Stavolta si apprezza una Itelyum più solida che scintillante, non brillante dal perimetro (10/38 da 3 di cui 2/16 nel primo tempo), ma efficace nella protezione dell’area colorata attorno al totem Sklyar Spencer (al quale non rendono merito i 7 rimbalzi e le 2 stoppate delle statistiche).
Varese festeggia il colpaccio insieme alla ventina di tifosi al seguito, e scopre le qualità di Hugo Besson in una partita che mostra la doppia dimensione del francese: le qualità balistiche non saranno quelle di Hanlan, ma quando c’è bisogno di saltare l’uomo e innescare i compagni l’ex Belgrado sa farsi sentire (6 assist).
E la trazione posteriore Mannion-Moretti-Besson combina per 46 punti e 15 assist, innescando alla distanza un attacco inizialmente in affanno (19 punti nei primi 15’ e 34 a metà gara). E la difesa che regge l’urto quando dall’arco si collezionano solo ferri (0/6 da 3 nel primo quarto), che accende qualche guizzo dopo il 23-19 del 10’ mettendo la freccia con uno strappo sull’asse Mannion-Spencer (23-28 al 17’).
Il primo solco si scava nel terzo quarto con un 2-11 sull’asse perimetrale Brown-Besson mentre Spencer chiude l’area (42-51 al 27’). Ultimo sforzo dei padroni di casa il 53-57 del 32’, poi il ritmo si alza e il campo si apre con una doppietta dall’arco di Moretti che vale il definitivo 56-69 del 35’.
Varese tocca anche il più 17 e non spreca scarto nel rush finale; la qualità del Nymburk è parsa modesta, ma va dato merito all’applicazione dei prealpini soprattutto nel contenere il talento di Gordon.
Domenica contro Brindisi sarà un test più impegnativo per il peso specifico dei punti in palio in chiave salvezza, ma la fiducia generata dal successo in Repubblica Ceca migliora decisamente il morale della truppa.
Giuseppe Sciascia
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