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Gara non entusiasmente; troppa pioggia.... bosognerebbe rimandarle certe gare......le moto lo fanno.....

Idolo Vettel farà moooolta strada :D

Button mi pare decisamente il candidato n° 1 al titolo iridato.

Ferrari disastro: la rifondazione (partendo da Alonso possibilmente...) è ormai una necessità.

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Gara non entusiasmente; troppa pioggia.... bosognerebbe rimandarle certe gare......le moto lo fanno.....

Idolo Vettel farà moooolta strada :D

Button mi pare decisamente il candidato n° 1 al titolo iridato.

Ferrari disastro: la rifondazione (partendo da Alonso possibilmente...) è ormai una necessità.

Pare che la Ferrari abbia contattato un giovane pilota emergente, un certo Claudio, dicono che guidi con una mano, mentre con l'altra scrive romanzi....

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mercoledì 29 aprile 2009, 13:19

McLaren squalificata per 3 Gp, con condizionale

Parigi - Batosta sulla McLaren. Una bugia costata carissima, quella raccontata da Hamilton e dal suo capo tecnico Whitmarsh (già cacciato) ai giudici del Gp di Australia. Per la scuderia è arrivata una squalifica di tre Gp, anche se il provvedimento è attenuato dalla condizionale. La Fia ha deciso di usare la condizionale per aver mentito sul sorpasso di Trulli a Hamilton in Australia in regime di safety-car a pochi giri dalla conclusione. Ma la sanzione si legge nel comunicato - sarà "applicata solo se emergeranno ulteriori fatti sulla questione entro i prossimi 12 mesi contrari all’articolo 151c del codice sportivo".

L'udienza Il consiglio mondiale della Fia ha deciso per la squalifica con la condizionale dopo aver ascoltato il direttore della scuderia Martin Whitmarsh. Il campione del mondo inglese Lewis Hamilton mentì infatti ai commissari di gara allo scopo di provocare la penalizzazione di Jarno Trulli (Toyota) per un sorpasso subito in regime di safety-car per così salire sul podio al posto proprio dell’italiano. Hamilton disse ai commissari di gara di non avere rallentato appositamente per far cadere Trulli nel sorpasso-trappola, ma fu "incastrato" dalle registrazioni delle conversazioni con il muretto dei box e dalla telemetria. Messo davanti all’evidenza delle bugie dette ai commissari, il campione del mondo si era successivamente scusato riferendo di essere stato "indotto" alla menzogna dal direttore sportivo Dave Ryan, accusato dalla stessa McLaren di avere ideato il piano di sua iniziativa.

___________________________

Mi sia concesso: che merde !! :thumbdown[1]::thumbdown[1]:

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mercoledì 29 aprile 2009, 13:19

McLaren squalificata per 3 Gp, con condizionale

Parigi - Batosta sulla McLaren. Una bugia costata carissima, quella raccontata da Hamilton e dal suo capo tecnico Whitmarsh (già cacciato) ai giudici del Gp di Australia. Per la scuderia è arrivata una squalifica di tre Gp, anche se il provvedimento è attenuato dalla condizionale. La Fia ha deciso di usare la condizionale per aver mentito sul sorpasso di Trulli a Hamilton in Australia in regime di safety-car a pochi giri dalla conclusione. Ma la sanzione si legge nel comunicato - sarà "applicata solo se emergeranno ulteriori fatti sulla questione entro i prossimi 12 mesi contrari all’articolo 151c del codice sportivo".

L'udienza Il consiglio mondiale della Fia ha deciso per la squalifica con la condizionale dopo aver ascoltato il direttore della scuderia Martin Whitmarsh. Il campione del mondo inglese Lewis Hamilton mentì infatti ai commissari di gara allo scopo di provocare la penalizzazione di Jarno Trulli (Toyota) per un sorpasso subito in regime di safety-car per così salire sul podio al posto proprio dell’italiano. Hamilton disse ai commissari di gara di non avere rallentato appositamente per far cadere Trulli nel sorpasso-trappola, ma fu "incastrato" dalle registrazioni delle conversazioni con il muretto dei box e dalla telemetria. Messo davanti all’evidenza delle bugie dette ai commissari, il campione del mondo si era successivamente scusato riferendo di essere stato "indotto" alla menzogna dal direttore sportivo Dave Ryan, accusato dalla stessa McLaren di avere ideato il piano di sua iniziativa.

