente vittima dei suoi limiti quando la pressione difensiva oscura la luce di Wayns: «L'errore più grave è stato convincerci che la partita fosse già vinta: Wayns e Galloway hanno iniziato a giocare per conto proprio e gli altri sono usciti dalla gara. Certo Pesaro ha trovato il modo per limitare Maalik con una difesa aggressiva, e sono emersi alcuni vecchi limiti al di là delle assenze per infortuni e della stanchezza per la partita di mercoledì. Spero che finalmente la lezione di domenica sia servita una volta per tutte per capire che non possiamo prescindere dalla coralità». Il presidente biancorosso ribadisce la piena fiducia nel lavoro dello staff tecnico e mette il petto davanti alle critiche: «Moretti e l'area tecnica debbono proseguire a lavorare con la maggior serenità possibile: mi prendo io la colpa per non essere stato capace di trasmettere alcuni concetti. Di certo però respingo l'idea che società e squadra siano allo sbando: abbiamo perso una grande occasione per allontanarci dalla zona calda, ma ora serve stare uniti mentre creare tensioni sparando a zero non aiuta di certo. Nessuno di noi è contento per i risultati, ma nell'ultimo mese ci sono stati progressi tangibili che non vanno cancellati per quei 10 scellerati minuti finali di Pesaro».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Ora si aspetta la svolta con l'arrivo di Chris Wright, ancora alle prese con le pratiche del visto e atteso probabilmente per giovedì in città: «Il finale di domenica avvalora la nostra scelta: forse dal punto di vista tecnico serviva una guardia, ma questa è una squadra che ha bisogno di un giocatore con personalità forte. L'auspicio è che l'aggiunta di Chris nasconda nel miglior modo possibile i nostri limiti caratteriali e l'ulteriore margine di crescita è legato ad affiancare a Wayns un giocatore che lo aiuti quando gli avversari lo pressano». Infine Coppa indica nei ripetuti infortuni del reparto esterni il motivo principale per cui Galloway - in discussione da settembre -saluterà la compagnia (oggi la transazione e il passaggio a Omegna nonostante le richieste da Recanati): «Le tempistiche degli infortuni che in particolare hanno colpito il nostro reparto guardie hanno condizionato pesantemente il lavoro in palestra ma soprattutto le scelte strategiche. Probabilmente la nostra analisi non è stata corretta e siamo stati un po' ciechi nell'aspettare fino ad ora, però a dettarci l'agenda sono stati sempre i fattori esterni».[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/size][/font][/color]
     

  • simon89
    [color=rgb(45,45,45)][font='Open Sans'][size=4][font=arial][size=4]Capolinea, gente. Al di là di quello che succederà alla fine della stagione, con una salvezza che sarà difficile da conquistare, lo scempio andato in scena ieri a Pesaro mette una pietra sopra a un progetto che non è mai decollato, una squadra che non è mai stata squadra, una società che ha fallito. In dieci minuti di imperdonabile follia i giocatori scesi in campo indossando la maglia di Varese hanno messo a nudo l’inadeguatezza di quasi tutti i protagonisti di questa stagione sciagurata.[/size][/font][/size][/font][/color]
    [color=rgb(45,45,45)][font='Open Sans'][size=4][font=arial][size=4]Da bocciare senza appello chi ha pensato e costruito questa squadra, chi ha valutato e scelto questi giocatori, chi ha messo in piedi questo gruppo senza capo né coda: Arrigoni e Coppa, architetti di questa Varese, devono delle scuse ai tifosi.[/size][/font][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(45,45,45)][font='Open Sans'][size=4][font=arial][size=4]Il direttore sportivo da qualche tempo non parla, almeno con noi della Provincia: perché non ha nulla da dire, oppure perché non può dire quello che vorrebbe (quanti soldi aveva a disposizione per fare questa squadra, per esempio). Preso dopo aver incassato i “no” di Iozzelli e Alberani, non è mai riuscito a fare l’Arrigoni scivolando in una rassegnazione che sa di resa.[/size][/font][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(45,45,45)][font='Open Sans'][size=4][font=arial][size=4]Il presidente dal canto suo si trova nell’impossibilità di mantenere quello che promise l’estate scorsa («Questa è la mia squadra, la difenderò se e quando ce ne sarà bisogno»). E dovrebbe quindi ammettere (a se stesso e agli altri) il fallimento totale e drammatico di un progetto per il quale si è speso in prima persona e che è naufragato senza appello.[/size][/font][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(45,45,45)][font='Open Sans'][size=4][font=arial][size=4]Spiace parecchio dover registrare anche la paurosa sbandata di Moretti, fino a ieri sera unica nota positiva della stagione di Varese ma tra i principali responsabili del disastro pesarese (timeout tardivo nel quarto periodo, Galloway tenuto misteriosamente in campo a far disastri).[/size][/font][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(45,45,45)][font='Open Sans'][size=4][font=arial][size=4]Cambieranno tante cose, in vista dell’anno prossimo: impossibile pensare che qualcuno dei protagonisti di questo fallimento (Moretti a parte, forse) possa ripresentarsi, chiedendo una seconda chance. Prima però bisogna salvarsi, perché retrocedere significherebbe morire. Trovate il modo di salvare questa squadra, non ci interessa come ma salvatela. E poi addio, togliete il disturbo.[/size][/font][/size][/font][/color]
     

