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Pallacanestro Varese 2019/2020


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27 minuti fa, alberto dice:

Una buona guardia da quintetto la troviamo senza problemi, salvo che la possiamo sbagliare tranquillamente.

Sono preoccupato per il 4. Temo fortemente la vaccata.

Vene centra pochino in sta squadra, secondo me. I rimbalzi chi li piglia?

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14 hours ago, Silver Surfer said:

Eh, però detta così...dovresTi essere almeno un attimo più eloquente, Luca.

Allora, sintetizzando al massimo:

è tutto partito da un discorso relativo all'importanza del trittico Capacità+Soldi+Fortuna nel determinare o meno una Vittoria importante.

Secondo alcuni la componente Soldi domina incontrastata, con valori esponenziali rispetto agli altri 2 parametri.

Secondo altri è decisamente la Fortuna, ad essere N°1.

C'è un isolato gruppetto (Doc, Tricky ed il sottoscritto) che invece punta al Know-How ed alle Capacità, come Valore principale.

Da qui il discorso si è poi esteso, andando a parare nella scaltrezza, nel capire quando applicare un gioco più o meno fisico/sporco, nell'ottenere risultati magari non eclatanti ma comunque decisamente superiori alle attese una volta quadrato il cerchio delle Capacità.

Tutto qui.

Dimmi chi ha detto che la fortuna è il fattore numero uno.

Di fortuna ho parlato io, come di una componente a volte importante. Nel caso di Venezia, se hai il secondo budget, nettamente staccata da chi ha il primo e per 2 volte in 3 anni la più ricca esce per mano d'altri un po' di fortuna l'hai avuta.  Ma nin è che sia la componente numero uno.

 

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Lettera alla Prealpina...

LA LETTERA «Guerra tra Rasizza e Ponti Sono deluso da entrambi»

Egregio direttore, sono un vecchio lupo (di qui il nickname che uso nella lettera) del basket italiano. E sono una persona che in un passato non remoto è stata vicina alla Pallacanestro Varese. Chiedo ospitalità proprio per parlare di questa realtà a me sempre molto cara. Intervengo ora che il campionato è terminato, con la vittoria di Venezia, e a poche ore dalla decisione di Varese di rinunciare alla Champions League.

Parto da qui. Penso che la scelta dei dirigenti sia sensata, alla luce delle risorse disponibili e della prospettiva di una squadra che sarà parecchio rinnovata e che dovrà trovare un'identità e una chimica. Ma questa decisione, che violenta la tradizione europea del club (se non erro, è ancora al terzo posto nella classifica dei vincitori del titolo continentale, nonostante l'ultimo risalga a ben 43 anni fa), fotografa uno stallo pericoloso, nelle more di un mercato che ancora una volta sarà francescano. Non solo. Varese è ormai un punto di passaggio, non la meta ambita di una carriera. Varese non sa più trattenere ì giocatori: appena sì mettono in luce, sene vanno, attirati da ingaggi migliori. Ma così viene meno la continuità. Varese non riesce ad aggiungere risorse a un budget che, in proiezione, corre anzi il rischio addirittura di implodere.

La prima ragione nasce dal territorio: meno ricco rispetto al passato, certo, ma anche molto più accidioso e forse poco stimolato da iniziative adeguate. Perché una Venezia riesce a coinvolgere molte aziende e così pure Treviso, che ha mutuato e sviluppato alla grande (mi dicono che gli aderenti siano 200) l'idea del consorzio che era stata illustrata proprio dalla Pallacanestro Varese? Peraltro, penso che tanto dipenda anche dalle incomprensioni e dai silenzi tra Rosario Rasizza e Gianfranco Ponti. Sono molto deluso da entrambi e dalla loro incapacità di andare oltre antipatie dì pelle, forse più evidenti nella direzione Ponti-Rasizza. Loro e solo loro, comunque, possono e devono essere il nucleo cardinale di qualcosa di più solido: un gruppo "top"e allargato di finanziatori. Invece, senza un patto chiaro e comune, anziché attirare respingono.