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Mi sia concesso: che merde !! :thumbdown[1]::thumbdown[1]:

Ti è concesso, ti è concesso... :clap[1]:

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  • 2 weeks later...

lunedì 11 maggio 2009, 07:00

Rossa umiliata dagli ex: è tempo di fare shopping

di Enrico Benzing

La Ferrari è un crocevia di umori, di delusioni, forse di rimpianti. Perché gli uomini di rosso vestiti ce la stanno mettendo tutta per uscire dal ginepraio, ma le loro buone intenzioni hanno i ceppi ai piedi, come se il destino volesse fermarli costringendoli a pagare dazio per tutti i successi del recente passato. Umori e delusioni s’intersecano e mischiano mentre le due BrawnGp vanno a vincere e Button fa lo Schumacher, conquistando il quarto Gp su cinque disputati e Barrichello fa il Barrichello, ovvero il gregario, finendogli ancora dietro. A questo punto, per l’elegante inglese, il mondiale non è più solo un sogno ma una certezza che gli si avvicina ad ampie falcate. Umori e delusioni e rimpianti avvinghiano la Ferrari costretta a vedere, quasi impotente, che pezzi di se stessa vanno in giro felici e vincenti. Ross Brawn, ad esempio: era l’uomo che sedeva sul muretto accanto a Jean Todt e ora è l’uomo che siede e mangia banane altrove e vince e domina e fa rabbia. Rubens Barrichello, ad esempio: i ferraristi duri e puri non se ne abbiano, ma persino il vecchio brasiliano, ora baciato dalla BrawnGp, sembra un fuoriclasse se paragonato all’ultimo Raikkonen. Potenza del mezzo, certamente, e potenza degli ultimi pasticci firmati da Kimi. Umori e delusioni s’intersecano mentre il capo della Ferrari, Stefano Domenicali, non può essere felice per l’ennesimo sesto posto firmato da Felipe Massa; tanto più se frutto di una lenta agonia, quella che ha costretto il brasiliano, da quarto che era, a cedere posizioni perché... massì... perché rischiava di restare senza benzina. Dunque ancora problemi, ancora mancanza d’affidabilità, come per Raikkonen ko per un guaio idraulico all’acceleratore. E dire che qui le due Rosse rivoluzionate con il diffusore furbetto e tante novità avevano dimostrato di aver quasi raggiunto le RedBull e di essere a un paio di decimi dalle BrawnGp; e dire che Felipe Massa si era fatto «un mazzo così» - la colorita espressione è tutta sua - per agguantare il podio. Forse anche per questo, a fine gara, Domenicali dirà «qui serve un’altra sveglia, qui serve una campagna acquisti...».

Parole forti che suonano strane mentre poco più in là, gli ex ferraristi di casa Brawn fanno festa e stappano champagne.

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In un comunicato odierno la Ferrari paventa il ritiro dalla formula 1 nel 2010 se i regolamenti restassero quelli paventati da Mosley per la prossima stagione.

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14 maggio 2009

Il socialismo in Formula 1

Ferrari, le scuderie che hanno tanti soldi hanno il diritto di spenderli

Perdente sulla tv, la Gentiloni arriva nella Formula 1? Come la norma dell’ex ministro delle Comunicazioni intendeva porre un tetto alla raccolta pubblicitaria delle televisioni, la riforma del capo della Fia, Max Mosley, crea un limite alla spesa delle scuderie: al massimo 45 milioni di euro, esclusi gli stipendi dei piloti, il marketing e i motori (ma solo per il 2010). Il vincolo potrebbe allentarsi solo in cambio di standard più severi. Di fronte a queste che ci permettiamo di chiamare sciocchezze lo strappo della Ferrari e, a ruota, della Renault è giusto e doveroso. La situazione che si configura è, infatti, due volte assurda. Lo è per le presunte motivazioni: la Formula 1 è uno spettacolo tanto amato proprio perché muove tanta ricchezza, e viceversa. La capacità di spesa delle società è funzione di quanto esse riescono a raccogliere, e questo a sua volta dipende dalla loro abilità nell’emozionare i tifosi e, quindi, di far amare i propri brand al pubblico. Pretendere il contenimento della spesa è come fissare una soglia al gradimento: e poco importa che lo si faccia perché non tutti hanno ugualmente successo. Limare le unghie ai primi non renderà più forti gli ultimi, ma più triste l’intera vicenda. Ancor più assurda è la creazione di un doppio standard regolatorio, in virtù del quale chi più spende più deve rigar dritto (e viceversa).