  • simon89
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]L'Openjobmetis ama farsi del male con le proprie mani, ma ha scelto la partita peggiore per travestirsi da Babbo Natale fuori stagione e regalare una vittoria che pareva già nelle sue mani alla diretta rivale Pesaro.[/color]
     
    [color=rgb(0,0,0)]Ieri all'Adriatic Arena la squadra di Moretti ha mostrato nuovamente i due volti con cui convive ormai dall'addio di Roko Ukic: tanto brillante ed efficace quando gioca di squadra sui due lati del campo, quanto imbarazzante nella sua pochezza tecnica e caratteriale quando gli avversari fermano con le maniere forti l'unica luce dell'attacco Maalik Wayns. E ieri anche Moretti è stato criticatissimo per la gestione di Ramon Galloway, in campo 34' pur con le valigie sul pianerottolo: dal punto di vista squisitamente tecnico il coach toscano non poteva esimersi dal ripescare la guardia ex Tortona dopo l'infortunio di Cavaliero per via della carenza di costruttori di gioco in un roster già sbilanciato d'estate (3 guardie, 3 lunghi e una collezione di ali piccole davvero ridondante). Nel [/color][color=rgb(0,0,0)]caso specifico, lo stillicido legato alla presenza forzata di Ramon - che comunque ha giocato 5 partite prima della scelta del suo sostituto - è stato sicuramente fonte di disturbo per l'ambiente. Ma il problema poteva essere risolto molto prima, anziché a 12 partite dal termine di un campionato nel quale Varese - a furia di occasioni sprecate - dovrà sudarsi fino all'ultimo la salvezza. [/color]
     
    [color=rgb(0,0,0)]Già da settembre c'erano forti dubbi sulla leadership tecnica e caratteriale di Wayns, e sulla sua compatibilità tecnica e ambientale con Galloway (che il peccato originale sia stato proprio il rapporto di amicizia pre-sbarco a Varese dei due nativi di Philadelphia?). Ma se solo a febbraio arriverà un playmaker d'ordine e di personalità come Chris Wright - che comunque era libero da fine dicembre, quando ancora si cercava una guardia-play e non un regista puro - da affiancare al talentuoso ma incostante Maalik, dimostra che la strada era sbagliata fin dal precampionato. E che pur con l'attenuante degli infortuni a rallentare i processi decisionali, il nodo gordiano di una regia affidabile andava sciolto molto prima, evitando incertezze e travagli che hanno solo rinviato una decisione ineludibile e contribuito a rendere delicata la situazione di classifica. Resta il problema di fondo di una squadra sbagliata nell'impalcatura e negli assortimenti, sia a livello tecnico che caratteriale. L'auspicio è che la persona Wright abbia lo stesso impatto che ha garantito l'aggiunta di Kristjan Kangur e che il suo mix di leadership e personalità forte possa dare a Varese quella stabilità mancante quando il clima agonistico si fa rovente.[/color][/font][/size]