Rasizza ha il merito di aver "cacciato " tanti soldi negli ultimi anni; ma, oltre a dare l'impressione di pensare prima di tutto alla sua immagine, non capisce che serve qualcosa di differente per attirare nuove risorse. Sempre che sia questo il desiderio... Ponti, invece, ha fatto l'investimento sull'Academy e sui giovani: è un fatto meritorio (anche se ci sarebbe da discutere su certe scelte compiute: speriamo che con l'assunzione di Bizzozi ci sia un salto di qualità), però ha il difetto di essere orientato a un futuro lontano perché un giovane, ammesso di averne di qualità, non lo si rende pronto in pochi mesi. L'aiuto, invece, serve ora. Serve al club. Ricordo anche che a suo tempo Ponti si era proposto per rilevare addirittura la maggioranza della Pallacanestro Varese e poi di acquistare una quota del 20 per cento. Nella prima occasione fu stoltamente respìnto, nella seconda si è messo sull'Aventino - dove rimane - per una querelle che mi pare risibile.

Ha senso tutto questo? No. Molli allora anche i giovani e si goda I soldi, perché senza un presente convincente, alimentato da un suo ruolo centrale, Varese rischia di non avere un futuro (per inciso: qualcuno si è posto la domanda di che cosa sarà del club il giorno in cui Tota Bulgheroni, architrave discreto dì vari scenari, si stuferà e se ne andrà? C'è una figura adeguata a rimpiazzarlo, quel giorno che mi auguro sia lontano?). All'inizio di giugno, se non erro, c'è stata la celebrazione per i 20 anni dallo scudetto della Stella, occasione per parlare pure degli altri nove. Ecco, di questo passo Varese vivrà solo di ricordi. E dopo un po', nemmeno di quelli.

Lupo Alberto

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...e risposta di Ponti...

 

LA LETTERA La replica di Ponti «Solo astio e invidia»

Gianfranco Ponti replica con una lettera all'intervento pubblicato ieri su queste colonne. Non stimato anonimo, ho deciso di risponderle perchè ritengo corretto mettere a conoscenza i lettori de La Prealpina di una serie di fatti utili a fare la differenza tra chi lavora per la nostra amata società e chi invece vive in un mondo d'invidia. Lei rappresenta il peggio di una città e di un territorio che invece ama il basket, talvolta in silenzio ma sempre incondizionatamente, come dimostra l'efficacia operativa del Trust. Trovo oltremodo scorretto nascondersi dietro il nome Lupo Alberto per scagliare accuse infondate; se invece lei è solo un avatar utilizzato da qualcuno che, per gelosia o altri perfidi fini, vuole danneggiare la Pallacanestro Varese, poco cambia. Si metta l'anima in pace: il progetto Varese Academy va avanti, anzi aumenta le proprie ambizioni e di conseguenza gli investimenti per portare a Varese il meglio dei giovani prospetti italiani e stranieri.

La situazione finanziaria della Pallacanestro Varese è oggi complessa, ma in ogni caso migliore di due anni fa quando la società era tecnicamente prossima al disastro ed i soldi per poter continuare, oltre al Consorzio (mobilitato dalla formidabile energia del suo Presidente) ed a Openjobmetis, li abbiamo messi SOLO Toto Bulgheroni ed io. In una città con migliaia di tifosi, centinaia di aziende, etc. etc, solo in due abbiamo donato gli oltre 100.000 euro necessari per sopravvivere. L'anno scorso è accaduto lo stesso, stesse cifre stessi nomi, con la sola differenza che siamo stati in tre (al fianco del Consorzio e di Orgoglio Varese) a regalare alla città un altro anno di basket in serie A. Con riferimento all'azionariato, lei coinvolge anche Rosario Rasizza (del quale ho la massima stima e che ritengo fondamentale per il futuro della Pallacanestro Varese) il quale potrà esprimersi direttamente sull'argomento.

Io confermo quanto detto e ripetuto sino alla noia. Il mio acquisto di una quota è finanziariamente irrilevante poiché in questi anni, oltre alle "donazioni" di cui sopra, ho sempre assicurato il sostegno del settore giovanile, per un ammontare di oltre 200.000 euro annui. Tale sarebbe stato il mio contributo anche come azionista. Dunque, nulla sarebbe cambiato o cambierebbe con la mia entrata nel capitale sociale. In merito al settore giovanile, il suo astio le fa davvero perdere la ragione, o si tratta solo di una irrefrenabile invidia? Le squadre di A hanno l'obbligo di mantenere almeno 3 squadre nei campionati di Eccellenza, e la Pallacanestro Varese negli scorsi anni ha sempre speso circa 200.000 euro all'anno, purtroppo con scarsi risultati.