E’ come se, in una gara di corsa, si riconoscesse il diritto di tagliare le curve a quelli che indossano vestiti più scialbi; o se, in una competizione elettorale, si consentisse di violare la par condicio a quelli che stampano meno manifesti. A quel punto, chi e cosa sarebbe a determinare la vittoria e la sconfitta? L’abilità in pista oppure quella a interpretare i regolamenti a proprio favore e travasare i capitoli di spesa da una colonna all’altra? Il merito sarà di meccanici e piloti oppure del regolamento? Qualunque vittoria dei piccoli sarà sempre macchiata dal dubbio e dall’amarezza. Un dubbio e un’amarezza che riguardano, prima e soprattutto, proprio i loro tifosi, che saranno privati della possibilità di godersi una scalata al successo conquistata sul campo e non con le carte bollate. Favorite nell’immediato, le scuderie minori ne sarebbero danneggiate nel lungo termine. Quello di Mosley è socialismo automobilistico. E come tutti i socialismi, dietro la dittatura del proletariato motoristico nasconde la volontà di potenza dell’uomo al comando.

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F1, respinto il ricorso Ferrari sulle nuove regole

| 20 maggio 2009

Il Tribunale ordinario di Parigi ha respinto il ricorso della Ferrari relativo al cambiamento delle regole in F1 a partire dal prossimo anno. Un verdetto favorevole alla casa di Maranello avrebbe smontato i piani - soprattutto economici - della Federazione internazionale dell'auto (Fia), che con l'introduzione del tetto ai budget di 45 milioni di euro spera di attirare nuove scuderie come Lola, USF1, Prodrive, ed altri.

Secondo la scuderia del Cavallino «le nuove squadre pronte ad entrare in Formula 1 non sarebbero degne del blasone dello stesso campionato mondiale». «Ma un campionato del mondo con queste squadre, con tutto il rispetto per loro - si legge sul sito della casa di Maranello - può avere lo stesso valore della Formula 1 di oggi, dove si affrontano la Ferrari, i grandi costruttori automobilistici e team che hanno fatto la storia di questo sport? Non sarebbe più adeguato chiamarla Formula GP3?». Oltre alla Rossa, anche Renault, Toyota, Red Bull e Toro Rosso hanno minacciato di lasciare la F1 se non cambieranno le regole decise dalla Fia per la prossima stagione.

20 maggio 2009

Edited by ROOSTERS99
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  • 2 months later...

La Bmw lascia la Formula Uno

29 luglio 2009

È ufficiale: la Bmw lascerà la Formula 1 alla fine di questa stagione. Lo ha annunciato il presidente Norbert Reithofer, presidente del Consiglio di amministrazione della casa tedesca, in una conferenza stampa a Monaco di Baviera alla presenza di Mario Theissen, direttore del reparto agonistico.

La decisione è stata assunta ieri dopo una riunione del Cda. «L'intenzione è quella di rivedere il nostro coinvolgimento negli sport motoristici», ha spiegato Reitherofer, «il gruppo Bmw dirà addio alla F1 alla fine della stagione 2009», ha aggiunto. «Per noi è stata una scelta difficile, ma si tratta di un passaggio risoluto in vista della nostra strategia di riallineamento».

Il direttore del reparto corse della Bmw, Mario Theissen, ha detto di comprendere la decisione della compagnia. «Ovviamente tutti noi, i dipendenti di Hinwil e Monaco, avremmo tutti voluto continuare questa ambiziosa campagna e dimostrare che questa stagione è stata solo l'eccezione dopo anni di successi». La Bmw occupa attualmente l'ottavo posto nella classifica iridata costruttori. «Ma io posso capire perchè sia stata presa questa decisione da parte dell'azienda. Ora dobbiamo concentrarsi sulle gare che rimangono e dimostrare il nostro spirito combattivo e fare buoni risultati per dare l'addio alle gare di Formula 1». L'impegno di Bmw nella F1 inizia negli anni '80 come fornitore di motori. Con la Brabham dal 1982 all'85 la compagnia ha ottenuto otto vittorie e un titolo mondiale con Nelson Piquet nel 1983. Dopo il successo con la Benetton nel 1986 la Bmw è stata assente dal circus fino al 2000 quando è tornata come fornitore della Williams, centrando 10 vittorie nei successi cinque anni. Nel 2006 la decisione di rilevare la Sauber. Dopo un ottima prima stagione conclusa al quinto posto del campionato costruttori il team ha fatto grandi progressi fino al 2007 quando raggiunse un livello appena inferiore alle due scuderie dominanti, Ferrari e McLaren. Lo scorso anno il team era tra i contendenti al titolo con Robert Kubica che centrò la prima pole position assoluta in Bahrain e la prima vittoria per il team tedesco nel Gp del Canada. Quest'anno invece, come molti altri blasonati team, la Bmw ha incontrato grandi difficoltà raccogliendo solo otto punti.