  • pxg14
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Dopo il basket in carrozzina e i Legnano Knigths, Gianfranco Ponti è pronto a sostenere anche il “terzo polo” giovanile lanciato da Dodo Rusconi e Aldo Ossola. L’imprenditore varesino che nell’aprile 2015 si era proposto di rilevare il 50 per cento delle quote della Pallacanestro Varese spiega così il suo impegno: «Sarà un sostegno esterno a una realtà che propone una iniziativa simile a quella contenuta nel mio “Progetto Varese”. Così come mi interessava il basket in carrozzina, allo stesso modo condivido il progetto di un un’attività giovanile con una base forte che faccia giocare tutti: il click decisivo è il fatto che le iscrizioni siano gratuite e l’iniziativa non sia a scopo di lucro».[/color][/font][/size]
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]E dunque Ponti[b][i] [/i][/b]coltiva la sua passione per il basket collezionando appoggi esterni a realtà che considera meritevoli: «La mia è pura passione per il basket senza coinvolgimenti diretti: le idee collimano con le mie ma saranno altri ad occuparsene. Conoscevo bene[b] [/b]Fabio Tedeschi per i rapporti di lunghissimo corso delle rispettive famiglie e Fabio Colombo che era mio compagno di banco alle superiori. L’aspetto gestionale mi dà completa fiducia, sul piano tecnico quel che mi hanno illustrato Aldo Ossola e Dodo Rusconi, che conoscevo solo come grandi ex campioni, mi ha impressionato positivamente».[/color][/font][/size]
    [size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]Per quanto riguarda la possibilità di un impegno diretto riaprire il dialogo con la Pallacanestro Varese, l’imprenditore varesino ribadisce le sue condizioni che non sono mutate rispetto all’aprile 2015: «Per quel che mi riguarda il discorso è chiuso, e potrebbe riaprirsi solo nelle modalità che erano state già prospettate lo scorso anno. Qualsiasi ipotesi che preveda una mia sostituzione all’attuale proprietà non avrebbe senso: da solo non sarei in grado di portare avanti la società, soltanto con una sinergia tra le mie risorse e quelle garantite dal consorzio si potrebbe aumentare il budget e dunque avere più possibilità di migliorare i risultati con un progetto articolato. Mi rendo conto che la spinta ad investire nel basket derivi solo dalla passione, comportando un deficit strutturale per qualsiasi imprenditore che lo fa come proprietario e non come sponsor. Se si ritiene che nel nome del comune amore per la Pallacanestro Varese ci sia la possibilità di unire le forze, io sono disponibile a ragionare su un progetto condiviso di affiancamento». [/color]
    [color=rgb(0,0,0)]Ponti torna su alcuni risvolti del mancato accordo della scorsa primavera e dà il suo giudizio sulla stagione corrente: «Mi ero reso disponibile ad un incontro tramite un interlocutore istituzionale come il sindaco nel momento in cui mi avevano detto che c’erano dei problemi, ma subito i vertici del consorzio mi venne detto che non c’erano criticità a livello finanziario e dunque il mio aiuto non serviva. Poi mi proposero di entrare in società con una quota di partecipazione: chiesi di vedere i conti e non mi fu concesso, alla luce dei fatti ho fatto bene a non fidarmi. Un giudizio sulla stagione? Ho visto pochissime partite e mai dal vivo, e non ho sufficienti competenze di gestione sportiva per dire che altri avrebbero potuto fare meglio. Il budget è molto lontano da quelli di vertice, dunque è normale che non si vinca, e i risultati siano legati a filo doppio alla capacità di azzeccare i giocatori da un anno all’altro. Certo con qualche risorsa in più sarebbero aumentate le possibilità di fare meglio».[/color][/font][/size]