Con l'accordo stipulato due anni fa il gruppo di entusiasti varesini di cui faccio parte ha semplicemente preso in carico la gestione ed anche i crescenti costi del settore giovanile, permettendo alla società di destinare questi denari alla prima squadra, Dopo due anni di duro lavoro e tante umiliazioni da parte di taluni soloni locali, le nostre squadre sono state tutte ammesse alle Finali Nazionali - UNICO CASO IN ITALIA - combattendo alla pari e talvolta vincendo con le "corazzate" del mondo giovanile come Milano, Bologna, Venezia, Roma. Tutte sono oggi tra le migliori 8 squadre italiane di categoria ed alcuni dei nostri ragazzi - grazie al lavoro di tutti gli allenatori, vice-allenatori, preparatori atletici e tutti gli altri collaboratori forniti dall'Academy - sono stati selezionati per le squadre nazionali in Italia (Virginio) ed all'estero (Raskovic in Serbia, Seck in Senegal e Jokic in Montenegro). Ahimè ne abbiamo perso uno, ma qui chi non studia viene inflessibilmente spedito a casa. Altri talenti (nazionali e non) sono in procinto di arrivare poiché i loro genitori hanno deciso che Varese Academy è il posto giusto per far crescere i loro talentuosi virgulti.

La invito inoltre a parlare con i nostri oltre 80 ragazzi che si sono confrontati, in generale per la prima volta, con le migliori squadre italiane ed a capire con quanto entusiasmo, grazie all'Academy, stiano crescendo come uomini e come atleti. Spieghi loro che investire sul loro futuro, sui loro sogni di NBA, di Nazionale, è sbagliato, che è meglio spendere i soldi per un paio di giocatori americani senza alcuna assicurazione di migliori e comunque effimeri risultati. Gente che presto ripartirà senza nemmeno aver capito cosa è Varese per il basket, senza capire il senso degli stendardi appesi al soffitto. Io invece, ogni volta che entro al palazzetto obbligo i miei ragazzi a guardare quegli stendardi, a sentire l'orgoglio di appartenenza.

Non sembra difficile capire che sin d'ora la crescita dei nostri ragazzi porta altri immediati vantaggi alla società ed alla prima squadra: grazie alla collaborazione con Attilio Caj a (molto più disponibile di quanto raccontino le dicerie locali) ed Andrea Conti, fin da agosto 3-4 ragazzi potranno aggregarsi alla prima squadra ed almeno uno di essi entrerà stabilmente nella rosa. Così facendo, la Pallacanestro Varese risparmierà decine di migliaia di euro che potremo spendere per rinforzare la prima squadra. In sostanza, nel budget della prima squadra di quest'anno, circa 250.000 euro - vale a dire oltre un quarto del totale del monte stipendi netto - saranno la diretta conseguenza del lavoro dell'Academy con i nostri giovani virgulti!

Gianfranco Ponti

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4 minuti fa, simon89 dice:

"le nostre squadre sono state tutte ammesse alle Finali Nazionali - UNICO CASO IN ITALIA"

Bene, però nei prossimi 5 anni qualcuno di questi ragazzi dovrà essere merce da serie A se no chissene delle finali nazionali giovanili

 

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9 minuti fa, simon89 dice:

"budget della prima squadra di quest'anno, circa 250.000 euro - vale a dire oltre un quarto del totale del monte stipendi netto - saranno la diretta conseguenza del lavoro dell'Academy con i nostri giovani virgulti!"

bah.....fidiamoci

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34 minuti fa, alberto dice:

Infatti...

Anche perchè Simmons è comunque da verificare a questo piano, il suo cambio non sarà sicuramente un fulmine di guerra e Ferrero è un 4 per modo di dire. Se non si prende un 4 come si deve, il rischio di avere un reparto lunghi da mani nei capelli non è troppo remoto.

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Inopportuna e provinciale la prealpa che pubblica quella merda di lettera di Lupo Alb. E' riuscita, però, a far emergere una buona risposta di Ponti.

Inoltre insisto: ci siamo preiscritti alla Champion con una data ultima per ritirare l'iscrizione. Quelli hanno pubblicato il tabellone con noi, prima della data ultima di rinuncia? Noi abbiamo rifiutato il posto nei tempi dovuti? Dove sta la figuraccia? L''articolo di varesenews era oggetto di discussione tra i papà ieri in palestra e ne è uscita una birra scommessa. Quindi il gioco di fa duro

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Sarò strano io,però a me Ponti piace per quello che dice oggi in replica a Lupo Alberto( chi potrebbe essere.........CV?........) e soprattutto mi piace per il Progetto Giovani,l’Academy,perché creare un settore giovanile che attragga giovani da tutta Italia e magari anche dall’estero può e deve creare dei benefici a tutta la Pallacanestro Varese. 