L'addio della Bmw alla Formula Uno arriva dopo quello della Honda che aveva deciso di lasciare il circuito lo scorso dicembre.

29 luglio 2009

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La Bmw lascia la Formula Uno

29 luglio 2009

È ufficiale: la Bmw lascerà la Formula 1 alla fine di questa stagione. Lo ha annunciato il presidente Norbert Reithofer, presidente del Consiglio di amministrazione della casa tedesca, in una conferenza stampa a Monaco di Baviera alla presenza di Mario Theissen, direttore del reparto agonistico.

La decisione è stata assunta ieri dopo una riunione del Cda. «L'intenzione è quella di rivedere il nostro coinvolgimento negli sport motoristici», ha spiegato Reitherofer, «il gruppo Bmw dirà addio alla F1 alla fine della stagione 2009», ha aggiunto. «Per noi è stata una scelta difficile, ma si tratta di un passaggio risoluto in vista della nostra strategia di riallineamento».

Il direttore del reparto corse della Bmw, Mario Theissen, ha detto di comprendere la decisione della compagnia. «Ovviamente tutti noi, i dipendenti di Hinwil e Monaco, avremmo tutti voluto continuare questa ambiziosa campagna e dimostrare che questa stagione è stata solo l'eccezione dopo anni di successi». La Bmw occupa attualmente l'ottavo posto nella classifica iridata costruttori. «Ma io posso capire perchè sia stata presa questa decisione da parte dell'azienda. Ora dobbiamo concentrarsi sulle gare che rimangono e dimostrare il nostro spirito combattivo e fare buoni risultati per dare l'addio alle gare di Formula 1». L'impegno di Bmw nella F1 inizia negli anni '80 come fornitore di motori. Con la Brabham dal 1982 all'85 la compagnia ha ottenuto otto vittorie e un titolo mondiale con Nelson Piquet nel 1983. Dopo il successo con la Benetton nel 1986 la Bmw è stata assente dal circus fino al 2000 quando è tornata come fornitore della Williams, centrando 10 vittorie nei successi cinque anni. Nel 2006 la decisione di rilevare la Sauber. Dopo un ottima prima stagione conclusa al quinto posto del campionato costruttori il team ha fatto grandi progressi fino al 2007 quando raggiunse un livello appena inferiore alle due scuderie dominanti, Ferrari e McLaren. Lo scorso anno il team era tra i contendenti al titolo con Robert Kubica che centrò la prima pole position assoluta in Bahrain e la prima vittoria per il team tedesco nel Gp del Canada. Quest'anno invece, come molti altri blasonati team, la Bmw ha incontrato grandi difficoltà raccogliendo solo otto punti.

L'addio della Bmw alla Formula Uno arriva dopo quello della Honda che aveva deciso di lasciare il circuito lo scorso dicembre.

29 luglio 2009

Non è che , forse , il Fieldmaresciallo Mosley aveva ragione ?

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Meglio un Alesi oggi che 100 shumacher domani !

striscione apparso a Monza .

Alesi ha detto chiaramente domenica scorsa che se salisse oggi sulla Ferrari svenirebbe al terzo giro.

Il Tedesco invece..... :P

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Io preferivo Irvine. O al limite Lauda.
Meglio un Alesi oggi che 100 shumacher domani !

striscione apparso a Monza .

Capisco che vi stia e vi sia stato sugli zebedei.

Però, poche palle, sapeva guidare e sapeva sviluppare la macchina. Non mi sorprenderei se portasse a casa ottimi risultati.

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Capisco che vi stia e vi sia stato sugli zebedei.

Però, poche palle, sapeva guidare e sapeva sviluppare la macchina. Non mi sorprenderei se portasse a casa ottimi risultati.

A casa non so, in banca sicuramente......

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