  • pxg14
    [size=3][font=verdana][color=rgb(0,0,0)](G.S.) - L’Openjobmetis ha scelto Chris Wright per sostituire Ramon Galloway. Il 26enne play-guardia statunitense, visto nella seconda metà della stagione 2014-15 a Pesaro, sarà l’ultimo acquisto della stagione in corso per la società di piazza Monte Grappa. L’ufficialità arriverà dopo la trasferta di domani nelle Marche, ma c’è già il nero su bianco tra le parti, così come c’è l’accordo per la partenza verso Omegna della guardia ex Tortona, che lunedì si aggregherà alla Paffoni. Dopo aver inseguito per un mese un esterno da accoppiare con Wayns, arriverà dunque un regista per stazza e propensione tecnica, sia pure con una complessione fisica importante (185 centimetri per 92 chili) per garantire tenuta difensiva a fianco del play di Philadelphia. L’atleta del 1989 aveva iniziato la stagione 2015-16 in Israele nelle file dell’Hapoel Holon, che lo aveva strappato ad Avellino con un rilancio in extremis; dopo sole 4 gare a 6.5 punti e 1.8 assist di Wright si era fermato per un problema ad un piede che ha comunque recuperato nelle ultime settimane, allenandosi con una squadra di D-League con la quale era pronto a firmare prima della proposta di Varese. [/color][/font][/size]
    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans'][size=3][size=3][font=verdana]Rispetto al suo prossimo compagno di reparto, Wright ha maggiore propensione ad attaccare il ferro (5,1 liberi di media nella stagione passata) e doti balistiche molto meno spiccate (26% da 3). Nella sua carriera ha assaggiato le coppe europee (2013-14 a Villeurbanne, passando anche da avversario a Masnago) e l’aspro clima salvezza vista la missione compiuta lo scorso anno a Pesaro. Nelle file della Consultinvest, con un apporto quantitativamente solido (16,1 punti - quarto marcatore della serie A - più 3,9 rimbalzi e 3,4 assist di media), ha dimostrato di avere anche punti nelle mani dopo che nella precedente esperienza all’Asvel (7,0 punti e 3,8 assist) era principalmente votato a compiti di tessitura. Ma sulle doti di leadership e sulla serietà del giocatore laureato a Georgetown si può mettere la mano sul fuoco: nonostante la sclerosi multipla diagnosticatagli nel 2012 quando stava giocando in Turchia, Wright ha fortemente voluto proseguire la sua carriera professionistica (anche una tappa NBA per 3 partite nel 2013 a Dallas) proponendosi come modello di dedizione e forza di volontà. Intanto l’ex biancorosso Christian Eyenga pare destinato a spostarsi a Brindisi, lasciando Sassari che ha ingaggiato il play nigeriano Akognon (atteso al debutto la prossima settimana contro Varese) al posto di Marquez Haynes (destinato al Panathinaikos).[/font][/size][/size][/font][/color]

  • simon89
    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans'][size=3][size=4]L’avventura di Ramon Galloway a Varese è agli sgoccioli ma in attesa del nome del suo sostituto cambia intanto l’identikit sul quale si sta muovendo la società di piazza Monte Grappa. Quella di domenica a Pesaro sarà l’ultima partita in maglia biancorossa della guardia statunitense: evidente la rottura ormai insanabile tra l’ambiente biancorosso e il giocatore del 1991, al di là dell’eloquente messaggio “Galloway Game Over” esposto dalla Curva Nord nel match contro Larnaca. Nel caso specifico la guardia statunitense non aveva fatto nulla di particolare per meritare le ire dei tifosi, provando a interpretare con diligenza il compito del playmaker in assenza di Wayns e difendendo con energia contro lo “spauracchio” McFadden. Ma l’accumulo dei precedenti errori ha reso ormai impresentabile Galloway agli occhi del pubblico di Masnago, e lo stesso giocatore - percependo il clima di negatività nei suoi confronti - era in palese difficoltà.[/size][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans'][size=3][size=4]Dunque dalla prossima settimana Galloway cercherà riscatto ad Omegna, tornando in quella serie A2 nella quale Varese lo aveva “pescato” in estate dopo le positive esibizioni nella Summer League di Las Vegas. Al di là del rendimento negativo sul campo (9,2 punti ma col 42% da 2, il 28% da 3 e 3,3 palle perse, il peggiore della serie A nel rapporto tra “turnovers” e minuti giocati), gli “spigoli” caratteriali sfociati nella sospensione post-Venezia e la stretta “interconnessione” con l’amico di infanzia Maalik Wayns hanno pesato nel difficile cammino della squadra di Moretti. Ma anche per questo Galloway era in discussione già da settembre, e col senno di poi viene da chiedersi cosa sarebbe successo se Varese avesse optato per il taglio del giocatore del 1991 dopo il Trofeo Lombardia. E la seconda “sliding door” è quella dell’infortunio della prima giornata: dove sarebbe ora l’Openjobmetis se anziché inseguire il sogno Ukic, avesse utilizzato il croato come “stampella” fino al 23 dicembre, e inserito un elemento di sostanza come Derwin Kitchen (sfuttando l’interregno dell’attuale play di Cantù per tirare a lucido lo statunitense) a fianco di Wayns? Ora si procederà in tempi rapidi, con l’obiettivo di inserire l’ultimo tesseramento a disposizione per la stagione 2015-16 in occasione del match di domenica prossima a Sassari. Ma la necessità di trovare in fretta il sostituto di Galloway, contestualmente alla sua partenza alla volta di Omegna, modifica parzialmente la tipologia tecnica dell’esterno da inserire nel roster biancorosso.[/size][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans'][size=3][size=4]L’assenza di Wayns contro Larnaca, e la contestuale necessità di inserire un altro costruttore di gioco visto che in FIBA Cup possono andare a referto solo 6 stranieri con l’eroe di mercoledì Ovidijus Varanauskas destinato alla tribuna a ranghi completi, ha spostato l’attenzione della società verso un play-guardia. Dunque, scompare la pregiudiziale della compatibilità con Wayns, almeno dal punto di vista offensivo, pur rimanendo la necessità di un giocatore dalla taglia fisica non troppo limitata per i problemi di accoppiamenti difensivi. Scelta obbligata per aprirsi a situazioni nuove, vista la totale latitanza del profilo cercato per un mese da affiancare al play di Philadelphia; ma anche volontà precisa di non dipendere troppo dalle lune del giocatore del 1991, troppo spesso cartina di tornasole del rendimento della squadra (19,5 punti col 41% da 3 nelle vittorie ma 9,8 punti con 32% dall’arco nelle sconfitte).[/size][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(0,0,0)][font='Open Sans'][size=3][size=4]Giuseppe Sciascia[/size][/size][/font][/color]