Unica cosa faccio fatica a capire come possa costare più di 200.000 euro l’anno il settore giovanile,sarei contento se Giesse intervenisse in merito.

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1 ora fa, Giobbo dice:

Anche perchè Simmons è comunque da verificare a questo piano, il suo cambio non sarà sicuramente un fulmine di guerra e Ferrero è un 4 per modo di dire. Se non si prende un 4 come si deve, il rischio di avere un reparto lunghi da mani nei capelli non è troppo remoto.

Ti quoto.  Trovare un 4/5 che sia in grado di giocare sia interno che sul perimetro e che stia nei nostri limiti di Pippi..... sembra facile.....

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4 minutes ago, uccellodirovo said:

Vene per fortuna dovrebbe costare troppo.

Ci serve un 4 alla Sutton in questa squadra.

No che poi “Il circolo del bel giuoco” ti dice che picchia troppo

Edited by Ponchiaz
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2 ore fa, nic dice:

Inopportuna e provinciale la prealpa che pubblica quella merda di lettera di Lupo Alb. E' riuscita, però, a far emergere una buona risposta di Ponti.

Inoltre insisto: ci siamo preiscritti alla Champion con una data ultima per ritirare l'iscrizione. Quelli hanno pubblicato il tabellone con noi, prima della data ultima di rinuncia? Noi abbiamo rifiutato il posto nei tempi dovuti? Dove sta la figuraccia? L''articolo di varesenews era oggetto di discussione tra i papà ieri in palestra e ne è uscita una birra scommessa. Quindi il gioco di fa duro

Vabbuò, rispondo qui.

La figuraccia sta che se vieni chiamato in causa dal massimo ente cestistico europeo non puoi fare finta di niente. Legittimo declinare l'invito, ma lo fai con un atto pubblico specie se Fiba ti ha direttamente tirato in ballo. Invece ci sono stati cinque giorni di silenzio assordante nei confronti di qualche migliaio di persone a cui PallVa ha chiesto e chiederà di sborsare i soldi di abbonamenti e biglietti e a qualche decina di sponsor che avrebbero piacere di vedere una presa di posizione ufficiale. 

È la mia lettura? Certo che sì, ma i riscontri che ho avuto dopo l'articolo su diversi piani, mi dicono che in tanti l'hanno pensata come me.

Ti faccio un esempio: se domani la UEFA fa uscire una nota ufficiale che coinvolge l'Atalanta (non dico la Juve), tu credi che l'Atalanta taccia a oltranza o prima o poi dica qualcosa a riguardo? Qualcosa di qualsiasi tipo naturalmente: dal "siamo d'accordo" all' "andiamo alla guerra". A Varese invece giù la serranda, sperando che la gente non si accorga di nulla...

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7 minuti fa, Franz#12 dice:

Vabbuò, rispondo qui.

La figuraccia sta che se vieni chiamato in causa dal massimo ente cestistico europeo non puoi fare finta di niente. Legittimo declinare l'invito, ma lo fai con un atto pubblico specie se Fiba ti ha direttamente tirato in ballo. Invece ci sono stati cinque giorni di silenzio assordante nei confronti di qualche migliaio di persone a cui PallVa ha chiesto e chiederà di sborsare i soldi di abbonamenti e biglietti e a qualche decina di sponsor che avrebbero piacere di vedere una presa di posizione ufficiale. 

È la mia lettura? Certo che sì, ma i riscontri che ho avuto dopo l'articolo su diversi piani, mi dicono che in tanti l'hanno pensata come me.

Ti faccio un esempio: se domani la UEFA fa uscire una nota ufficiale che coinvolge l'Atalanta (non dico la Juve), tu credi che l'Atalanta taccia a oltranza o prima o poi dica qualcosa a riguardo? Qualcosa di qualsiasi tipo naturalmente: dal "siamo d'accordo" all' "andiamo alla guerra". A Varese invece giù la serranda, sperando che la gente non si accorga di nulla...

Bene, è la tua lettura. La mia è diversa e non vedo figuracce pur facendo parte di quel qualche migliaio di persone che sborsa a prescindere e anzi ha già sborsato.

Non dubito certo che i tuoi riscontri la pensino come te, ma assomiglia molto a "tutto il paese chiede..."

L'esempio calcistico non lo capisco e trovo un'altra forzatura con la metafora della serranda e della gente che si sperava non si accorgesse di nulla (in pallva anzi erano fin troppo presenti, rispondendo da cafonazzi a Moss, facendo una figura lì pessima).

Se parli da tifoso ferito, lo capisco; se scrivi su un giornale, meno.

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