  • simon89
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Il PalaWhirlpool boccia Ramon Galloway. E Sebastian Telfair dice no a Varese. Da un lato l'ex Tortona è ormai una causa persa, dall'altro però il mercato continua a non offrire alternative: l'ex stella dei playground di New York ha preferito aspettare ancora un'eventuale chiamata NBA, rifiutando la proposta economica del club di piazza Monte Grappa, ritenuta troppo bassa da un giocatore che anche in Cina era abituato a viaggiare ad almeno 50mila dollari al mese. Ma ormai Galloway è una causa persa a livello ambientale prima ancora che tecnico: i 20 giorni di stop per la sospensione post Venezia lo limitano anche nella freschezza atletica, ossia il suo unico punto di forza, e se i tifosi lo hanno "bollato " anche quando - come accaduto ieri - prova comunque a mettersi al servizio dei compagni pur con tutti i suoi limiti, è evidente che la guardia statunitense non è più proponibile a Masnago.[/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Il problema contingente dell'assenza di Cavaliero - out almeno fino al 14 febbraio - rende Galloway numericamente utile a livello tecnico, almeno fino a quando non si troverà un sostituto. Ma se per un mese si è potuto attendere che si liberasse il giocatore giusto, pur con tutte le difficoltà nel dover accoppiare un elemento ad hoc a fianco di un esterno particolare come Wayns e nel contesto di una squadra dai mille limiti tecnici e mentali come l'attuale Ópenjobmetis, ora il fattore ambientale impone alla società e allo staff tecnico una scelta chiara e netta.[/font][/color][/size]
     
    [size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Detta come va detta: Galloway è un peso che rischia di condizionare situazioni dentro e fuori dal campo, e la possibilità di girarlo ad Omegna a condizioni economiche vantaggiose va colta il prima possibile, al più tardi dopo la trasferta di domenica a Pesaro. Da qui a domenica si valuti che cosa offre il mercato dei free agent e si chiuda la trattativa con il miglior giocatore disponibile tra i play-guardia a costi sostenibili (ma per 3 mesi di stipendio il gruzzoletto che può offrire Varese non è poi così limitato). Poi però per il mercato 2016 si prendano le opportune contromisure, negli uomini e nelle strategie, per evitare lo snervante stillicidio di un mercato di riparazione nel quale le scelte sono sempre limitate a quel che c'è e non a quel che vorresti...[/font][/color][/size]

  • Nicolò Cavalli
    Priva di Wayns, escluso per un colpo alla testa in rifinitura, una Varese – che nel calcio definiremmo spuntata – trova un successo sporco e sofferto staccando il biglietto per gli ottavi di finale. La prestazione zoppicante, a tratti grottesca, viene salvata grazie al carattere che emerge in un finale punto a punto.
     
    [i][b]Inizio soft. [/b][/i]Moretti sceglie un quintetto di partenza fisicato (Kangur da “tre”) capace di pescare, a più riprese, un Davies arzillo sotto le plance: 9-6 a metà primo periodo. Varese allieta i pochi intimi del PalaWhirlpool con un po' di accademia – stoppata volante di Faye e pregevole circolazione di palla a smarcare KK – prima che qualche fischio di troppo della terna addormenti il ritmo e i neuroni dell'OJM (due omaggi clamorosi in un amen a favore dei campioni di Cipro) fino al 17-14 del decimo minuto.
     
    [i][b]Davies contro tutti. [/b][/i]Il gradito ritorno di Luca Campani coincide con la sciarada di punti di McFadden, poi è Brown a capitalizzare (23-26) i due erroracci di Varanauskas e di Golloway: il time-out di Moretti, con tanto di rimbrotti anglo-aretini, prova a placare gli animi. Eppure lo striscione indirizzato al #55 (“Galloway game over”) non può passare inosservato. L'approvvigionamento continuo di palloni a Davies, agevolato dall'assenza del veterano Brezec tra le fila dell'AEK, riporta i padroni di casi in avanti, dunque un guizzo sull'asse Kuksiks-Ferrero vale il 37-33 della pausa lunga.
     
    [i][b]A scartamento ridotto. [/b][/i]Una gara tranquilla sul piano agonistico viene destata dall'espulsione – per doppio fallo tecnico – dell'allenatore ospite Gavriel: a livello arbitrale, evidentemente, [i]tutta Europa è Paese[/i]. I ciprioti, inciampati sul meno otto, si issano sul 42-39 e non si muovono da lì per lunghissimi minuti. L'Openjobmetis non fa molto meglio (ancora una serata no nel tiro pesante, il dato finale sarà di 4/16) e trova nei soli viaggi in lunetta il timido abbrivio per toccare il 53-47, vantaggio dimezzato a fil di sirena dal fortunoso ciuffo di Panteli.
     
    [i][b]Finale thrilling. [/b][/i]Larnaca, con una serie di folate offensive, sforna il ribaltone condendolo con il 2+1 di Bowman e l'entrata di Petrovic (55-59). Moretti e i suoi ci capiscono poco, soprattutto nei cambi di uomo in difesa, e si aggrappano alla mani riscaldate di Varanauskas e Ferrero per smorzare la fuga targata AEK: 64-66. Il disastro tecnico assume connotati paradossali da entrambi i lati del capo: Faye litiga con il ferro dopo i rimbalzi in attacco, Davies passa la palla a un compagno immaginario fuori dal campo, i verdi veleggiano sul più tre. Titoli di coda? No, perché Ferrero segna in contropiede, Faye (pessimo a lunghi tratti) timbra da otto metri e il play lituano scrive un nuovo vantaggio. Sul 72-70 l'OJM opta per il fallo. L'impressione è che la scelta gradita sia il supplementare per blindare il primo posto del girone visti i problemi di falli degli ospiti. Ma Ovidijus, non sappiamo se eroe o sciagurato, stappa lo spumante della vittoria. Qualificazione raggiunta, ma per il primo posto ci sarà da sudare in Austria.
     
    Però, più ancora, ci sarà da sudare in palestra: il volto di Moretti, a fine gara, era tutto un programma. L'antenna di Varese deve risintonizzare le proprie onde. Il ripetitore cestistico del Sacro Monte, che siano prime serate di Coppa o di Campionato, non promette granché di buono per le prossime settimane...
     
     
    [i][b]Il migliore: Brandon Davies. [/b][/i]Primo tempo con statistiche da almanacco (18 punti + 6 rimbalzi) sfruttando la leggerezza dei lunghi a referto di Larnaca e il [i]jet leg[/i] che assopisce Leslie. Nel proseguo la difesa avversaria lo bracca con diversi agenti speciali: ne esce qualche pallone perso di troppo, tuttavia 27 punti e 11 rimbalzi sono oro che cola.
     
    [i][b]Il peggiore: Ramon Galloway. [/b][/i]Sin troppo facile scegliere il “barba”: per coerenza, ribadiamo, già da tempo meriterebbe essere ai margini del progetto tecnico. Ma anche Faye rischia di salire sul banco degli imputati. Gli alibi della stagione cominciata in anticipo e dell'aggiunta in corsa di Kangur non valgono più, restano sul groppone palloni persi, amnesie e un tap-in da patrie galere sbagliato complice un salto in contro-tempo. La siderale tripla sul finire toglie il retrogusto amaro.
     

  • simon89
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Varese è pronta a fare la sua puntata su Sebastian Telfair. La società di piazza Monte Grappa ha ufficialmente avviato la trattativa con il 30enne playmaker statunitense: si lavora per convincere sul piano tecnico ed economico l'ex stella dei playground di New York a sbarcare per la prima volta in Europa dopo 11 stagioni (e 8 squadre) NBA alle spalle e due avventure in Cina (19,4 punti e 4,2 assist di media negli Xinjang Flying Dragons nel 2014/'15).[/font][/color][/size][/font][/color]
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica] [/font][/color]
    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Sarà la volta buona dopo un mese di caccia ai quattro angoli del globo, scartando svariate soluzioni perché non perfettamente incastrabili nel puzzle di una squadra che avendo tante lacune deve inserire un pezzo ad hoc? Telfair è l'unica soluzione a pronto uso tra i giocatori disponibili sul mercato che possano fare al caso di Varese, che cerca un esterno capace di attaccare il ferro e giocare il pìck&roll per creare punti per sé e i compagni. L'ex prima scelta di Portland nel draft 2004, cugino dell'ex stella NBA Stephon Marbury, non è probabilmente la soluzione tecnica ideale da affiancare a Wayns. E l'incognita più grande è quella del suo stato di forma: Telfair non gioca da oltre 12 mesi, avendo chiuso il 23 gennaio 2015 la sua stagione in Cina, anche se si è tenuto in forma in attesa di chiamate europee (ci aveva provato Torino prima della firma di Jerome Dyson a novembre, e solo quando Milano ha messo le mani su Mantas Kalnietis ha lasciato cadere in extremis la pista dell'ex Oklahoma City). Chi ha preso informazioni su di lui negli Stati Uniti parla comunque di un giocatore pronto: rispetto alla scommessa Maynor della scorsa annata, a Telfair manca il ritmo partita ma non si tratta comunque di un giocatore da rimettere in campo dopo un infortunio grave. E comunque l'atleta del 1983 può garantire un intrigante talento offensivo (7,4 punti e 3,5 assist in 564 gare NBA): pur non avendo tenuto fede alle aspettative di quando era giovanissimo, potrebbe alzare decisamente il potenziale offensivo del terz'ultimo attacco della serie A. E soprattutto è libero da qualsiasi vincolo, al contrario dei giocatori sotto contratto con altri club europei (vedi Julyan Stone) o di quelli impegnati in Cina fino al 5 febbraio, la cui disponibilità è comunque tutta da verificare al cambio dei salari mediamente molto superiori rispetto all'Italia.[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']E comunque neppure dalla CBA sarebbe emerso un profilo ad hoc: lo staff tecnico seguiva con attenzione Jamaal Franklin, 25enne "guardiona" che fu seconda scelta di Memphis nel 2013, attualmente settimo marcatore della lega a 33,8 punti allo Shanxi. Un esterno esplosivo ma senza capacità di costruzione di gioco, che comunque sarebbe stato disponibile a discutere l'eventuale approdo italiano solo la prossima settimana. Invece Telfair dovrebbe rispondere in tempi rapidi alla proposta di Varese, che dopo la partita di FIBA Cup contro Larnaca tirerà le somme stabilendo definitivamente la sua strategia di mercato. L'obiettivo sarebbe quello di portare Telfair a Varese per l'inizio della prossima settimana, lasciando libero Ramon Galloway di partire alla volta di Omegna.[/font][/color][/size][/font][/color]
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    [color=rgb(40,40,40)][font=helvetica][size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia[/font][/color][/size][/font][/color]

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